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Cronaca

Catania, morto dopo tre giorni di agonia in ospedale,19enne rimasto ferito in incidente

Si tratta di Mario Giannino rimasto gravemente ferito giovedì scorso in un sinistro e che ha visto il coinvolgimento dello scooter su cui viaggiava il giovane, da quanto si apprende, come passeggero e un’autovettura

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E’ morto dopo tre giorni di agonia Mario Giannino, il giovane di 19 anni di Catania rimasto gravemente ferito giovedì scorso in un incidente stradale e che ha visto il coinvolgimento dello scooter su cui viaggiava, da quanto si apprende, come passeggero e un’auto; sinistro avvenuto lungo via Plebiscito. Il giovane è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale San Marco dove è rimasto per tre giorni, per poi essere trasferito in extremis al Policlinico di Catania dove però è spirato poco dopo, nella mattinata di domenica scorsa.

Il giovane viaggiava come passeggero su un ciclomotore condotto da un amico che, a un incrocio di via Plebiscito, sarebbe entrato in collisione con una autovettura.   A causa dell’impatto sarebbe stato sbalzato dal mezzo e, dopo un volo di diversi metri, sarebbe caduto rovinosamente sull’asfalto: il 19enne avrebbe indossato regolarmente il casco, ma purtroppo non gli è bastato; avrebbe riportato un gravissimo trauma cranico con emorragia cerebrale e fratture multiple La Procura ha aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica del tragico incidente.

Il pm di turno ha aperto un procedimento penale, al momento contro ignoti, ed ha posto sotto sequestro la salma. I familiari del giovane per fare piena luce sul sinistro si sono affidati a Studio3A. Mario Giannino, che aveva già maturato le prime esperienze di lavoro e che, tra le altre, aveva la grande passione per i cavalli, lascia i genitori, due fratelli e una sorella. Bisognerà attendere il nulla osta dell’autorità giudiziaria alla sepoltura per fissare la data dei funerali.

 

Cronaca

Giarre, provano ad occupare alloggio popolare di una 59enne invalida, denunciata coppia

Quest’ultima è stata trovata mentre cercava di scardinare la serratura e inserire un lucchetto, a tradirla però la presenza del figlio che lasciato giocare per casa è stato notato dalla proprietaria proprio sul suo balcone.

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Avevano occupato l’alloggio di proprietà di una 59enne, approfittando della sua assenza da casa per qualche giorno. I carabinieri hanno denunciato una coppia di 33enni (l’uomo di Giarre e la donna straniera) che armati di flex e cacciavite hanno prima forzato l’ingresso dell’abitazione e poi si sono impossessati abusivamente dell’appartamento.

Il fatto è accaduto a Giarre. La proprietaria dopo qualche giorno di assenza, si è recata verso la propria abitazione, un alloggio popolare di sua proprietà dal 1983, quando alzando la sguardo verso il proprio balcone ha notato un bambino percorrerlo, quest’ultimo il figlio di 5 anni della coppia. Incredula la 59enne ha contattato velocemente i militari dell’arma che immediatamente hanno raggiunto l’appartamento ed hanno scoperto tutto. La coppia di “abusivi voleva occupare l’alloggio della 59enne e dopo aver forzato la porta, in tutta fretta hanno cercato di bloccarla con un lucchetto, in modo che la proprietaria non potesse più rientrare.

I due infatti sono stati trovati mentre cercavano di scardinare la serratura ed inserire un lucchetto. A “tradirli” la presenza del figlio che lasciato giocare per casa dai due, è stato beccato immediatamente dalla donna proprio sul suo balcone. Alla coppia è contestato il reato di danneggiamento e occupazione abusiva di immobile. La casa è ovviamente tornata alla legittima proprietaria che per fortuna si è beccata solo un gran spavento ma ha di nuovo con se la sua casa e tutti i suoi ricordi.

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Cronaca

Adrano, sospesa dal Questore attività di un bar frequentato da pregiudicati

Sulla base degli accertamenti degli agenti del locale commissariato è stata disposta la temporanea sospensione dell’esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande con la contestuale chiusura per 7 giorni

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La Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento emesso dal Questore di Catania che ha disposto la sospensione dell’attività di un noto bar tabacchi sito in una frequentata zona di Adrano, secondo le prerogative previste dall’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

I numerosi controlli svolti dai poliziotti del Commissariato di Adrano, in un significativo arco temporale, hanno permesso di constatare l’assidua presenza di clienti con svariati precedenti penali.

In più occasioni, a seguito di specifici controlli i poliziotti hanno avuto modo di accertare come tale bar, peraltro posto in una posizione strategica lungo una delle principali arterie di accesso al centro cittadino, fosse effettivamente divenuto luogo di incontro abituale di pregiudicati per reati di particolare allarme sociale come l’associazione di stampo mafioso e lo spaccio di sostanze stupefacenti, rappresentando un concreto rischio per l’ordine pubblico e la sicurezza.

Sulla base degli accertamenti degli agenti del Commissariato di Adrano e ultimata l’attività istruttoria portata avanti dalla Divisione di Polizia Amministrativa della Questura, è stata disposta la temporanea sospensione dell’esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande con la contestuale chiusura per 7 giorni, secondo quanto previsto dall’art. 100 del TULPS che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

La disposizione normativa costituisce una garanzia per tutte quelle attività economiche che rispettano le regole ed esercita anche una funzione con effetti dissuasivi nei confronti di quei soggetti ritenuti pericolosi che, privati di un luogo di aggregazione abituale, vengono avvertiti che la loro presenza in questi luoghi è oggetto di attenzione da parte delle autorità.

 

 

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