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Associazionismo

Catania, lotta ai tumori, successo per il “Pigiama walk and run” 2024 della Lilt

Oltre cento i partecipanti per una iniziativa svolta, contemporaneamente in 40 città italiane su iniziative delle sezioni provinciali della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori con il patrocinio di Coni e “Sport e salute”

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Grande partecipazione a Catania alla “Pigiama walk and run” l’edizione 2024 della manifestazione allestita dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) che, grazie anche al contributo degli sponsor, è riuscita a raccogliere oltre 4 mila euro che costituiranno il fondo di sostegno alle famiglie di piccoli pazienti oncologici.

Oltre cento i partecipanti, fra i quali molti giovanissimi. L’iniziativa, si è svolta contemporaneamente in 40 città italiane su iniziative delle sezioni provinciali dell’associazione, con il patrocinio di Coni e “Sport e salute”. Una camminata, o corsa per i runner, rigorosamente in pigiama, che si è posta un duplice obiettivo: manifestare solidarietà ai piccoli malati di tumore che sono costretti a indossare il pigiama per l’intera giornata nei reparti oncologici, e raccogliere fondi per sostenere le famiglie nelle quali un adolescente sta affrontando il cancro.

Nel capoluogo etneo i partecipanti si sono radunati presso il lido “Aquarius” dal quale è partita la passeggiata che ha raggiunto piazza Castello di Aci Castello, per poi ritornare al punto d’inizio. L’iniziativa, giunta alla sesta edizione nazionale e alla seconda provinciale, ricade a settembre poiché è questo il mese in cui si celebra a livello mondiale il “gold ribbon” (nastro d’oro) dedicato alla sensibilizzazione sui tumori pediatrici.

“Siamo davvero felici per la riuscita della Pigiama run di quest’anno. – cosi ha dichiarato il Presidente della Lilt di Catania, Aurora Scalisi- “Abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di sensibilizzare sui tumori pediatrici non soltanto con i canali tradizionali della comunicazione: tanta gente, vedendoci camminare in pigiama, ci ha chiesto il senso dell’iniziativa e come contribuire a sostenere le famiglie dei piccoli pazienti”.

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Paternò, 1 Maggio a Ciappe Bianche

Le associazioni di volontariato incontrano e dialogano con i migranti della tendopoli

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E’ stato un primo maggio, “Festa dei Lavoratori”, differente quello di ieri a Paternò, dove le associazioni Penelope, Voce, Caritas- Bisaccia del Pellegino, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto, hanno incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, alla tendopoli di Ciappe Bianche i braccianti agricoli (oltre una quarantina quelli presenti al suo interno) quasi tutti di nazionalità tunisina e marocchina.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si è rivolto ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

A spiegare, nel dettaglio, le finalità dell’iniziativa, Salvo Pappalardo (ANPAS), don Salvatore Mazzamuto (Caritas- Bisaccia del Pellegrino), Federico Scavo (Gruppo Voce), Marianna Nicolosi (Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto), Giuseppe Bucalo (Penelope)

L’incontro si è concluso con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

 

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Paternò, Primo Maggio a Ciappe Bianche: Lavoro, dignità, giustizia sociale

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia” è rivolta ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto

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In occasione della Festa dei Lavoratori, le realtà associative Penelope, Voce, Caritas, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto daranno vita, domani,  1° maggio, a partire dalle ore 18:00, ad un incontro speciale in contrada Ciappe Bianche, a Paternò.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si rivolge in particolare ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

Durante la giornata, i volontari forniranno materiali informativi e guide pratiche di autodifesa, nonché contatti utili attivi 24 ore su 24 per ricevere aiuto. Saranno presenti anche operatori pronti a raccogliere testimonianze e denunce da parte di chi è vittima di caporalato o condizioni lavorative inique.

Un’unità mobile sarà inoltre disponibile per effettuare controlli gratuiti dei parametri vitali, offrendo un servizio medico di base a chi ne ha più bisogno.

L’incontro si concluderà con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

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