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Catania: Polizia denuncia due minorenni per reato di ricettazione

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Sono immediatamente finiti nel mirino dell’attenzione degli agenti della squadra volanti della Questura di Catania, due ragazzi catanesi, un 17enne ed un 16enne, il primo alla guida di un’auto, il secondo a bordo di uno scooter e senza casco. Gli agenti, al momento del fatto avvenuto negli scorsi giorni, erano impegnati in un posto di blocco in via Mulino S. Lucia.  A destare i primi sospetti, l’atteggiamento dei due giovani che, alla vista degli agenti, si sono scambiati un rapido sguardo e con un cenno d’intesa hanno cominciato a suonare il clacson per creare confusione e cercare di dileguarsi, in direzione di via Domenico Tempio.

Scattato immediatamente l’inseguimento, dapprima su via Stella Polare e poi fino all’imbocco di via Plaia, dove il 17enne, che si trovava alla guida dell’auto, ha abbandonato il veicolo al centro della strada per fuggire a piedi nella stessa direzione intrapresa dall’amico.

A quel punto, l’arrivo di un altro mezzo della squadra di Polizia, ha consentito l’intercettazione dei due giovani che sono stati bloccati e sottoposti ai dovuti controlli di legge.

Sottoposti a perquisizione, il 17enne è stato trovato in possesso di un martello frangi vetro e di un dispositivo OBD, strumento solitamente utilizzato dai malviventi per manomettere le centraline di avviamento delle autovetture e consentire l’accensione delle stesse senza l’utilizzo delle chiavi. In effetti, la stessa auto guidata dal 17enne si presentava con il finestrino infranto e il blocco di accensione divelto.

Dai successivi accertamenti è emerso che l’autovettura era stata rubata poco tempo prima, pertanto, gli arnesi sono stati sequestrati e i due giovani sono stati denunciati per ricettazione in concorso. L’autovettura è stata restituita al proprietario che aveva già provveduto a presentare la denuncia dell’avvenuto furto. I due ragazzi sono stati denunciati dalla Polizia di Stato per ricettazione in concorso, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva.

amministrazione

Adrano, parrocchie e comune insieme per i minori adraniti

Grazie ad un finanziamento regionale, le parrocchie e le associazioni hanno già potuto realizzare, nel 2024, progetti di sostegno e di crescita per l’educazione e la spensieratezza dei minori, evitando fenomeni di emarginazione

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Una rete di solidarietà tra le realtà parrocchiali di Adrano e l’Amministrazione comunale. E’ quanto messo in piedi per i minori adraniti in modo da offrire loro spazi di aggregazione, momenti di svago e occasioni di apprendimento, in prospettiva anche della stagione estiva dove, concluse le lezioni didattiche, i più giovani potranno vivere momenti di socialità e di condivisione.

Grazie ad un finanziamento regionale, le parrocchie e le associazioni hanno già potuto realizzare, nel 2024, progetti di sostegno e di crescita per l’educazione e la spensieratezza dei minori, offrendo una valida e costruttiva opportunità durante il tempo libero, per evitare fenomeni di emarginazione. Le attività proposte hanno visto la formazione di laboratori creativi, di giochi di gruppo, attività sportive ed escursioni naturalistiche, senza far mancare un valido sostegno scolastico, per ragazzi di diverse fasce d’età.

I risultati raggiunti soddisfano non poco il sindaco Fabio Mancuso e l’assessore alla Solidarietà sociale Salvo Coco i quali, in una nota, sottolineano come “i centri estivi e i servizi socio-educativi rappresentano un importante presidio per Adrano e per questo ringraziamo tutte le parrocchie impegnate nella realizzazione di questi progetti. L’Amministrazione continuerà ad investire nei servizi per i minori e perché siamo convinti che il futuro della nostra città passerà attraverso la cura e l’attenzione verso le nuove generazioni”, concludono Mancuso e Coco.

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Cronaca

Catania: Bimbo prematuro, con raro tumore nella cavità orale, salvato dai medici del Policlinico

Durante l’operazione i sanitari hanno scoperto che la massa proveniva dalle tonsille di destra e che il bambino presentava anche una malformazione del palato che richiederà un intervento chirurgico aggiuntivo

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Una vicenda dal lieto fine per un neonato, prematuro, venuto alla luce alla 31esima settimana di gestazione, grazie alla tempestività ed all’efficienza del sistema sanitario locale, che ha saputo rispondere una situazione di grave emergenza. Alla nascita, il bambino ha manifestato una grave insufficienza respiratoria dovuta a una massa di grandi dimensioni che ostruiva completamente il cavo orale, complicando l’intubazione e mettendo in pericolo la sua vita. A causa della rarità della condizione, il piccolo è stato trasferito d’urgenza da Enna al Policlinico “Rodolico” di Catania grazie al servizio STEN (Servizio di Trasporto Neonatale), arrivando in condizioni critiche.

Inizialmente trattato con una maschera laringea, la situazione è rimasta complicata, costringendo i medici a ricorrere all’intubazione con fibroscopio, grazie alla collaborazione tra specialisti in otorinolaringoiatria e anestesia. Nonostante il trattamento, le condizioni del bambino sono rimaste instabili, e dopo una settimana è stata necessaria una tracheotomia per stabilizzare la respirazione. Il neonato è stato quindi sottoposto a ventilazione meccanica e nutrizione parenterale. Successivamente, sono stati eseguiti una gastrostomia chirurgica e una plastica antireflusso per prevenire il rischio di “polmonite ab ingestis” (infezione polmonare causata dal pasaggio di alimenti dal cavo orale alle vie aeree) e garantire una nutrizione sicura.

Le prime indagini radiologiche non sono riuscite a fornire una diagnosi chiara, portando inizialmente a sospettare un linfoangioma. Tuttavia, dopo il fallimento delle terapie, la biopsia ha rivelato la presenza di un teratoma, un raro tumore embrionario, uno dei pochi casi al mondo di questa grandezza e su un bambino di così piccole dimensioni. L’équipe medica ha deciso quindi di intervenire chirurgicamente per rimuovere la massa.Durante l’operazione, i medici hanno scoperto che la massa proveniva dalle tonsille di destra e che il bambino presentava anche una palatoschisi, una malformazione del palato che richiederà un intervento chirurgico aggiuntivo.

Nei giorni seguenti all’intervento, il neonato è stato stabilizzato e ha iniziato un percorso di recupero, con trattamenti di logopedia, fisioterapia e test di deglutizione. Dopo due mesi di cure intensive e un monitoraggio costante, il bambino ha fatto significativi progressi e, grazie all’impegno del personale medico, è stato dimesso e riconsegnato ai genitori, i quali hanno potuto gioire per i miglioramenti del loro piccolo.

Questo caso, ha messo in luce come a tempestività dell’intervento e la qualità delle cure fornite oltre che, una efficiente collaborazione multidisciplinare, hanno permesso di salvare la vita del piccolo, offrendo un’assistenza di altissimo livello che ha permesso al bambino di superare una situazione tanto grave quanto rara.

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