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Cronaca

Etna, ticket accesso Crateri Silvestri, intervento dell’imprenditore Russo Morosoli

Il Sindaco di Belpasso Carlo Caputo, ex presidente Parco Etna, ha espresso le proprie perplessità rispetto all’iniziativa dell’azienda Russo Morosoli

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“L’attività che svolgiamo ai Crateri Silvestri non è soggetta ad autorizzazione, perché lo sbigliettamento per il solo accesso al sito non rientra nel criterio della cosiddetta fruizione, condizione necessaria perché ci sia l’approvazione del Parco dell’Etna.  Dunque, rimandiamo serenamente al mittente l’accusa di attività illecita o abusiva”.

A dirlo l’imprenditore Francesco Russo Morosoli, patron della Funivia dell’Etna, sul ticket di cinque euro messo per l’accesso ai Crateri Silvestri nella zona del rifugio Sapienza, che non vale per i residenti in Sicilia, dopo la sua audizione davanti la IV commissione all’Ars. “Auspico vivamente- sottolinea l’imprenditore – che il Parco dell’Etna mi convochi per trovare una soluzione che sia condivisa e soddisfi le esigenze di tutti i profili. Mi riferisco chiaramente al pubblico, al privato, alle guide e alle associazioni ambientaliste. Ribadisco dunque, come già puntualizzato in commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars, che è mia precisa volontà partecipare a tutte le iniziative che si vogliano mettere in campo per trovare una soluzione giusta ed efficace. Non si fa il bene di nessuno – conclude Russo Morosoli – estrapolando solo una piccola parte del mio lungo intervento in commissione. Soprattutto perché ho espresso a chiare lettere la mia totale apertura al confronto, passaggio essenziale recepito da tutti i profili presenti in aula”.

Sulla vicenda ticket Crateri Silvestri c’è da registrare l’intervento del sindaco di Belpasso Carlo Caputo che ha partecipato all’audizione presso la IV Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Assemblea Regionale Siciliana, convocata proprio per affrontare questa tematica. Il Sindaco Caputo, presente alla seduta, ha espresso le proprie perplessità rispetto all’iniziativa dell’azienda Russo Morosoli.

“L’azienda aveva già tentato di regolamentare gli accessi durante il periodo Covid- ha dichiarato Caputo in una nota stampa- . All’epoca la giustificazione era il contingentamento sanitario. Ricordo che furono installati cartelli con il logo del Parco dell’Etna senza alcuna autorizzazione; in qualità di Presidente del Parco, feci rimuovere immediatamente la segnaletica, chiarendo che all’aperto non vi era alcuna necessità di limitare la libera fruizione. Un anno dopo, fu presentato un progetto simile sotto la veste di ‘monitoraggio e ricerca’, ma con lo stesso obiettivo: impedire l’accesso libero e storico a quei luoghi ha proseguito Caputo- È fondamentale precisare che il Parco non ha mai risposto a tale istanza e, in un’area protetta, il silenzio equivale a diniego. Nonostante ciò, sono state installate panchine senza autorizzazione, violando il principio che vieta trasformazioni prive del parere vincolante dell’Ente Parco”.

Il primo cittadino belpassese ha posto l’attenzione sulla natura ambigua della richiesta economica: “A che titolo viene chiesto questo ticket? Non si tratta di una tariffa, poiché non viene erogato alcun servizio visibile. Non può essere nemmeno un contributo volontario, che solitamente si elargisce a fondazioni per cause specifiche. Sembra di assistere alla scena del film di Benigni e Troisi ‘Non ci resta che piangere’, dove per passare si chiedeva ‘un fiorino’. In quale contesto normativo si colloca questa iniziativa? Inoltre, è legale chiedere l’esibizione di un documento d’identità per discriminare tra residenti e non residenti senza alcun titolo o regolamento?”

Caputo ha sollevato dubbi sulla sicurezza e sull’urbanistica: “Nessuna SCIA è stata presentata. Mancano la previsione di aree parcheggio e un piano di sicurezza; non vi è traccia di autorizzazioni per un luogo in cui si fanno confluire persone dietro pagamento. Tutto questo avviene senza il parere obbligatorio e vincolante del Parco dell’Etna”. L’audizione ha però aperto uno spiraglio positivo per il futuro dell’area.

“La buona notizia emersa in Commissione è la volontà, espressa dall’Assessore regionale On. Giusy Savarino, di verificare i percorsi amministrativi utili per giungere a un’acquisizione pubblica dell’area- ha concluso Caputo- Il Parco dell’Etna ha la possibilità di acquisire i terreni, come già fatto in passato per migliaia di altri ettari. È questa la strada maestra per restituire i Crateri Silvestri alla collettività.”

 

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