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Cronaca

Coronavirus, in Sicilia il numero dei contagi cresce lentamente: più 29 rispetto a ieri

Sono attualmente infettate 2030 persone, 223 sono quelle guarite e 163 i pazienti deceduti: a Catania i casi positivi sono 573

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In Sicilia il numero dei contagi cresce lentamente, mentre si registrano più guariti. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle 16 di oggi. In particolare sono attualmente contagiate 2030 persone (+ 29 rispetto a ieri), 223 sono quelle guarite (+ 14) e 163 i pazienti deceduti (+9  rispetto a 24 ore addietro).  Degli attuali 2.030 positivi, 615 pazienti sono ricoverati(-15 rispetto ai dati di ieri pomeriggio)  di cui 53 in terapia intensiva (-5), mentre 1.425 sono in isolamento domiciliare.  Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati oltre 36 mila.  A Catania i contagiati sono 573, più 6 rispetto a ieri. Resta stabile il numero dei ricoverati negli ospedali del catanese:allo stato attuale sono 132. Cresce lievemente il numero delle persone decedute: sono attualmente 59 (+4).

Andando ad esaminare, nel dettaglio, i contagi nei comuni della fascia sud-occidentale dell’Etna e tenendo conto delle comunicazioni ufficiali che arrivano dagli amministratori degli enti comunali comuni etnei, osserviamo che a Biancavilla sono 5 le persone affette da Covid-19, di cui 4 attivi e un deceduta; ad Adrano 3, Paternò 8, Bronte 8 (gli ultimi tre casi positivi sono stati divulgati  dal sindaco Graziano Calanna nella tarda serata di ieri). Ed ancora a Belpasso si registrano 17 casi, di cui 14 soggetti attualmente attivi  e 3 deceduti. Sono otto 8 le persone affette da coronavirus a Nicolosi, mentre a Randazzo è stata appurata la positività al Covid di una sola persona. Terribile la situazione a Mascalucia: 24 casi positivi, più 5 decessi. A Misterbianco sono invece 17 i soggetti affetti da coronavirus.  A Motta Santa Anastasia sono due i casi positivi.

In Italia le persone complessivamente risultate positive, compresi guariti e deceduti, dall’inizio dell’emergenza, sono 156.363. Di questi, 102.253 sono i contagiati attuali. Le persone guarite sono 34.211. Il totale delle vittime è di 19.899. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 431 decessi, il dato più basso dallo scorso 18 marzo. Cala rispetto a ieri anche il numero dei contagi.

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Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

Messina, omicidio Sara Campanella, confessa Stefano Argentino

Il giovane non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto il legale dell’arrestato- E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”

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Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa palermitana accoltellata e uccisa a Messina da Stefano Argentino, un collega universitario che la perseguitava con messaggi e attenzioni moleste chiede giustizia: “Sara voleva chiedere la tesi di laurea in oncologia, una ricerca sperimentale mi diceva, per poi specializzarsi e poi fare anatomia patologica per fare le autopsie. E invece adesso l’autopsia la faranno a te. Bisogna SEMPRE parlare per denunciare!!! Aiutatemi a dare voce a Sara”, ha scritto stamattina su Facebook. “Non sapevamo che fosse perseguitata da quel ragazzo, ma di certo lei non l’ha mai ricambiato”, racconta.

L’assassino a difendersi non ha nemmeno provato. Ha ammesso di aver ucciso Sara, ma sul perchè del gesto, sull’arma – il coltello mai ritrovato – e su chi l’abbia aiutato a fuggire non ha voluto rispondere. “Confuso, prostrato”, così lo definisce il suo legale, Stefano nelle due ore in cui si è trovato davanti al gip che ne ha convalidato il fermo ha accettato di rispondere solo ad alcune domande. E ossessivamente ha parlato di Sara, anche quando gli inquirenti gli chiedevano altro.

“Ha confessato il delitto, ha risposto in parte, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti e sta male”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino per meno di 24 ore. Il difensore, uscito dal carcere in cui il ragazzo è detenuto, ha rimesso il mandato. ” Io sono un civilista – ha spiegato ai giornalisti – e a lui serve un penalista. Resterò a disposizione solo fino a nuova nomina”.

Lo studente non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto Leone – E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”. Perchè dopo averla seguita abbia tagliato la gola a Sara davanti a decine di persone Stefano non l’ha detto. “E’ continuamente tornato sul suo rapporto con la vittima anche quando non era attinente alle domande. Era convinto che la ragazza ricambiasse in qualche modo il suo sentimento anche se ha ammesso che non erano mai stati fidanzati. Non ha parlato delle motivazioni del suo gesto però, né ha risposto sull’arma usata’, ha proseguito il legale.

Dei drammatici minuti che hanno preceduto l’omicidio, ripresi dalle videocamere di sorveglianza della zona che, passo passo hanno “seguito” tutti i movimenti dell’assassino, il ragazzo ha preferito non parlare. “Ha lasciato capire che a scatenare la sua ira è stata l’ultima discussione avuta con la vittima ma non ha dato particolari – ha detto Leone – Era lucido ma molto frastornato dalla vicenda’” Stefano non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto avuto nella fuga dopo l’omicidio. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri del comando provinciale di Messina continuano a indagare.

 

 

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