La domenica di un’anziana coppia di anziani catanesi è stata insidiata dalla telefonata all’utenza della linea fissa di un insolito interlocutore che si è spacciato per un avvocato. Nel corso della conversazione, avvenuta intono all’ora di pranzo, il sedicente avvocato informava un anziano 99enne che la figlia si era resa responsabile di un incidente stradale in cui avrebbe messo in pericolo una donna in stato di gravidanza. A quel punto, a titolo di cauzione per risarcire la vittima, veniva richiesta all’anziano padre la somma di 16.000 euro. Il povero genitore, in preda alla preoccupazione affermava di tenere in casa solo poche centinaia di euro: dall’altra parte della cornetta, il truffatore affermava che si sarebbe anche “accontentato” di quella cifra e concordavano che di lì a poco avrebbe raggiunto l’abitazione degli anziani per prelevare la somma. Così è andata: il responsabile del raggiro si è presentato presso l’appartamento dei due spaventati genitori e si è fatto consegnare i soldi, sfruttando la naturale paura di quell’anziano genitore e agendo in modo tanto repentino da non dare il tempo alle vittime di effettuare le dovute verifiche. Dopo pochi minuti però il truffatore ha ricomposto il numero degli anziani dicendo che la donna investita non si era accontentata di quella piccola somma e che adesso avrebbero dovuto consegnare dei gioielli.
Superato l’iniziale momento di smarrimento, durante questa seconda telefonata, l’anziano ha intuito di trovarsi di fronte ad uno squallido tentativo di raggiro e, facendo memoria di quanto aveva sentito nel corso di un incontro informativo anti-truffa, tenuto dai Carabinieri dopo una funzione religiosa, ha messo insieme gli elementi e ha interrotto quella telefonata; ha quindi contattato finalmente la propria figlia per accertarsi dei fatti. A quel punto, la figlia ha naturalmente smentito la messinscena e ha raggiunto il padre per accompagnarlo in caserma a sporgere denuncia. Dai successivi controlli effettuati dai Carabinieri, grazie anche alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, è emersa l’identità del finto avvocato: un giovane 20enne catanese e pregiudicato, che l’anziano signore ha riconosciuto da una foto mostrata dai Carabinieri. Un successivo scambio di informazioni con i colleghi della Centrale Operativa ha premesso agli inquirenti di accertare che il giovane aveva messo a punto una truffa identica soltanto un mese fa ad Agrigento e che perciò era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Sulla base degli indizi raccolti, da verificare in sede giurisdizionale, il truffatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania, ferma restando la presunzione di innocenza, valevole ora e fino a definitiva condanna.
Vista la frequenza di simili tentativi di truffa a danno di anziani, la raccomandazione dei Carabinieri rimane sempre quella di chiamare il 112 in caso di dubbi e, soprattutto, di non consegnare mai denaro o preziosi. Nessun appartenente alle Forze dell’Ordine, né personale di aziende fornitrici di servizi pubblici o avvocati, ha il diritto di chiedere denaro, a qualsiasi titolo, per un servizio o per la risoluzione di un problema.