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Cronaca

Etna, soccorso e sicurezza in montagna, in azione anche la Polizia di Stato

Gli incidenti per gran parte si sono registrati tra sciatori e snowboarder, i quali hanno riportato traumi che hanno interessato bacino, tibia, rotula, legamenti, distorsioni alla caviglia e varie contusioni

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Il versante nord dell’Etna preso di mira nel corso di questi giorni da appassionati e amanti della neve.

E insieme al divertimento e al paesaggio innevato di certo suggestivo si contano anche 25 persone soccorse sulle piste da sci dalla polizia di stato in sinergia con gli agenti esperti sciatori attenti a vigilare e pattugliare le zone di interesse per assicurare il rispetto del “codice delle nevi”.

Gli incidenti per gran parte si sono registrati tra sciatori e snowboarder, i quali hanno riportato traumi che hanno interessato bacino, tibia, rotula, legamenti, distorsioni alla caviglia e varie contusioni, ma non solo, gli agenti infatti hanno dovuto soccorrere anche due ragazze, a bordo di uno slittino, che hanno impattato sulle rocce procurandosi una sospetta frattura al bacino e per questo motivo sono state trasportate in ospedale.

Registrati, nel corso dell’attività di controllo, anche incidenti dovuti alle scarse capacità tecniche e all’incoscienza di adulti e adolescenti che, senza aver mai frequentato un corso, si avventurano sulle piste mettendo a rischio l’incolumità degli altri sciatori e la propria.

Insomma, come dicevamo, la montagna è bella si, ma – come tutto ciò che non si conosce bene – può anche diventare pericolosa. Ecco perché responsabilità e accortezza devono sempre essere predominanti, al fine di evitare incidenti che purtroppo possono anche avere epiloghi drammatici, come i tragici fatti di domenica scorsa che sono costati la vita ad un 60enne ed un 17enne.

Cronaca

Mascali, armi nascoste sottoterra e dentro le mura di un casolare

Trovati due fucili calibro 12 ad una canna, semiautomatici, aperti e privi di cartucce con matricola abrasa ed una pistola, calibro 7.65, completa di caricatore, con matricola abrasa

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Un vero e proprio fortino di armi rinvenuto a seguito di una lunga e complessa operazione portata avanti dalla polizia di Stato. Siamo a Nunziata di Mascali dove un terreno incolto di proprietà demaniale nascondeva due fucili, mentre, le mura di un casolare abbandonato custodivano una pistola completa di caricatore.

Grazie al fiuto di un cane poliziotto e dei metal detector le ricerche degli agenti del commissariato di Acireale coadiuvati dalle unità cinofile sono riusciti nell’operazione.  Nello specifico, sono stati trovati due fucili calibro 12 ad una canna, semiautomatici, aperti e privi di cartucce con matricola abrasa ed una pistola, calibro 7.65, completa di caricatore, con matricola abrasa.

I fucili, ben nascosti sottoterra, avvolti da un cellophane, sono stati rinvenuti nel all’interno di tubi in pvc, mentre, la pistola, avvolta in una pezza, è stata individuata nel muro del casolare, all’interno di in una nicchia appositamente modellata con dello stucco. Le armi sono state sequestrate, repertate e inviate alla polizia scientifica per gli opportuni controlli, per verificare se e quando queste siano state utilizzate. Quanto al proprietario ancora non si hanno notizie, la sua identità è ancora da verificare e per tale ragione verranno svolte le opportune indagini del caso.

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Cronaca

Randazzo, cacciatori di frodo denunciati dai carabinieri della locale compagnia

I militari hanno sorpreso un 60enne e un 44enne, padre e figlio che cacciavano in un luogo in cui vigeva un divieto

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Non solo centri storici e periferie delle città, ma anche parchi e riserve naturali. I servizi di controllo ad opera dei carabinieri si estendono a macchia d’olio, nelle loro aree di pertinenza, al fine di contrastare l’attività venatoria clandestina in particolare all’interno di zone protette dei parchi, nel dettaglio in quello dei Nebrodi, delle Madonie e dei Monti Peloritani.

Proprio in quest’ottica, i carabinieri del comando stazione di Randazzo, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sicilia”, hanno sorpreso un 60enne e un 44enne, padre e figlio che cacciavano in un luogo in cui vigeva un divieto.

I due sono stati rintracciarti e bloccati in contrada Casa Baiardo, in territorio di Randazzo. Dopo aver udito il rumore dell’esplosione di colpi di arma da fuoco, i militari hanno notato una jeep parcheggiata nei pressi di Casa Demanio Roccabellia e poi, poco distante, i due uomini.

L’area in cui si trovava la coppia era munita di cartello che segnalava il divieto di caccia, ma i due in barba al divieto, erano entrati nel parco armati e avevano già predato delle beccacce e un maialino nero. Armati di fucili, uno calibro 12 e 43 cartucce e l’altro calibro 20 con 23 cartucce a munizionamento spezzato e 3 cartucce da caccia calibro 12 a palla unica che sono stati sequestrati. I due cacciatori sono stati penalmente denunciati per introduzione di armi ed esercizio della caccia nei parchi naturali regionali.

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