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Cronaca

Etna, interventi del soccorso alpino per “aiutare” turisti infortunati sulla neve

Nella zona dei Crateri Silvestri superiori sono stati effettuati nelle giornate di sabato e domenica tre interventi di soccorso

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Natale e neve una combo perfetta per recarsi in montagna. E insieme al divertimento e alla magia della neve purtroppo si contano anche gli infortuni. È stato infatti un fine settimana di lavoro intenso, quello appena trascorso, per le squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Servizio Regionale Sicilia.  Dalle Madonie all’Etna tra i soli sabato e domenica si è registrato il pienone, questo dovuto anche all’apertura degli impianti sciistici.

Sul versante sud dell’Etna, nella zona dei Crateri Silvestri superiori, sono stati effettuati nelle giornate di sabato e domenica tre interventi di soccorso. I tecnici del Cnsas del servizio regionale Sicilia, hanno prestato assistenza a delle persone infortunate a causa dell’utilizzo improprio delle “padelle” in plastica per scivolare sulla neve.

Un ragazzo di Mascalucia ha riportato la lussazione della spalla, mentre un turista americano ha riportato un importante trauma alla schiena. Nella stessa zona, una ragazzina di 7 anni ha riportato un trauma alla schiena, sempre scivolando sulla neve con la stessa tipologia di slittino. Tutte le persone soccorse sono state immobilizzate e trasportate a valle, dove ad attendere il personale del soccorso alpino vi era personale medico del 118 che ha trasportato i feriti negli ospedali di zona.

Cronaca

Catania, riscontrate delle criticità in una macelleria, elevate sanzioni per 9 mila euro

I poliziotti hanno identificato, oltre al titolare, anche la moglie e due figli, di 6 e 8 anni, trovati a giocare su un materasso sudicio buttato a terra ed infilato in un anfratto della cucina. Bimbi che giocherebbero e dormirebbero in un anfratto accanto ai fornelli

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Controlli della task force coordinata dalla Polizia di Stato nel quartiere San Berillo a Catania . Obiettivo accertare l’osservanza delle prescrizioni delle licenze per la vendita degli alimenti, nonché la tracciabilità e la genuinità dei prodotti, a garanzia della legalità, della sicurezza alimentare e della salute dei consumatori. Controllata una macelleria in via Di Prima, in cui sono state riscontrate delle criticità. A conclusione delle verifiche, per le diverse irregolarità amministrative, il titolare è stato sanzionato, complessivamente, per un importo di oltre 8.700 euro.

In particolare, i tecnici del Servizio Igiene Pubblica dell’Asp hanno constatato alcune carenze igienico-sanitarie legate alla presenza di tracce di umidità nei locali adibiti a servizi igienici. Pertanto, è stato intimato al titolare il ripristino delle condizioni igieniche entro trenta giorni, altrimenti, in caso di inottemperanza, scatterà la sanzione di 2000 euro e la sospensione.

I medici del Servizio veterinari dell’ASP e il Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia del Corpo Forestale hanno trovato e sequestrato 10 chili di carne, del tutto priva del necessario requisito della tracciabilità. Dal momento che non è stato possibile risalire all’esatta provenienza, si è resa necessaria la distruzione della carne non tracciata a salvaguardia della salute dei potenziali acquirenti. Analogamente, sono stati sequestrati 10 litri di olio, anche in questo caso privo di tracciabilità. Al riguardo, il titolare è stato sanzionato amministrativamente per 1500 euro.

Durante le fasi dei controlli, gli agenti del settore “Annona” della Polizia Locale hanno avuto modo di appurare l’ampliamento della superficie di vendita in modo del tutto irregolare. In questo caso, si è provveduto a sanzionare il titolare della macelleria per 3.098 euro. Inoltre, sono state rilevate ulteriori infrazioni amministrative relative all’assenza della tabella oraria, all’installazione di insegne esterne non autorizzate e alla mancata esposizione del prezziario. Per queste irregolarità, la Polizia Locale ha provveduto a contestare verbali con sanzioni pecuniarie pari a poco più di 2.100 euro.

I poliziotti hanno identificato, oltre al titolare, anche la moglie e due figli, di 6 e 8 anni, trovati a giocare su un materasso sudicio buttato a terra ed infilato in un anfratto della cucina. Gravi i pericoli corsi dai bambini, considerato che giocherebbero e dormirebbero in un anfratto accanto ai fornelli.

I genitori hanno dichiarato di dormire lì saltuariamente e che avrebbero provveduto a trovare un luogo idoneo per far giocare i bambini.

 

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Cronaca

Adrano, sospesa per 7 giorni attività di un bar, ritenuto ritrovo abituale di pregiudicati

La presenza di questi clienti non è risultata sporadica, ma è stata riscontrata in molteplici accertamenti, al punto da rappresentare un rischio concreto per l’ordine e la sicurezza pubblica

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Ad Adrano agenti del locale commissariato hanno sospeso temporaneamente l’attività di un bar in quanto ritenuto ritrovo abituale di pregiudicati.  Il provvedimento di sospensione ha una durata di 7 giorni ed è stato emesso dal Questore di Catania, secondo le prerogative previste dall’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza che prevede la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

Un provvedimento nato a seguito delle costanti attività di controllo di bar, pub ed esercizi commerciali di somministrazione di bevande e alimenti, finalizzate a tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico.

In particolare, i poliziotti del locale commissariato hanno avuto modo di constatare, in diversi controlli effettuati in specifiche occasioni, come il locale, situato nel quartiere Cappellone, fosse diventato un luogo di incontro abituale di pregiudicati ritenuti responsabili di reati contro la persona e il patrimonio, tra cui spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, truffa e rissa, costituendo una situazione di particolare allarme sociale.

La presenza di questi clienti non è risultata sporadica, ma è stata riscontrata in molteplici accertamenti, al punto da rappresentare un rischio concreto per l’ordine e la sicurezza pubblica. Disposta, pertanto, la chiusura del bar e l’apposizione dei sigilli per 7 giorni.

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