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Cronaca

Catania, operazione antidroga “Slot Machine”, 21 persone indagate

L’inchiesta ha portato al sequestro di 435 chili di stupefacenti, 11 mila piante di cannabis,38 proiettili calibro 9 e beni per 4 milioni

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Associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver agito con metodo mafioso, detenzione e commercio di stupefacenti, auto riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nonché trasferimento fraudolento di valori e detenzione di munizioni. Sono i reati contestati a vario titolo a ventuno persone arrestate all’alba di oggi nel corso dell’operazione “Slot Machine”, portate a termine della Guardia di finanza di Catania che ha visto impegnati 140 militari delle Fiamme Gialle in diverse province della Sicilia, ossia Catania, Siracusa, Trapani e Palermo. L’operazione messa in atto dai finanzieri ha portato al sequestro di 34 kg di cocaina, 400 kg di marijuana, un chilo di hashish, 11.000 piante di cannabis e 38 proiettili calibro 9. Fiamme Gialle che hanno sequestrato beni per circa 4 milioni di euro consistenti  in  11 attività economiche, principalmente attive tra Catania e comuni limitrofi nei settori della compravendita e noleggio di autovetture, dei giochi e scommesse, della vendita al dettaglio di alimenti e bevande; 7 fabbricati e 6 terreni, ubicati tra Catania, Viagrande e Gravina di Catania. Nonchè 50 rapporti bancari e/o postali e depositi, con saldo o valorizzazione attiva, comunque intestati o riconducibili ai principali indagati.

I termini dell’operazione sono stati illustrati questa mattina dai vertici provinciale  della Guardia di Finanza. Ossia dal maggiore Pablo Leccese del GICO di Catania, dal generale Antonino Raimondo, comandante provinciale della guardia di Finanza etnea, dal tenente -colonnello Diego Serra del Nucleo Pef di Catania. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Andrea Bonomo e Alessandro La Rosa, hanno fatto luce su una presunta associazione che avrebbe gestito un rilevante traffico di cocaina, marijuana e hashish.

Ai vertici del gruppo ci sarebbero stati quattro fratelli Vitale: Franco, di 46 anni, Giuseppe, di 54, Fabio, di 47, e Santo, di 59.  Secondo l’accusa avrebbero anche agito da ‘grossisti’ per altri fornitori dediti all’approvvigionamento delle locali piazze di spaccio. A conclusione di due anni di indagini il Gip Simona Ragazzi, accogliendo la richiesta della Procura di Catania, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti delle 21 persone oggetto di indagine. L’attività investigativa del Gico e del nucleo di Pef della Guardia di finanza di Catania hanno preso avvio a seguito dell’operazione ‘La Vallette’ su un traffico di droga tra Sicilia, Calabria e Malta.  Secondo la procura il gruppo avrebbe avuto contatti con il clan “Cappello-Bonaccorsi” avvalendosi del carisma criminale di Santo Aiello, di 63 anni, cognato dei Vitale e noto esponente della cosca per dirimere le controversie legate al traffico di stupefacenti, ottenere più agevolmente i pagamenti loro ‘dovuti’ e garantirsi in ogni caso la copertura necessaria al mantenimento dei traffici illeciti.

I canali principali di rifornimento di droga, sarebbe emerso dalle indagini, sarebbero stati due: il primo con base operativa in Figline Valdarno in Toscana, con a capo Paolo Messina Paolo, di 44 anni, e l’albanese Erion Keci, di 33 anni; e il secondo ai Catania, riconducibile a Salvatore Copia, di 53 anni, e a Nunzio Cacia, di 50 anni  Il trasporto e la custodia della merce acquistata sarebbero poi stati garantiti tramite altri soggetti: Giovanni Santoro, 40 anni  Angelo Ottavio Isaia, 51 anni e Matteo Aiello e Matteo Aiello 71 anni, i quali avrebbero gestito diversi siti di stoccaggio tra Catania, Gravina di Catania, Misterbianco e il Villaggio di Ippocampo di mare. Nel corso delle indagini sarebbe stata inoltre appurata l’esistenza di un secondo gruppo dedito al traffico organizzato di stupefacenti – indipendente da primo-  che avrebbe impiantato una vastissima piantagione di cannabis su un terreno di circa 1.500 mq nei pressi della cascata “Oxena” tra Militello in Val di Catania e Grammichele, occupandosi poi della relativa coltivazione, nonché delle successive fasi di lavorazione e vendita di ingenti quantità di marijuana.

Tale gruppo sarebbe stato composto da Pietro Artimio, 51 anni come organizzatore, e da Giampaolo Artimio, 44 anni e Mario Murgo, 56 anni,  come stretti collaboratori del primo, e dall’albanese Ardian Qarri, 39 anni, addetto alla manutenzione ordinaria della piantagione oltre a svolgere funzioni di guardiano e vedetta. Dalle indagini è emerso che i proventi del traffico di stupefacenti sarebbero state investite in attività commerciali lecite. Sarebbero stati individuati gli investimenti di due dei quattro fratelli in una società a responsabilità limitata e in una ditta individuale, operanti nel settore della compravendita e noleggio di autovetture in Tremestieri etneo e Viagrande. Inoltre, sarebbe stata riscontrata la fittizia attribuzione della titolarità di una ditta individuale di Catania, esercente l’attività di bar, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali.

Cronaca

Catania, controlli in piazza Addamo per rispetto codice della strada

Identificate oltre 100 persone, controllati decine di veicoli e riscontrate numerose infrazioni scaturite in ben 53 verbali emessi

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Intensa attività di controllo del territorio ad opera della Polizia di Stato. Al centro la prevenzione ed il contrasto all’illegalità diffusa, a cominciare dal rispetto del codice della strada. Riflettori puntati a Catania in piazza Addamo, snodo strategico di diverse vie del centro storico del capoluogo etneo.

Identificate oltre 100 persone, controllati decine di veicoli e riscontrate numerose infrazioni scaturite in ben 53 verbali emessi. Nel podio delle violazioni la mancanza del casco di protezione per i centauri, al secondo posto la mancanza di copertura assicurativa dei veicoli e poi circolare con la patente scaduta. In determinate circostanze, le sanzioni hanno comportato il sequestro amministrativo del mezzo per la conseguente confisca del veicolo. Nei diversi casi riscontrati di guida senza l’utilizzo del casco protettivo, è stato applicato il fermo amministrativo del motociclo.

Per evitare che le violazioni possano apparire, soprattutto agli occhi dei più giovani, come “normali” i controlli predisposti ad questore di Catania proseguiranno in tutto il territorio della provincia etnea. Oltre dunque alla specifica funzione repressiva, l’intervento dei poliziotti mira anche a sensibilizzare i ragazzi al rispetto delle norme del Codice della Strada.

Proprio per questo, dopo piazza Addamo, altri accertamenti continueranno nei prossimi giorni ed in altri punti strategici  della città.

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Cronaca

Paternò, incidente su Corso Italia, ferita una ragazza a seguito scontro auto-moto

Per cause in corso di accertamento si sono scontrati scooter guidata da una ragazza e un’autovettura, ad aver la peggio è stata la donna che sarebbe caduta a terra rovinosamente

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Incidente stradale poco prima delle 13.30 a Paternò nei pressi della rotatoria di Corso Italia all’altezza del cavalcavia da dove è poi possibile andare per Viale dei Platani. Per cause in corso di accertamento si sono scontrati scooter guidata da una ragazza e un’autovettura. A seguito dello scontro ad aver la peggio è stata la donna che sarebbe caduta a terra rovinosamente.

Scattato l’allarme sul posto si è diretto un’ambulanza del 118 che ha trasportato la ferita al pronto soccorso dell’ospedale “Santissimo Salvatore” di Paternò; le condizioni della giovane non sarebbero gravi. Per i rilievi del caso i carabinieri della radiomobile della locale compagnia. Il sinistro ha provocato un rallentamento del traffico veicolare su Corso Italia.

 

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