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Cronaca

Catania, scovati fucile e munizioni tra vegetazione e spazi comuni

Gli accertamenti hanno permesso di appurare che il fucile risultava rubato a seguito di un furto avvenuto il 25 settembre 2013, nel comune di San Gregorio di Catania

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Armi e munizioni occultate in via Raccuglia. Siamo a Catania, nel popoloso quartiere di Monte Po, dove, tra il verde pubblico e gli spazi comuni di alcuni edifici della zona, erano ben nascosti munizioni ed un’arma da fuoco perfettamente funzionante e pronta all’uso.

Nello specifico, sono stati i militari del nucleo operativo della compagnia di Catania Fontanarossa che sono riusciti a scovare, sotterrata sotto una palma, una busta in cellophane contenente un caricatore vuoto e 50 proiettili calibro 9×21 GFL.

Le ricerche sono poi proseguite nelle parti comuni di un edificio della zona nella quale l’attenzione degli investigatori si è concentrata su un ripostiglio situato al piano terra al cui interno è stato rinvenuto un fucile sovrapposto calibro 12 a canne mozze con calcio segato ed una cartuccera contenente 26 colpi dello stesso calibro.

L’arma era stata modificata allo scopo di aumentarne la potenza di fuoco, renderla più maneggevole e agevolarne trasporto e dissimulazione, caratteristiche che l’avrebbero resa ancora più pericolosa. Gli accertamenti hanno permesso, inoltre, di appurare che il fucile risultava rubato a seguito di un furto avvenuto il 25 settembre 2013, nel comune di San Gregorio di Catania. L’arma e tutto il materiale recuperato è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per tutti gli eventuali accertamenti tecnici.

Cronaca

Mascalucia, scoperta una serra casalinga per la coltivazione di marijuana, arrestato 38enne

Trovate complessivamente 4 piantine di cannabis dalle quali si sarebbero potuto ricavare 1400 dosi singole

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Aveva creato una piccola serra artigianale per la coltivazione di marijuana in casa, fra il terrazzino e la camera da letto, prima di essere scoperto dai militari dell’Arma. Stiamo parlando di un 38enne di Mascalucia su cui gravavano i sospetti dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Catania che hanno portato avanti numerosi servizi di osservazione “discreta” nella zona in cui si trova l’appartamento dell’uomo.

Il 38enne, trovandosi i militari dinanzi alla porta, ignaro di essere stato per giorni monitorato dagli investigatori, ha aperto senza alcuna esitazione. Una volta in casa, l’odore intenso della marijuana ha rafforzato i sospetti iniziali. Durante l’ispezione, infatti, i militari hanno rinvenuto nella camera da letto oltre 200 grammi di marijuana e 2 piante in fase di essiccazione, alte circa 45 cm.

Sul terrazzo adiacente alla camera da letto, invece, una piccola serra artigianale realizzata all’interno di un armadio, dotata di una lampada alogena, un foglio di lamiera riflettente e un ventilatore, contenente altre 2 piante di “cannabis indica” della varietà “Fast Buds”, alte circa 75 cm, una varietà ottenuta dall’incrocio di diverse piante che consente di ottenere arbusti che crescono e fioriscono in tempi molto brevi, che si presta agli ambienti chiusi e che permette di ottenere mediante l’ausilio di lampade, ventilatori e materiale riflettente, infiorescenze compatte, di grande valore sul mercato illegale.

La vendita della sostanza sequestrata, da cui probabilmente sarebbero state ricavate circa 1400 dosi singole, avrebbe potuto fruttare diverse migliaia di euro. Il 38enne è stato arrestato mentre il materiale rinvenuto  è stato sequestrato..

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Cronaca

Paternò, il Prefetto Maria Carmela Librizzi ha disposto l’accesso ispettivo al comune

Il provvedimento è strettamente legato all’operazione antimafia “Athena”, scattata nell’aprile dello scorso anno in cui risultano indagate 49 persone, tra cui il sindaco Nino Naso e l’ex assessore Salvatore Comis accusati di voto di scambio politico mafioso

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FOTO WEB -SITO COMUNE PATERNO'-

Il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ha disposto, su delega del Ministro dell’Interno, l’accesso ispettivo presso il Comune di Paternò al fine di “verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso”.  La Commissione si è insediata nella mattinata odierna e, come disposto dal Testo unico sull’ordinamento degli Enti locali, entro tre mesi, rinnovabili una volta per un ulteriore periodo massimo di tre mesi, terminerà gli accertamenti, rassegnando al prefetto le proprie conclusioni.

Il provvedimento è strettamente legato all’operazione antimafia “Athena” scattata nell’aprile dello scorso anno in cui risultano indagate  49 persone. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Catania, Ignazio Fonzo, e dalle sostitute procuratrici Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti. Complessivamente sono 49 le persone indagate, rinviate a giudizio davanti alla terza sezione penale del Tribunale e altre che hanno fatto accesso a riti alternativi.

Tra i 49 indagati c’è il sindaco di Paternò, Nino Naso  e Salvatore Comis, assessore dimissionario nello scorso mese di aprile alcuni giorni dopo l’operazione “Athena. Sono accusati di voto di scambio politico mafioso. Tra gli indagati c’è anche l’ex consigliere comunale ed ex assessore, Pietro Cirino. Per Naso e Comis il processo si aprirà nel prossimo mese di settembre. Ai tre politici è contestato il reato  in concorso con due presunti esponenti del clan Morabito legato alla famiglia “Laudani” di Catania : Vincenzo Morabito e Natale Benvenga.   Secondo l’accusa lo scambio sarebbe stato legato a dei voti ottenuti dalla cosca alle Comunali del 2022 in cambio dell’assunzione a tempo determinato di due persone vicine al clan in un’impresa che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti a Paternò.

AGGIORNAMENTO ORE 14.30 

Da registrare l’intervento del sindaco Naso e della giunta: “L’Amministrazione Comunale comunica che, in data odierna, si è insediata la Commissione nominata dal Prefetto di Catania giorno 30/01/2025 ai sensi dell’art.143 del D.Lgs. 267/2000.  Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale accolgono con la massima disponibilità detta Commissione, la cui presenza è occasione della ricerca della verità e della chiarezza. Siamo fiduciosi che finalmente si possa sgomberare il campo da dubbi o sospetti” si chiude cosi la nota stampa del comune di Paternò.

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