Rosanna Natoli, l’avvocato di Paternò consigliera laica al Consiglio superiore della magistratura in quota Fratelli D’Italia, si è dimessa dal CSM. La Natoli dallo scorso mese di settembre era stata comunque sospesa dal Plenum del CSM. La Natoli è accusata di aver rivelato, nel corso di un incontro avvenuto nel novembre del 2023, atti dell’inchiesta alla magistrata Maria Fascetto Sivillo (deceduta da qualche settimana) condannata dal tribunale di Messina e sottoposta a procedimenti disciplinari e penali.
Quel colloquio fu registrato e portato alla luce dal legale della Fascetto Sivillo l’avvocato Carlo Taormina; quest’ultimo durante un’udienza a Palazzo Bachelet, sede del CSM, consegnò alla sezione disciplinare una registrazione del colloquio avvenuto nello studio di Rosanna Natoli davanti ai giudici.
“La Natoli- come riporta il sito on -line di informazione “Il Dubbio” – nella sua lettera di dimissioni parla di una decisone presa perché “obbligata” e non dipendente dalla propria volontà. “L’adozione del provvedimento di sospensione mantenendomi lo status di consigliere (seppur sospeso) – scrive la Natoli nella sua lettera e comi riporta il sito on-line “Il Dubbio” – mi priva di uno dei diritti costituzionalmente garantiti: il diritto al lavoro. Invero, i doveri imposti dalla carica, non sospesi, mi impediscono di esercitare alcuna attività professionale e/o lavorativa, e, tale situazione, oltre alle intuibili conseguenze economiche, sta ledendo la mia immagine di professionista, la mia dignità personale e sta arrecando grave danno all’equilibrio psico-fisico mio e della mia famiglia. Il provvedimento di sospensione, adottato senza la contestuale sospensione del divieto di esercizio della professione forense, di fatto equivale a un provvedimento espulsivo, in quanto mi costringe ad assumere l’odierna decisione di dimettermi, non potendo più attendere i tempi dell’iter giudiziario”.
A decidere la sospensione della Natoli ricordiamo fu il plenum del Consiglio superiore della Magistratura con 22 voti a favore della sospensione, sei voti contrari e due schede bianche.
La ex consigliera laica del CSM continua comunque nella sua azione giudiziaria : “Sono certa che dimostrerò la mia estraneità ai fatti e, conseguenzialmente, l’illegittimità della mia sospensione ed indiretta espulsione dal Consiglio superiore della magistratura, riservandomi di tutelare, in tutte le competenti sedi, i miei diritti- come scrive la Natali nella lettera e come riportats il sito on-line “Il Dubbio”- Le mie dimissioni porranno, altresì, fine alle difficoltà con cui il Consiglio superiore si trova ad operare, non potendo svolgere le proprie funzioni con il contributo di tutti i componenti eletti dal Parlamento”.
La registrazione che l’avvocato Taormina portò a conoscenza del CSM fu successivamente trasmessa dal vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura Fabio Pinelli alla procura di Roma, che determinò l’iscrizione di Natoli nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e rivelazione di segreto. L’inchiesta è stata poi trasferita per competenza alla procura di Catania
Dopo l’avviso di conclusione indagini ricevuto lo scorso febbraio (per il solo reato di rivelazione, a seguito dell’abolizione dell’abuso d’ufficio), Natoli ha depositato delle memorie difensive, ma da allora non ci sono stati sviluppi ulteriori fino alle scorse ore con la Natoli che ha rassegnato le dimissioni dal CSM.