In un comunicato congiunto i comuni di Nicolosi e Linguaglossa, insieme con il Collegio delle guide alpine e vulcanologiche della Sicilia, intervengono circa i fatti verificatisi lo scorso 2 giugno sull’Etna. Un comunicato dai toni duri, che condanna i comportamenti di alcuni escursionisti ed accompagnatori durante l’ultima eruzione sul vulcano.
Nella nota congiunta si chiede a gran voce chiarezza, regole condivise e una gestione coordinata dell’accesso alla zona sommitale del vulcano.
“In quella giornata-si legge- alle 5 e 35 del mattino, il dipartimento della protezione civile aveva infatti attivato la fase operativa locale di allarme, corrispondente al livello di allerta f2 del sistema Etnas, che comporta il divieto di accesso oltre i 2500 metri di quota.
Nonostante ciò numerosi escursionisti sono stati avvistati all’interno della zona sommitale e pare che tra loro vi fossero anche alcune guide alpine e vulcanologiche, oltre a vettori turistici, in contravvenzione alle ordinanze e alle raccomandazioni ufficiali del collegio delle guide”. “ Il comportamento sbagliato di pochi- conclude – non deve in alcun modo rovinare quanto di buono si sta facendo per e su l’Etna. in primo luogo la promozione di un turismo sostenibile di qualità e sicuro.”
La collaborazione fra i comuni e il collegio è volta a garantire alti livelli di qualità e sicurezza dei servizi e dell’accompagnamento su tutti versanti del vulcano. nel documento si rilancia, inoltre, la proposta di istituire un tavolo tecnico permanente, in cui condividere aggiornamenti normativi e operativi sull’accesso alla zona sommitale, alla luce delle indicazioni provenienti dal sistema di allerta Etnas e dalla protezione civile.