A Catania tra meno di 48 ore, ossia martedì alle ore 11, nella Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, il sindaco Enrico Trantino e la direttrice generale dell’Agenzia del Demanio di Roma, Alessandra Dal Verme, sottoscriveranno il Piano Città di Catania. Il progetto prevede una strategia di riqualificazione e recupero del patrimonio immobiliare pubblico e di miglioramento della qualità urbana, attraverso un percorso condiviso che ne aumenti l’attrattività e promuova l’incremento del turismo, in un’ottica di rigenerazione cittadina sostenibile. La Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato che martedì non parteciperanno alla cerimonia di sottoscrizione del “Piano Catania”: “Alle foto di rito preferiamo i confronti di merito. Per questo, non parteciperemo martedì alla cerimonia di sottoscrizione di un “Piano Città di Catania” che ci è completamente ignoto. Tranne le poche righe contenute nell’invito firmato dal sindaco, Enrico Trantino”.
Lo affermano i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Catania, Carmelo De Caudo, Maurizio Attanasio ed Enza Meli, che hanno risposto: “Grazie, ma non ci saremo”, alla lettera con la quale il primo cittadino ha annunciato per martedì in Sala Giunta a Palazzo degli Elefanti la firma del “Piano di Catania” con l’Agenzia del Demanio. Le organizzazioni sindacali evidenziano, con senso di responsabilità ma con altrettanta fermezza, che ancora una volta si registra l’assenza totale di un percorso di concertazione preventiva con le parti sociali.
Per De Caudo, Attanasio e Meli, “decisioni di tale rilevanza – dichiarano- non possono essere confinate in momenti meramente formali o celebrativi. L’assenza di scambio e concertazione con le parti sociali ci appare particolarmente grave, considerando che il Piano interviene direttamente sul patrimonio pubblico, sulla qualità urbana, sulle politiche di rigenerazione e sulle ricadute sociali e occupazionali che riguarderanno la città e chi la abita e la lavora”.Secondo CGIL, CISL e UIL di Catania è invece “necessario che questo tipo di iniziative siano costruite attraverso un confronto autentico, trasparente e partecipato, capace di coinvolgere chi rappresenta il lavoro, i cittadini e i territori. Solo così è possibile garantire una strategia che produca benefici concreti, sostenibili e inclusivi nel tempo”.