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Cronaca

Catania, morto dopo tre giorni di agonia in ospedale,19enne rimasto ferito in incidente

Si tratta di Mario Giannino rimasto gravemente ferito giovedì scorso in un sinistro e che ha visto il coinvolgimento dello scooter su cui viaggiava il giovane, da quanto si apprende, come passeggero e un’autovettura

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E’ morto dopo tre giorni di agonia Mario Giannino, il giovane di 19 anni di Catania rimasto gravemente ferito giovedì scorso in un incidente stradale e che ha visto il coinvolgimento dello scooter su cui viaggiava, da quanto si apprende, come passeggero e un’auto; sinistro avvenuto lungo via Plebiscito. Il giovane è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale San Marco dove è rimasto per tre giorni, per poi essere trasferito in extremis al Policlinico di Catania dove però è spirato poco dopo, nella mattinata di domenica scorsa.

Il giovane viaggiava come passeggero su un ciclomotore condotto da un amico che, a un incrocio di via Plebiscito, sarebbe entrato in collisione con una autovettura.   A causa dell’impatto sarebbe stato sbalzato dal mezzo e, dopo un volo di diversi metri, sarebbe caduto rovinosamente sull’asfalto: il 19enne avrebbe indossato regolarmente il casco, ma purtroppo non gli è bastato; avrebbe riportato un gravissimo trauma cranico con emorragia cerebrale e fratture multiple La Procura ha aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica del tragico incidente.

Il pm di turno ha aperto un procedimento penale, al momento contro ignoti, ed ha posto sotto sequestro la salma. I familiari del giovane per fare piena luce sul sinistro si sono affidati a Studio3A. Mario Giannino, che aveva già maturato le prime esperienze di lavoro e che, tra le altre, aveva la grande passione per i cavalli, lascia i genitori, due fratelli e una sorella. Bisognerà attendere il nulla osta dell’autorità giudiziaria alla sepoltura per fissare la data dei funerali.

 

Cronaca

Catania, sospesa attività di un ristorante, all’esterno si è verificata una rissa

E’ stata disposta la sospensione delle autorizzazioni e la chiusura del locale per 15 giorni

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La Polizia di Stato ha sospeso temporaneamente l’attività di un ristorante di via Garibaldi per comprovate esigenze di ordine e sicurezza pubblica.

Il provvedimento di sospensione ha la durata di 15 giorni ed è stato emesso dal Questore di Catania, secondo le prerogative previste dall’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.   A notificarlo al gestore sono stati i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza “Centrale”.

In particolare, alcune settimane fa fuori dal ristorante si è verificata una violenta rissa, scaturita per futili motivi, nel corso della quale sedie, sgabelli e tavoli sono stati usati come armi improprie.

I partecipanti alla rissa hanno messo a rischio l’incolumità dei clienti all’interno e all’esterno del locale, nonché quella delle altre persone che in quel momento si trovavano a passare.

Nei giorni seguenti, dalla disamina delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, gli agenti della Squadra Mobile sono stati in grado di ricostruire l’intera vicenda.

Pertanto, sulla base di quanto rilevato, ultimata l’attività istruttoria portata avanti dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania, è stata disposta la sospensione delle autorizzazioni e la chiusura del locale per 15 giorni, secondo quanto previsto dall’art.100 del TULPS, che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

 

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Cronaca

Riposto, accolto dalla ex per scontare i domiciliari, si ubriaca e si scaglia contro la donna

L’uomo alla vista dei carabinieri è andato in escandescenze, pronunciando frasi offensive e minacciose, sia in lingua italiana che araba, cercando di aggredire fisicamente i militari

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I carabinieri del comando stazione di Riposto hanno arrestato un cittadino nordafricano di 35 anni, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per aver accoltellato un connazionale la scorsa estate, in quanto si è reso responsabile di evasione e di aggressione nei confronti dei militari intervenuti per sedare un grave episodio di disturbo e disordine.

L’intervento, scaturito a seguito di una segnalazione per rumori molesti provenienti da un’abitazione del centro di Riposto, ha visto l’immediata attivazione della pattuglia della locale Stazione, supportata successivamente da una squadra della Sezione Radiomobile di Giarre, allertata in considerazione della nota pericolosità del soggetto coinvolto.

Giunti sul posto, i Carabinieri hanno sorpreso l’uomo mentre si trovava all’interno dell’appartamento dei vicini, intento ad inveire contro di loro, e quindi fuori dal luogo cui era ristretto per ordine dell’Autorità Giudiziaria.

Alla vista dei militari, il 35enne ha dato in escandescenze, rifiutandosi di seguirli, pronunciando frasi offensive e minacciose, sia in lingua italiana che araba, cercando poi di aggredire fisicamente i carabinieri.

I carabinieri, dopo aver bloccato l’uomo, hanno ricostruito l’accaduto: l’arrestato era stato ospitato dalla ex compagna ma, invece di esserle grato, avrebbe accampato sempre pretesti per litigare con lei e con i suoi familiari. E quella sera, probabilmente dopo aver alzato troppo il gomito, sarebbe arbitrariamente uscito dall’appartamento per poi aggredire verbalmente la donna e suo figlio.  L’uomo è finito in carcere.

 

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