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Catania, ospedale Cannizzaro, “trasloco” del pronto soccorso nei locali riqualificati

Il nuovo PS generale si caratterizza per l’ammodernamento impiantistico con nuove funzionalità, la riqualificazione e l’ampliamento dei vari spazi compresa l’area infettivologica, la riorganizzazione dei percorsi e della segnaletica

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Si trasferisce l’attività del Pronto Soccorso generale dell’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro di Catania: a partire da domani gli ambulatori saranno operativi nei locali profondamente rinnovati, con accesso dall’ingresso principale. Si tratta del più importante step dell’opera di rifunzionalizzazione del Pronto Soccorso, realizzata grazie ai fondi della struttura commissariale per il potenziamento della rete ospedaliera siciliana.

Il cantiere, tuttavia, non cesserà in quanto gli interventi edili e impiantistici proseguiranno nei locali finora occupati dai codici verdi.

Da domani, i mezzi di soccorso e i veicoli utilizzati per gli accessi autonomi dovranno, pertanto, indirizzarsi verso l’ingresso centrale (F1), caratterizzato dalla camera calda anch’essa rinnovata, e non più verso quello laterale a fianco al Pronto Soccorso pediatrico.

Il nuovo PS generale si caratterizza per l’ammodernamento impiantistico con nuove funzionalità, la riqualificazione e l’ampliamento dei vari spazi compresa l’area infettivologica, la riorganizzazione dei percorsi e della segnaletica anche in funzione dei nuovi codici colore, l’implementazione di misure per la sicurezza di utenti e operatori, la dotazione di nuovi elettromedicali e letti, il miglioramento dell’umanizzazione per un maggiore comfort dei pazienti e l’ottimizzazione dell’area esterna con parcheggio dedicato.

Qui è stata rinnovata anche la segnaletica, adeguata per migliorare la viabilità anche attorno all’area antistante il PS e l’ingresso F3, nonché per l’accesso verso diversi padiglioni.

 

Cronaca

Catania, “Venite, c’è un deposito di droga in una casa abbandonata”

Dopo la chiamata anonima, la Polizia sequestra 7 chilogrammi di cocaina in via Vittorio Emanuele

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Una chiamata anonima, in piena notte, per segnalare alla Polizia di Stato un deposito di droga in una casa abbandonata del centro storico. L’insolita segnalazione ha attivato l’immediato intervento dei poliziotti della squadra volanti della Questura di Catania che, per verificare la fondatezza dell’informazione ricevuta, hanno compiuto un sopralluogo in un immobile abbandonato della centralissima via Vittorio Emanuele. Secondo quanto riferito ai poliziotti della Sala Operativa della Questura, due uomini, entrambi incappucciati, avevano da poco abbandonato qualcosa all’interno dell’edificio, sospettando che potesse trattarsi di sostanza stupefacente.

Gli accertamenti compiuti sul posto dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico si sono rivelati particolarmente complessi, vista la presenza di ogni tipo di spazzatura e detriti nella casa fatiscente. Tra l’immondizia, i poliziotti hanno notato in un angolo un grosso zaino con sette grossi panetti di cocaina per un totale di oltre 7 chili. La droga è stata recuperata e sequestrata a carico di ignoti per essere poi sottoposta a tutte le necessarie analisi di laboratorio effettuate dalla Polizia Scientifica, prima della distruzione disposta dall’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Belpasso, acqua gratis: 5 denunciati dai Carabinieri

L’episodio si è verificato nella zona di via Giordano Bruno

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I Carabinieri della Stazione di Belpasso hanno denunciato cinque persone – quattro uomini di età compresa tra i 36 e i 52 anni e una donna di 39 – poiché ritenute responsabili del reato di furto aggravato, sulla base degli elementi raccolti e da verificare in sede giurisdizionale. L’episodio si è verificato nella zona di via Giordano Bruno, alla periferia del centro abitato di Belpasso, un’area caratterizzata prevalentemente da villette. Durante alcuni lavori di manutenzione alla condotta principale, i tecnici della società incaricata della gestione del servizio idrico hanno notato un’anomala perdita d’acqua dal sottosuolo.

Nel tentativo di individuare e risolvere il guasto, gli operatori hanno effettuato uno scavo, scoprendo che la perdita non era dovuta a un malfunzionamento bensì alla presenza di un tubo di adduzione installato abusivamente sulla condotta principale. Allertati immediatamente, i Carabinieri sono intervenuti sul posto e, alla presenza degli operai, hanno assistito allo scavo completo del tubo irregolare. Nel corso dell’ispezione, è emerso che lungo il percorso del tubo – esteso per alcune decine di metri – erano presenti ben cinque derivazioni, anch’esse abusive, collegate ad altrettante abitazioni.

I militari dell’Arma, con il supporto tecnico degli addetti della società idrica, hanno quindi effettuato l’accesso all’interno delle singole proprietà, accertando l’effettivo allaccio irregolare alla rete idrica pubblica. Al termine delle verifiche, sono stati identificati i cinque proprietari delle abitazioni interessate e nei loro confronti è scattata la denuncia per furto aggravato. L’attività investigativa dei Carabinieri ha permesso di interrompere un sistema illecito di approvvigionamento idrico e di tutelare un bene pubblico essenziale, come l’acqua. Resta, naturalmente, ferma la presunzione d’innocenza degli indagati fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

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