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Cronaca

Catania, operazione antidroga “Locu”, la polizia esegue 41 misure cautelari personali

Le forze dell’ordine hanno inferto un duro colpo al clan Bonaccorsi-Cappello

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Con l’operazione “Locu” scattata all’alba di oggi la polizia di stato di Catania ha inferto un duro colpo al clan Bonaccorsi-Cappello. Infatti circa 300 poliziotti  sono stati impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 41 soggetti.

Indagati a vario titolo e con differenti profili di responsabilità dei delitti di associazione di tipo mafioso (clan Cappello-Bonaccorsi), associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi da fuoco, spaccio di vari tipi di droga (cocaina, crack, marijuana e hashish). In particolare, è stata documenta la gestione di una grossa “piazza di spaccio” attiva nella città di Catania. Polizia di stato che avrebbe scoperto un modo particolare per rifornirsi di droga: quest’ ultima messa in un cesto legato a una corda, poi salita fino a casa del capo di una banda di spacciatori.

Le indagini, coordinate dalla Dda, sono state avviate dalla sezione Antidroga della Squadra mobile della Questura di Catania nel maggio del 2020 e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni. Secondo la Procura distrettuale di Catania hanno consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico e allo spaccio di cocaina, crack, marijuana e hashish che, da anni, gestirebbe una grossa “piazza di spaccio” nello storico rione San Cristoforo, allestita nella zona tradizionalmente chiamata Locu, storicamente presidiata da esponenti del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi.

L’inchiesta avrebbe fatto emergere, anche grazie all’impiego di agenti sotto copertura del Servizio centrale operativo della Polizia, centinaia di episodi di cessione di droga, all’interno di alcune case e in strada. L’inchiesta avrebbe fatto luce sull’attività di un gruppo di pusher che si alternavano nelle operazioni di vendita di cocaina e crack sotto la guida di quelli che l’accusa indica come i capi e promotori dello spaccio: Nicola Tomaselli Salvatore Marino e Francesco Cultraro. La piazza si sarebbe rifornita di cocaina utilizzando principalmente tre canali. Due gestiti da altrettante frange del clan Cappello-Bonaccorso: quella riconducibile a Domenico Querulo e quella ai cui vertici ci sarebbero Giovanni Agatino Distefano e Rocco Ferrara. Il terzo sarebbe invece riconducibile a Orazio Giovanni Di Grazia, figlio di Orazio, 77 anni, già appartenente al clan Laudani di Cosa nostra etnea. Nel corso delle attività di indagini la Polizia ha sequestrato complessivamente oltre 700 grammi di cocaina e un chilogrammo di marijuana. Un’attività di spaccio che avrebbe fruttato oltre 20mila al giorno e dove andava via anche un chilo di cocaina in un solo giorno

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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