A Catania la Polizia di Stato ha arrestato, in operazioni differenti, un 47enne e un 40enne, rispettivamente per detenzione di arma clandestina e detenzione illegale di arma comune da sparo
Ad eseguire entrambi gli arresti sono stati i poliziotti della Squadra Mobile. Nel primo caso, gli agenti hanno arrestato il 47enne per detenzione illegale di arma clandestina e del relativo munizionamento.
Nello specifico, i poliziotti della sezione “Falchi”, a seguito di attività info-investigativa, sono riusciti ad acquisire informazioni relative alla probabilità che l’uomo detenesse in casa una o più pistole.
Per tale ragione hanno effettuato un’accurata perquisizione dell’abitazione dell’uomo, nel quartiere Picanello, che ha consentito di trovare una pistola semiautomatica, nascosta all’interno di un cassetto, con il caricatore già rifornito di cartucce calibro 7.65 e, dunque, pronta all’uso.
L’esame condotto dalla Polizia Scientifica ha consentito di verificare come i numeri seriali della matricola non risultassero più leggibili, determinando così la clandestinità dell’arma. Il 47enne è stato condotto presso il Casa Circondariale di Piazza Lanza.
Anche nel secondo caso i poliziotti, a seguito di mirate attività investigative, avendo fondato motivo di ritenere che il 40enne potesse nascondere una o più pistole nella sua abitazione, nel quartiere Librino, hanno proceduto alla perquisizione del suo domicilio. Nel corso dell’operazione di polizia giudiziaria gli agenti hanno setacciato l’intero appartamento riuscendo a trovare, occultata in un piccolo vano della cucina, una pistola semiautomatica accuratamente nascosta all’interno di un panno.
A quel punto, in considerazione di quanto rinvenuto, il 40enne, con precedenti di polizia, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza.
In entrambi i casi, le armi rinvenute sono state sottoposte a sequestro per essere successivamente analizzate da agenti esperti della Polizia Scientifica, che effettueranno accertamenti di natura balistica “al fine di verificarne un eventuale utilizzo in precedenti episodi delittuosi e di ricavarne elementi utili, come l’acquisizione di eventuali impronte digitali latenti, per le successive attività investigative” si legge in una nota della Questura.