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Cronaca

Catania, la Finanza sequestra beni per oltre 3,8 milioni di euro a società che opera nella logistica

Dalle indagini è emerso che i contratti d’appalto dell’azienda in questione fossero solo simulati. In questo modo, sarebbe stato possibile “nascondere” la fornitura di manodopera da parte delle “società serbatoio”

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A Catania sequestrati dalla Guardia di finanza, 3,8 milioni di euro a una società della logistica, nell’ambito di un’indagine della procura etnea.  Il provvedimento riguarda 12 indagati, a vario titolo, in quanto ritenuti responsabili di emissione di fatture per operazioni inesistenti (Foi), dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo delle fatture, omesso versamento Iva e bancarotta fraudolenta.

La società finita all’attenzione della Finanza in questione è la Messaggerie logistica Sicilia srl, con sede nella zona industriale di Catania, affidataria di servizi da parte di aziende della Grande distribuzione organizzata dell’isola e sul reticolo di imprese che operavano in subappalto. Da quanto verificato dalle Fiamme Gialle numerose imprese sarebbero state create per fornire illecitamente manodopera alla capofila che aveva un numero esiguo di dipendenti, prevalentemente amministrativi, e avrebbe esternalizzato la forza lavoro, ricevendo manodopera dalle società coinvolte nella frode, formalmente autonome, ma di fatto riconducibili a un unico dominus.

In tal modo, queste ultime si sarebbero caricate dei debiti erariali e previdenziali, mai versati. Otto le società serbatoio  che si sono avvicendate, trasferendo la manodopera dall’una all’altra. Un ruolo di vertice sarebbe stato esercitato dalla moglie del legale rappresentante dell’azienda; la donna, formalmente dipendente della Messaggerie logistica Sicilia,  avrebbe operato in concorso con il marito, attuale amministratore, e con il precedente amministratore.

Gli stessi dipendenti avrebbero dichiarato che i formali amministratori delle imprese serbatoio presso cui erano assunti non avrebbero esercitato alcun potere direttivo o organizzativo. I contratti di appalto di servizi sono stati qualificati come simulati, comportando un giro di fatture per operazioni inesistenti pari a oltre 22 milioni di euro e un’Iva indebitamente detratta per 3,8 milioni di euro.

 

Cronaca

Catania, ubriaco con passamontagna e coltello minaccia cassiere di un bar, arrestato

Si tratta di un 35enne originario dell’Algeria, già noto alle forze dell’ordine per precedenti contro il patrimonio. Ad allertare le forze dell’ordine un passante

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Si è introdotto in un bar con il volto coperto da un passamontagna e con un coltello in mano per minacciare i dipendenti nel tentativo di farsi consegnare l’incasso. A sventare la tentata rapina, poco dopo la mezzanotte, in un’attività commerciale di via VI Aprile sono stati gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti su segnalazione di un passante.

L’uomo, un 35enne originario dell’Algeria, già noto alle forze dell’ordine per i numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, era visibilmente ubriaco, ma ciò non gli ha impedito di minacciare il banconista, puntandogli contro un coltello. In quell’istante un uomo che stava passando davanti al bar ha visto tutta la scena e ha immediatamente chiesto l’intervento della Polizia.

In pochi istanti, la Sala Operativa della Questura ha diramato la segnalazione alla volante di zona. Non appena il 35enne ha sentito le sirene della volante è uscito dal bar per fuggire verso piazza Martiri della Libertà, riuscendo a disfarsi del coltello.

I poliziotti l’hanno rincorso senza mai perderlo di vista fino a quando l’hanno definitivamente bloccato, mettendo fine alla sua fuga durata soltanto una manciata di minuti.

Grazie alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza del bar, i poliziotti hanno ricostruito la dinamica dei fatti, identificando con assoluta certezza il 35enne algerino che è stato denunciato dal banconista, perquisito e trovato in possesso del passamontagna utilizzato nel bar.

L’uomo è stato arrestato per tentata rapina aggravata ed è stato condotto in carcere in attesa del giudizio di convalida davanti al Gip.

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Cronaca

Catania, controllata una stalla “non idonea” nel rione San Cristoforo, denunciato 49enne

Il garage dove si trovava un cavallo non era idoneo a garantire il benessere dell’animale. Nei confronti dell’uomo è scattata una denuncia nonché delle sanzioni. L’equino è stato sequestrato

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La Polizia di Stato di Catania, assieme ai medici del Dipartimento di prevenzione veterinaria-Servizio di sanità veterinaria dell’Asp, hanno controllato una stalla situata nel quartiere San Cristoforo, dove era stata segnalata la possibile presenza di animali a causa del forte odore di letame sprigionato.

Dopo aver rintracciato il titolare, i poliziotti e i veterinari hanno fatto accesso all’interno della stalla per compiere tutti gli accertamenti del caso. Dalle verifiche compiute nell’immediatezza dai medici veterinari dell’ASP è stato possibile riscontrare che, nonostante il cavallo fosse in ottima salute, munito di microchip e di passaporto, il garage adibito a ricovero per l’equide era privo del codice aziendale e dei requisiti necessari per ottenerlo e comunque non era idoneo a garantire il benessere dell’animale.

Per tale ragione, l’uomo, un 49enne di Catania è stato denunciato per malgoverno di animali e nei suoi confronti sono state elevate sanzioni per un ammontare di oltre 4.500 euro. Il cavallo è stato sequestrato ed affidato ad un’azienda specializzata.

L’attività della Polizia di Stato e del Servizio veterinari dell’ASP si inserisce in un più ampio e costante monitoraggio effettuato dalla Questura di Catania relativamente al fenomeno delle stalle abusive che ha consentito, anche quest’anno, l’efficace tutela della salute e della vita di diversi cavalli, il sequestro di stalle abusive, nonché un’incisiva azione di prevenzione della macellazione abusiva e delle corse clandestine.

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