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Cronaca

Catania, sventato furto di rame e impianti all’ex ospedale Santo Bambino: Arrestato 34enne

Il ladro, nel tentativo, vano,  di non farsi trovare,  si era arrampicato lungo alcune travi esterne, cercando di mimetizzarsi al suolo, nel buio. Ma i fasci di luce delle torce non gli hanno lasciato scampo

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Un colpo notturno finito male per un 34enne catanese, sorpreso dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile mentre tentava di trafugare materiale metallico all’interno dell’ex ospedale Santo Bambino, in via Antico Corso. L’uomo, arrestato in flagranza per furto aggravato, è stato smascherato grazie alla tempestiva segnalazione del personale del 118, insospettito da strani rumori provenienti dai piani superiori della struttura abbandonata. L’episodio si è verificato intorno alle 3 del mattino, quando la Centrale Operativa dell’Arma ha ricevuto la chiamata e ha immediatamente fatto scattare l’intervento. Due le pattuglie coinvolte.  Giunte sul posto, mentre una squadra si posizionava all’esterno, l’altra si addentrava nell’edificio, perlustrando i locali uno a uno con le torce, illuminando angoli bui e scrutando ogni possibile nascondiglio.

Il ladro, nel tentativo, vano,  di non farsi trovare,  si era arrampicato lungo alcune travi esterne, cercando di mimetizzarsi al suolo, nel buio. Ma i fasci di luce delle torce non gli hanno lasciato scampo. Per raggiungerlo in sicurezza, si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco, che con una scala telescopica hanno permesso ai Carabinieri di bloccare il fuggitivo. Accanto a lui, un sacco in plastica pieno di tubi di rame appena tagliati, un cacciavite e due motori di condizionatori già smontati. Il sopralluogo ha svelato la dinamica del furto: il ladro aveva già prelevato il rame da due motori e ne aveva smontati altri tre, pronti per essere portati via. L’intero bottino è stato recuperato e sequestrato. Il 34enne, portato in caserma, è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria

Cronaca

Catania, salvata cavalla destinata, forse, alle corse clandestine

L’equino era stato confinato in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata

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Una cavalla di soli 2 anni era stata lasciata all’interno di un recinto, senza acqua né cibo, ma è stata salvata dalla Polizia di Stato, che l’ha sequestrata ed affidata ad un’azienda del ragusano che se ne prenderà cura in attesa di rintracciare il legittimo proprietario.

I poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, durante uno dei mirati servizi di prevenzione e repressione delle corse e della macellazione clandestina, hanno proceduto ad un controllo in viale Biagio Pecorino, dove era stata segnalata la presenza di un cavallo tenuto in condizioni di abbandono.

Gli agenti hanno potuto constatare, una volta giunti sul posto della segnalazione, che la cavalla era stata confinata in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata.

I poliziotti sono riusciti ad accertare che la cavalla era stata portata e rinchiusa in quel luogo circa sette giorni prima e che della stessa si prendevano cura alcuni ragazzini che ogni tanto passavano da lì lasciandole del cibo.

Unitamente alla Polizia di Stato era presente un medico del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari dell’ASP di Catania, che, ha verificato la presenza del chip identificativo ma, date le precarie condizioni in cui l’animale era tenuto, ha ritenuto di dover procedere al suo sequestro, affidandolo ad un’azienda specializzata, in attesa di rintracciare ed identificare il suo proprietario.

 

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Cronaca

Nicolosi, Droga e soldi nel vano dello scooter, arrestati due pusher

Blitz dei Carabinieri in piazza Sant’Antonio, il nervosismo tradisce i due spacciatori

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Erano le 18 di ieri quando i Carabinieri della Stazione di Nicolosi, impegnati nei consueti servizi di controllo del territorio, hanno arrestato in flagranza di reato due giovani, di 18 e 34 anni, entrambi con precedenti, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

I militari, in pattugliamento in Piazza Sant’Antonio, al confine con Mascalucia, hanno notato un motorino con due persone a bordo che, alla vista della pattuglia, hanno mostrato evidenti segni di nervosismo. Un comportamento sospetto che ha spinto i Carabinieri a procedere a un controllo.

Durante la perquisizione, i sospetti hanno trovato conferma. Addosso al 18enne è stata rinvenuta una dose di cocaina, mentre il 34enne nascondeva 590 euro in contanti, di cui non ha saputo spiegare la provenienza. L’ispezione del motociclo ha poi portato alla scoperta di altre sette dosi di cocaina occultate nel vano sottosella.Ulteriori elementi sono emersi dal cellulare del più grande dei due, che continuava a ricevere chiamate e messaggi chiaramente riconducibili alla vendita di droga, con codici per indicare quantità e prezzi: “3 gr. 20 euro – 5 gr. 30 euro – 10 gr. 50 euro”.

Alla luce dei riscontri raccolti – il confezionamento in dosi, il denaro contante e le conversazioni telefoniche – i due sono stati arrestati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto disponendo per entrambi la misura cautelare degli arresti domiciliari. La droga e il denaro, ritenuto provento dell’attività illecita, sono stati sequestrati.

Proseguono le indagini per ricostruire l’intera rete di spaccio attiva tra Nicolosi e i comuni limitrofi.

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