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Dolore a Ragalna, è morto Vittorio Carone, uomo politico di riferimento per il territorio

Per un ventennio a capo dell’Amministrazione cittadina, nella veste di sindaco e di Presidente del Consiglio, la sua morte lascia un vuoto.

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Dolore e sgomento a Ragalna, per l’improvvisa scomparsa di Vittorio Carone, avvocato e uomo politico di punta per il territorio, avendo ricoperto l’incarico, di sindaco (dal 1995 al 2004) e di presidente del Consiglio comunale (dal 2004 al 2014).

La morte di Carone, 65 anni, ha gettato la cittadina nello sconforto. Tanti gli attestati di stima e d’affetto arrivati anche dalla vicina città di Paternò, dove Carone era molto conosciuto e stimato. Uomo di destra, fedelissimo e amico dell’ex sindaco Mario Castro, Carone lascia un grande vuoto. Ad esprimere cordoglio, appresa la notizia, anche il sindaco, Turi Chisari, la giunta e l’intero Consiglio comunale. I funerali si terranno venerdì, alle 15.30, presso la Chiesa “Madonna del Carmelo”, di Ragalna.

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Cronaca

Randazzo, tentata truffa ai danni di anziana di quasi 100 anni, sventata dai carabinieri

Denunciati due uomini di 20 e 21 anni perché ritenuti responsabili dei reati di tentata truffa continuata in concorso e di resistenza a pubblico ufficiale. I due avrebbero agito mettendo in atto la truffa del “finto carabiniere”

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Ancora una volta gli incontri tenuti dall’Arma nei luoghi di aggregazione frequentati soprattutto da persone ritenute più vulnerabili, finalizzati ad illustrare ai partecipanti le metodologie maggiormente utilizzate da malviventi specializzati in truffe a persone anziane, ha consentito ai carabinieri della compagnia di Randazzo, in sinergia con i loro colleghi della compagnia di Patti (ME), di denunciare due catanesi incensurati di 20 e 21 anni perché ritenuti responsabili dei reati di tentata truffa continuata in concorso e di resistenza a pubblico ufficiale.

Vittime di turno, stavolta, un 79enne di Bronte e, addirittura, un’anziana 99enne di Santa Domenica di Vittoria (ME), presi di mira dai due malviventi che dicevano di essere carabinieri al telefono, tentando di abbindolarli con la solita scusa: <<… sua nipote ha causato un grave incidente stradale ed è trattenuta in caserma …>>, con la successiva accomodante “proposta” di rilasciarla su cauzione a fronte della consegna di denaro e gioielli.

I due truffatori avevano agito nella mattinata, tanto che ai veri carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Randazzo erano già arrivate numerose segnalazioni di tentate truffe ai danni di anziani, sia nel territorio comunale sia in quello di Bronte. Tutti i tentativi erano falliti grazie alle informazioni diffuse dall’Arma di Catania durante gli incontri informativi con la cittadinanza. Appena ricevuta la notizia, i militari di Randazzo hanno immediatamente impiegato tutti gli equipaggi disponibili per individuare i responsabili e coglierli in flagrante, attivando diversi servizi di controllo sul territorio.

I due malviventi, però, avendo fatto terra bruciato in quelle località, si erano già spostati verso il messinese, a Santa Domenica Vittoria, dove hanno tentato la truffa ai danni di una 99enne. Provvidenziale è stato l’intervento dei vicini di casa e di un parente, che si sono accorti in tempo di quanto stava accadendo e hanno avvisato i carabinieri. I militari sono arrivati rapidamente sul posto, ma i due truffatori, notando la pattuglia, hanno abbandonato il bottino di 1.000 euro che stavano per ricevere dalla vittima e sono fuggiti a bordo di un’utilitaria a noleggio. Ne è scaturito un inseguimento durante il quale hanno anche rischiato di investire un carabiniere che aveva tentato di fermarli.

Allertati, quindi, tutti i Comandi limitrofi, gli investigatori dell’Arma delle due province hanno subito bloccato tutte le possibili vie di fuga dei malviventi, che correndo sulla SS116 hanno tentato di attraversare il viadotto Alcantara imboccandolo a folle velocità. Loro malgrado, a un passo dalla fine del ponte, sono stati dai carabinieri di Randazzo, che sono riusciti a bloccarli, costringendoli a fermarsi e a scendere dal mezzo.

I due sono stati perquisiti, ma non è stata trovata traccia di denaro o gioielli, evidente segno che i numerosi tentativi di truffa erano rimasti tali. Dall’analisi dei telefonini dei due giovani i dispositivi cellulari in loro possesso, gli investigatori del nucleo operativo hanno potuto rilevare messaggi e movimenti, dove si trovavano traccia dei loro tentativi di truffa. La loro partecipazione alla commissione dei reati, poco dopo però, è stata inoltre confermata dal riconoscimento da parte delle vittime e dei testimoni. I due giovani catanesi quindi, sono stati denunciati a piede libero per i reati di tentata truffa continuata, in concorso, e di resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Catania, ricercato a livello internazionale, trovato con un tirapugni, mazze da baseball e golf

L’uomo è stato fermato dagli agenti della volante nell’ambito dei continui servizi di pattugliamento del territorio per prevenire fenomeni di illegalità diffusa

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La Polizia di Stato ha arrestato un catanese di 31 anni, ricercato in ambito internazionale per reati commessi in Albania.

L’uomo è stato fermato dagli agenti della volante nell’ambito dei continui servizi di pattugliamento del territorio per prevenire fenomeni di illegalità diffusa.

Durante un posto di controllo in via Acquicella, i poliziotti hanno notato un’auto sospetta con a bordo quattro persone. Hanno intimato l’alt per svolgere tutti gli accertamenti del caso. Il conducente si è fermato e quando i poliziotti si sono avvicinati ha chiesto di poter andare via perché aveva un appuntamento importante. Gli agenti, però, non hanno dato seguito alla goffa richiesta, posta, evidentemente, nel tentativo maldestro di eludere i controlli.

Non appena hanno ispezionato l’auto, i poliziotti hanno trovato nel portabagagli una mazza da baseball, una mazza da golf e un tirapugni. Anche in questo caso, il giovane conducente dell’auto ha tentato di imbastire una giustificazione poco credibile, riferendo di essere un appassionato di sport, senza però riuscire a spiegare le ragioni del trasporto delle due mazze in piena notte. Quanto ritrovato è stato prontamente recuperato e posto sotto sequestro.

Inoltre, dalle verifiche eseguite sul posto nella banca dati in uso alla Polizia è emerso come il giovane fosse ricercato in ambito internazionale. Pertanto, grazie alla Sala operativa dell’Interpol presso la Direzione Centrale Polizia Criminale, la squadra volanti ha ottenuto il provvedimento di cattura a carico del 31enne, condannato in Albania.

I poliziotti hanno provveduto ad arrestare l’uomo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per le eventuali determinazioni su un’eventuale estradizione in Albania. Altresì, lo hanno denunciato per il reato di porto di armi od oggetti ad offendere. Nei confronti delle altre persone non è emerso nulla a loro carico.

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