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Catania, parte la seconda fase della gara per la tratta metropolitana Misterbianco – Paternò

La FCE ha inviato gli inviti alle imprese che ne hanno fatto richiesta, avranno tempo fino al prossimo 15 maggio per presentare le offerte.

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Proseguono a Catania i lavori per arrivare all’affidamento dei lavori dell’ultimo tratto della metropolitana catanese, il Misterbianco-Paternò. Si tratta di 11,5 chilometri attraverso tre Comuni: Misterbianco, Belpasso (con la frazione di Piano Tavola) e Paternò, con 5 stazioni da realizzare: Gullotta (Misterbianco), Belpasso (Piano Tavola), Valcorrente (centro commerciale di Etnapolis), Giaconia (corrispondente al territorio di Palazzolo, in territorio di Belpasso, ma fondamentale per Paternò) e Ardizzone (Paternò). È proprio di questi giorni la notizia che è partita la seconda fase della gara per l’affidamento dei lavori; l’FCE ha inviato gli inviti alle imprese che ne hanno fatto richiesta e che ora avranno tempo fino al prossimo 15 maggio per presentare le offerte. “Si va avanti speditamente senza intoppi – evidenzia il deputato nazionale Francesco Ciancitto -, segno che il lavoro svolto dalla FCE, affidata all’ingegnere Salvo Fiore, è fatto bene ed ha uno scopo chiaro: raggiungere l’obiettivo di completare l’intera tratta da Paternò fino all’aeroporto di Catania. È un sogno che si realizza per quanti come me da decenni aspettano questo momento. Cambierà il modo di spostarsi di migliaia di persone. Raggiungere Catania e affrontare dal capoluogo etneo il percorso inverso sarà facilissimo. In termini economici e turistici sarà una ricchezza per i territori che devono saper sfruttare quest’occasione, farsi trovare pronti con servizi e proposte per diventare polo d’attrazione”.

Per il deputato Ciancitto soddisfazione doppia. Nell’ottobre del 2022, al suo insediamento alla Camera dei Deputati, proprio questa tratta ha rischiato di saltare. I fondi, a causa dell’enorme balzo in avanti dei costi delle materie prime, non bastavano più. Il budget era passato da 432 milioni di euro circa a 729 milioni di euro. A conti fatti, dunque, all’appello mancavano circa 297 milioni di euro.  La metro si sarebbe fermata a Misterbianco, rimanendo un’incompiuta, cancellando in un attimo, quell’importante progetto di poter collegare alcuni dei più grossi centri del catanese (Paternò, Belpasso e Misterbianco), con il capoluogo etneo.  «Siamo riusciti ad evitare per un soffio che tutto svanisse – continua Ciancitto – è stata una corsa contro il tempo ma ci siamo riusciti. Questo grazie al Governo Meloni, al presidente del Senato Ignazio La Russa che hanno messo a disposizione le somme mancanti e a tutti i sindaci del comprensorio etneo che hanno risposto al mio appello”.

La notizia dell’integrazione delle somme con i fondi del Pnrr è arrivata nel dicembre scorso, a prevederla un decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, con lo Stato che ha destinato oltre 8 milioni di euro (fino al 2026) per fronteggiare gli aumenti dei prezzi determinati dal caro materiali e dal caro energia ed avviare le “opere indifferibili”. In concreto se non vi saranno ricorsi con possibili contenziosi, entro fine anno si potrà stipulare il contratto di appalto per l’esecuzione dei lavori. Per presentare le fasi del programma si terrà una conferenza stampa in programma lunedì 17 aprile, alle ore 11, presso il salone “Casa La Rosa”, nella frazione di Piano Tavola a Belpasso. Saranno presenti, tra gli altri: il deputato nazionale, Francesco Ciancitto; il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno; il deputato regionale, Giuseppe Zitelli; il direttore generale di FCE, Salvo Fiore; i sindaci del territorio.

 

Cronaca

Catania, tentano di rubare tre camion ma i carabinieri sventano il furto, un arresto

Si tratta di un 28enne catanese con precedenti di polizia giudiziaria, arrestato con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale, si cercano i complici

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A Catania i carabinieri del comando provinciale sventano il furto di tre mezzi pesanti e arrestato uno dei presunti ladri.  In particolare  la notte scorsa un imprenditore nel settore dei trasporti su gomma che abita a ridosso del parcheggio veicoli della propria azienda, affacciandosi dalla finestra, ha notato tre mezzi pesanti in movimento pronti ad uscire dall’area recintata.  Dapprima, l’uomo ha contattato un proprio dipendente per chiedere spiegazioni circa quell’anomalo movimento dei tre autocarri per scoprire, subito dopo  che nessuno dei propri autisti era a lavoro in quell’insolito orario.

Avendo comprese che fosse in corso un furto l’imprenditore ha allertato le forze dell’ordine. Un mezzo dei carabinieri giunto a poche centinaia di metri dal luogo del furto ha intercettato uno dei mezzi pesanti  con alla guida un soggetto  che, alla vista dell’autovettura dei militari dell’Arma, avrebbe accelerato cercando  di guadagnarsi la fuga. Ne è scaturito un breve inseguimento; il conducente del mezzo avendo compreso, con molta probabilità  che  i militari non avrebbero mollato la presa, si sarebbe fermato bruscamente, scendendo dall’ autocarro per tentare di fuggire a piedi. I carabinieri, raggiunto il camion abbandonato sulla strada, hanno bloccato i propri mezzi e hanno rincorso l’uomo che, solo dopo qualche metro, è stato raggiunto e fermato.

Messo in sicurezza, quindi, si è proceduto ad identificarlo come un 28enne catanese con precedenti di polizia giudiziaria; arrestato con l’accusa di “tentato furto aggravato in concorso” e “resistenza a pubblico ufficiale”.  Nel frattempo, le altre pattuglie, che hanno perlustrato la zona, sono riuscite a rintracciare i rimanenti veicoli abbandonati lungo le vie limitrofe. Tutti gli autoarticolati sono stati sequestrati per essere sottoposti ad ulteriori accertamenti tecnici scientifici per risalire alle identità di tutti i partecipanti al colpo.  L’arrestato, al termine dell’udienza di convalida innanzi al GIP di Catania, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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ambiente

Catania, la CIA Sicilia Orientale su crisi idrica chiede intervento della prefettura

La convocazione di un un tavolo di confronto per affrontare le criticità in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico che in quello relativo alle produzioni agricole

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“Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che invoca gli interventi da approntare con urgenza, stante le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.

 

“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto,  sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”.

 

“Sono tanti gli interrogativi e i dubbi che attendono risposta, mentre le campagne muoiono di sete:  Bisognerebbe velocizzare l’intervento provvisorio per dotare l’invaso di Lentini di un impianto di sollevamento pur parziale; la possibilità di utilizzare le acque reflue in alcune realtà territoriali che una volta depurate potrebbero essere immesse nelle conduttore; gli interventi di pulizia dei fondali dell’invaso Pozzillo come incidano sull’attuale momento e quali i tempi di realizzo. E ancora, a che punto si trova l’annunciato piano di ricerca delle acque dal sottosuolo e l’utilizzo dei pozzi oltre il piano di manutenzione delle condotte? Come procede l’avvio dei lavori dell’invaso Pietrarossa dopo 26 anni di fermo? E la mancata Riforma della Bonifica, di cui si discute da 29 anni,  sarà l’ennesima fumata nera?”.“Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”.

 

Intanto l’Anbi (associazione dei consorzi di bacino) lancia un allarme definendo drammatica la situazione idrica in Sicilia. “Nonostante una timida ripresa (poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese) – spiega l’Anbi -, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017”.  “Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – prosegue l’Anbi -, da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri, con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm 620!” “Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali – spiega l’associazione -, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta”.

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