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Cronaca

Catania, marijuana e cartucce in cucina, arrestato 34enne

I poliziotti hanno trovato durante la perquisizione circa 80 grammi di marijuana nonchè quattro cartucce per arma da fuoco

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A Catania agenti della Polizia di Stato hanno scoperto, nel quartiere Picanello, una piazza di spaccio, allestita in un’abitazione di via Acitrezza.  L’intervento dei poliziotti della squadra volanti e delle unità cinofile della Questura di Catania ha colto di sorpresa il proprietario di casa che, non appena ha aperto, ha subito richiuso la porta, nel vano tentativo di prendere tempo e sottrarsi ai controlli.

L’atteggiamento dell’uomo, un catanese di 34 anni, ha rafforzato i sospetti degli agenti che si trovasse della droga nascosta nell’appartamento, così come confermato dal fiuto di “Maui”, il cane anti-droga che, con insistenza, ha segnalato al suo conduttore la presenza di sostanza stupefacente. Una volta all’interno dell’abitazione, i poliziotti hanno avvertito chiaramente un forte odore di marijuana e, pertanto, hanno provveduto a controllare le singole stanze.

Il cane-poliziotto ha condotto gli agenti direttamente in cucina dove sono stati trovati, sul tavolo, oltre a due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga, diversi residui di marijuana nel lavello e per terra. Nonostante il tentativo di nascondere altre buste di marijuana, il fiuto di Maui e le attente ricerche dei poliziotti hanno permesso di scovare in cucina quasi 80 grammi di marijuana, nascosti in parte in un sacchetto all’interno di un cassetto e in parte in una busta nascosta in un elettrodomestico, conservato in un ripostiglio.

Durante le fasi di ricerca, i poliziotti non hanno trovato soltanto la droga, ma, nascoste in una bustina lasciata in cucina, hanno trovato anche quattro cartucce per arma da fuoco.La droga e le cartucce sono state sequestrate, mentre il 34enne è stato arrestato finendo ai domiciliari.

 

Cronaca

Catania, arrestato 21enne presunto autore di una truffa ai danni di un’anziana

L’uomo è accusato di per rapina aggravata e lesioni personali aggravate, reati commessi in concorso con un complice ancora non identificato.

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A Catania un uomo di 21 anni è stato arrestato dalla Squadra Mobile ed è finito ai domiciliari con il braccialetto elettronico in quanto ritenuto il presunto autore di una truffa ai danni di un’anziana: la tecnica usata è quella del falso maresciallo dei carabinieri che vuole aiutare la figlia della donna coinvolta in un inesistente incidente stradale.

L’uomo è accusato di per rapina aggravata e lesioni personali aggravate, reati commessi in concorso con un complice ancora non identificato.  Al centro delle indagini il tentativo di truffa messo in atti, nel pomeriggio dello scorso 24 gennaio, con la tecnica del sedicente “maresciallo dei carabinieri”, ovvero utilizzando l’espediente di contattare telefonicamente un’anziana donna e di informarla sul fatto che sua figlia fosse stata coinvolta in un grave incidente stradale e che, qualora non fosse stata pagata una somma di danaro e/o non fossero stati consegnati monili d’oro, a titolo di risarcimento del danno, avrebbe corso il rischio di essere arrestata.

Alla chiamata ha fatto seguito la visita nella casa della vittima di un giovane con l’incarico, dopo essersi qualificato come appartenente ai carabinieri, di prelevare somme di denaro e monili. Dopo una prima fase in cui l’anziana vittima, indotta in errore e impaurita, aveva prelevato e consegnato al 21enne una borsa contenente monili in oro per un valore di circa 20 mila euro, ne è seguita un’altra scaturita dall’arrivo della figlia della donna che ha fatto svelato la truffa.

La giovane ha cercato di fermare il sedicente carabiniere che ha avuto una reazione violenta e che, per procurarsi una via di fuga, ha cagionato la frattura del femore all’anziana e la frattura scomposta del dito della mano di sua figlia.Le indagini basate sulla visione di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza di tutta l’area d’interesse, hanno poi permesso di identificare il giovane come uno degli autori della tentata truffa e di trovare nella sua abitazione indumenti compatibili con quelli indossati il giorno dell’evento.

 

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Cronaca

Randazzo, demoliti due manufatti abusivi in contrada Murazzorotto

“I fabbricati risultavano riconducibili ad un soggetto pregiudicato per reati di associazione mafiosa, in atto ristretto in custodia cautelare in carcere, e utilizzati, altresì, precedentemente, da un clan locale” dicono i componenti della Commissione straordinaria

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Demolite a Randazzo due strutture abusive in contrada Murazzotto.  A darne comunicazione stamani la Commissione Straordinaria attualmente alla guida della città. Una situazione, quella legata ad alcuni manufatti abusivi insistenti nella zona, che si protraeva da oltre 30 anni.

Alle operazioni di demolizione di oggi erano presenti tra gli altri esponenti della Prefettura, forze dell’ordine e il personale dell’ufficio tecnico comunale.

Lo smantellamento dei fabbricati, riconducibili ad un pregiudicato per reati di associazione mafiosa, e in passato covo di un clan locale, si è svolto regolarmente ed in una cornice di sicurezza grazie anche all’invio di rinforzi deciso in sede di Riunione Tecnica Interforze in Prefettura e di successivo Tavolo tecnico svoltosi ieri presso i locali della Questura.

“L’intervento odierno – si legge nella nota a firma dei commissari Caliò, Gambadauro e Giusto – rappresenta un segnale tangibile e di immediata percezione per la collettività rispetto all’attenzione che la Commissione straordinaria rivolge al ripristino della legalità in generale e, in particolare, alla tematica dell’abusivismo, oggetto di costante monitoraggio anche da parte del Comando Stazione dell’Arma dei Carabinieri”

 

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