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Etna, l’accesso ai Crateri Silvestri diventa a pagamento

Sul posto anche un furgoncino adibito ad ufficio ticket

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Non siamo davanti ad una nuova bufala che circola sui social, bensì all’amara realtà. L’ingresso all’area dei Crateri Silvestri, dallo scorso giovedì, è a pagamento per chiunque voglia deliziarsi delle bellezza di un paesaggio fino ad oggi accessibile in maniera libera e incondizionata. È questo quanto sta avvenendo nell’aree turistica del Rifugio Sapienza, in territorio di Nicolosi, a seguito della decisione presa dal gruppo Russo Morosoli – gestore anche della funivia dell’Etna – che da tempo aveva acquistato quel terreno su cui ricadono i coni vulcanici frutto dell’eruzione del 1892. Che la zona potesse diventare a pagamento o non più accessibile liberamente era già nell’aria da tempo, ovvero da quando nel 2014 comparvero dei cartelli che ne indicavano la “proprietà privata”.

A confermare la necessità di dotarsi del ticket per visitare questi piccoli vulcani c’è anche un video pubblicato dalla pagina “inciviltà a Catania” che immortala la presenza di un furgoncino adibito a biglietteria, con tanto di turisti in fila sotto la pioggia, intenti ad acquistare il ticket che ne permetta l’accesso. Diverse le reazioni dal mondo della politica e anche da parte di chi l’Etna la vive ogni giorno. A non saperne nulla – secondo quanto dichiarato a La Sicilia – anche il sindaco di Nicolosi Angelo Pulvirenti. «Ho appreso del ticket giovedì sera e ho chiesto al Parco la convocazione di una seduta urgente del Consiglio dei sindaci. Rispetto la proprietà privata – continua – ma l’Etna è patrimonio dell’Umanità e come tale bisogna trattarlo. I Silvestri sono uno dei punti più apprezzati».

Secondo quanto riportato dallo stesso quotidiano, a La Sicilia, il Parco dell’Etna non avrebbe ricevuto nessuna richiesta di autorizzazione al fine di procedere con l’istituzione di un biglietto. Parco che al momento non ha un nuovo presidente ufficialmente nominato, però già individuato dall’Assessore Regionale all’ambiente Giusi Savarino nel sindaco di Gravina di Catania Massimiliano Giammusso.

Da parte di Francesco Russo Morosoli la motivazione dell’introduzione del ticket sarebbe riconducibile a ragioni pratiche, come quelle di aumentare la sicurezza per i turisti spesso protagonisti di incidenti, ridurre l’abbandono selvaggio dei rifiuti e l’eliminazione del business delle escursioni in una zona di proprietà altrui. «Per la valorizzazione – commenta Morosoli su La Sicilia – il sito è stato oggetto di approfonditi studi realizzati con l’Università di Catania, confluiti poi nel progetto, unico in Italia, di un Living lab. Il progetto esecutivo è stato depositato al Parco dell’Etna per un suo eventuale coinvolgimento operativo, per le autorizzazioni, per le opere di adeguamento e abbattimento delle barriere architettoniche, sin dal 27 novembre 2023. Ma a oggi non è stato neppure istruito».

Leggi la nota del gruppo Morosoli

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