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Etna, la nuova bocca modifica il paesaggio

Fenomeno spettacolare ma l’attenzione degli esperti rimane alta

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Foto Boris Behncke, vulcanologo
foto profilo social Facebook- Boris Behncke

Dopo la frattura apertasi il 20 agosto a quota 3100 metri, si mantiene alta l’attenzione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con aggiornamenti costanti  sugli sviluppi dei fenomeni eruttivi.

E intanto, si registra una significativa trasformazione del paesaggio nella zona della bocca effusiva di quota 2900 metri, attiva dal 14 agosto, dove la lava si è ingrottata formando un piccolo hornitos, struttura conica generata da espulsione lavica.

Anche il Corpo forestale della Regione siciliana, proprio ieri sera, ha effettuato un nuovo sopralluogo nelle aree sommitali dell’Etna interessate dall’attuale fase eruttiva.

L’ultimo comunicato emesso dall’INGV riferisce che: “la bocca effusiva a circa 3200 metri, sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est, presenta attività di spattering e alimenta un flusso lavico diretto verso sud-ovest. Il fronte più avanzato ha raggiunto quota 3030. Prosegue l’attività effusiva dalle bocche a 3100 e 2980 metri L’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est continua, con lanci di prodotti piroclastici oltre l’orlo craterico.”

Sempre ieri sera si è svolto un vertice in prefettura per la valutazione della situazione e il coordinamento delle misure di sicurezza.

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