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Cronaca

Catania, padre e figlio arrestati dalla Squadra Mobile per tentato omicidio

I due indagati, dopo la lite con un loro congiunto e il colpo di carabina ad aria compressa da quest’ultimo esploso, lo avrebbero aggredito con pugni, calci e colpi di stampella all’altezza del capo, al volto e in altre parti del corpo

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La Squadra Mobile di Catania ha arrestato Gioacchino e Giovanni Battista Spampinato, rispettivamente padre e figlio di 58 e 36 anni, con l’accusa di tentato omicidio, aggravato dalle condizioni di minorata difesa della vittima e da futili motivi. Dalle indagini è emerso che i due arrestati avrebbero pestato violentemente, colpendolo anche con una stampella in alluminio che la vittima aveva in uso, un loro familiare che li aveva redarguiti per un rumore molesto e che aveva esploso un colpo di carabina ad aria compressa centrando alla fronte uno di loro.

L’attività investigativa è partita dopo l’arrivo, il 2 giugno scorso, in codice rosso, della vittima al pronto soccorso dell’ospedale San Marco con “ferite lacero contuse al volto, agli arti inferiori e superiori nonché con diverse tumefazioni, ecchimosi ed edemi in più parti del viso e del torace”. Alla polizia l’uomo ha detto di essere stato aggredito senza motivo da un gruppo di giovani sconosciuti nel rione San Giorgio.

Le indagini della Mobile hanno portato a un’altra ricostruzione dell’accaduto: i due Spampinato, padre e figlio, dopo la lite con il loro congiunto e il colpo di carabina ad aria compressa da questo esploso lo avrebbero aggredito con pugni, calci e colpi di stampella all’altezza del capo, al volto e in altre parti del corpo, facendo cadere l’uomo a terra esanime. I due indagati sono stati arrestati e condotti in carcere.

 

 

Cronaca

Catania, corse turistiche con taxi abusivi, sanzionati 4 finti tassisti

La Polstrada ha provveduto il ritiro della patente ai fini della sospensione per un periodo dai 4 ai 12 mesi e il sequestro dei mezzi ai fini della confisca

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Giro di vite della Polizia di Stato per contrastare il fenomeno dei tassisti abusivi che diventa sempre più frequente in concomitanza con la crescita dei flussi turistici in città.

Negli ultimi giorni, gli agenti del Compartimento Polizia Stradale di Catania hanno intensificato i servizi di controllo nei principali snodi turistici della città dove sono stati trovati autisti non autorizzati che, con le proprie autovetture private, hanno occupato le corsie riservate ai veri taxi per intercettare i viaggiatori, in gran parte stranieri, offrendo servizi di trasporto in modo del tutto abusivo e senza garanzie di sicurezza.

Il disorientamento iniziale dei turisti e i prezzi ritenuti più bassi costituiscono linfa vitale per coloro che svolgono la professione illegale di “finti tassisti” e cercano di accaparrarsi turisti fornendo corse fino alle strutture ricettive e giri turistici senza alcun riferimento alle tabelle tariffarie.  Per contrastare questa prassi la Polstrada ha rafforzato le attività di controllo nella zona della Stazione ferroviaria di Catania dove sono stati individuati diversi “falsi tassisti” che avrebbero tentato di convincere alcuni turisti a salire a bordo delle loro autovetture, assicurando prezzi appetibili.

I poliziotti hanno identificato 4 uomini sprovvisti di licenza, in violazione di tutte le prescrizioni previste dal Codice della Strada per la categoria professionale degli autisti.

In un caso, uno di loro aveva già convinto otto turisti lituani a compiere un percorso turistico verso l’Etna, mentre in un altro caso due stranieri avevano optato per la corsa abusiva rispetto a quella offerta legittimamente dagli autobus di linea.  Per i 4 autisti abusivi è scattata oltre una sanzione amministrativa pecuniaria, il ritiro della patente ai fini della sospensione per un periodo dai 4 ai 12 mesi e il sequestro dei mezzi ai fini della confisca.

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Cronaca

Catania, annegato 20enne, avrebbe tentato di recuperare una palla caduta in mare

La tragedia nel pomeriggio di ieri. A recuperare il corpo senza vita una motovedetta della Guardia Costiera. Indagini in corso da parte della Polizia di Stato

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FOTO REPERTORIO

Tragedia nelle scorse ore a Catania dove una giornata di allegria si è trasformata in dramma. Un 20enne è morto annegato nel pomeriggio di ieri nelle acque antistanti Piazza Nettuno, nel capoluogo etneo, nei pressi del lungo mare di Ognina.  Si tratta di Simone Currò. A recuperare il corpo in acqua senza vita una motovedetta dalla Guardia Costiera.

Da una prima ricostruzione fatta dalle autorità competenti il giovane si sarebbe tuffato in mare per recuperare un pallone mentre giocava con un amico. Purtroppo per il giovane non c’è stato nulla da fare.

Infatti scattata la segnalazione per la presenza in acqua di un corpo la motovedetta giunta sul posto l’ha recuperato e condotto presso il porticciolo di Ognina per affidarlo ai sanitari del 118.  Successivamente, il corpo senza vita del 20enne, e su disposizione del magistrato di turno, è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale Cannizzaro. La polizia di stato ha avviato le indagini del caso.

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