Allerta gialla sull’Etna. A stabilirlo la protezione civile siciliana. Infatti dopo l’allerta rossa lanciata nel primo pomeriggio di eri e il successivo passaggio ad arancione nel tardo pomeriggio, il dipartimento regionale, a seguito di una specifica riunione in cui è stata esaminata l’evoluzione dell’attività del vulcano, ha deciso per l’allerta gialla che scatta quando “i parametri di monitoraggio su valori anomali protratti nel tempo danno un resoconto che si coniuga all’osservazione di una attività esplosiva frequente o persistente, anche accompagnata da attività effusiva in area sommitale”.
Allo stato attuale l’Ingv ha osservato una debole attività stromboliana interna al cratere sud-est. Il tremore vulcanico dopo il massimo di ampiezza raggiunto verso le 17 di ieri ha mostrato ampie oscillazioni e attualmente è in una fase di decremento. Dopo la fine dello sciame di ieri sono stati registrati solo pochi eventi sismici di bassa energia. Dal punto di vista infrasonico l’attività è scarsa e i pochi eventi localizzati risultano in corrispondenza del cratere di sud-est e di quello bocca nuova.
Per quanto riguarda le deformazioni del suolo, dopo la fase di lenta e modesta decompressione registrata dallo strain nella mattina-‘ primo pomeriggio di ieri e dopo le variazioni delle stazioni clinometriche e strain sommitali registrate durante lo sciame sismico di ieri pomeriggio, a partire da ieri sera non si registrano variazioni significative e i segnali delle reti permanenti Gnss e clinometrica risultano stabili.
Intanto temendo un possibile incremento dell’attività vulcanica, i comuni di Nicolosi, Linguaglossa e Bronte hanno disposto l’interdizione delle escursioni turistiche in area sommitale, facendo eccezione per il personale Ingv, i soccorritori, le forze dell’ordine ed il personale in possesso di abilitazioni specifiche.