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Cronaca

Grammichele, preside ai domiciliari per presunti abusi su studentesse minorenni

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia di una 15enne e le ‘attenzioni’ dell’indagato verso le ragazze, secondo l’accusa, sarebbero avvenute nell’ufficio di presidenza

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A Grammichele i carabinieri della compagnia di Caltagirone hanno arrestato un dirigente scolastico di 61 anni per violenza e tentata violenza sessuale nei confronti di 7 studentesse minorenni. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia, avvenuta lo scorso mese di maggio, da parte di una 15enne su presunti atti sessuali subiti. L’inchiesta ha fatto emergere altre 6 vittime delle ‘attenzioni’ dell’indagato, che secondo l’accusa sarebbero avvenute nell’ufficio di presidenza dove le convocava con la scusa di discuterne il rendimento scolastico. Il dirigente è finito ai domiciliari. La giovane ha raccontato che avrebbe subito, da parte del preside,  delle attenzioni simili ad un corteggiamento ricco di epiteti amorevoli, abbracci, “like” su alcune foto dalla 15enne pubblicate sul proprio profilo Instagram; ma il coraggio della studentessa di denunciare è dipeso dall’episodio in cui il preside, dopo averla chiamata nel suo ufficio ed aver chiuso la porta, le avrebbe chiesto dei “bacini”, proponendosi altresì di darle dei “morsi”, baciandola poi sul collo, non riuscendo sulla bocca, solo grazie alle resistenze opposte dalla ragazza.

Quanto denunciato dalla giovane ha dato avvio alle indagini  che hanno consentito di accertare che  altre studentesse minorenni avrebbero patito “avances” simili a quelle descritte dalla 15enne.  Infatti, i carabinieri hanno ascoltato sei giovani ragazze con l’ausilio di un esperto in psicologia, ognuna delle quali ha raccontato le molestie subite dal preside. Grazie a queste testimonianze è stato delineato il contestato modus operandi dell’arrestato, il quale avrebbe convocato le studentesse nel proprio ufficio, creando una situazione di intimità con le minori, con il pretesto di discutere del loro rendimento scolastico. Una volta soli le avrebbe detto che le avrebbe  “sculacciate” se non avessero studiato o che le avrebbe “prese a morsi”, tentando  un approccio con abbracci, pacche sul sedere, toccamenti di zone erogene come i fianchi o carezze sui ventri nudi.

In due circostanze, inoltre, l’uomo si sarebbe spinto nello strusciare, durante un abbraccio, la mano della minore contro le sue parti intime, nonché avrebbe posato le sue dite sulle labbra della studentessa dopo averle lui stesso baciate.  Le indagini hanno permesso di acquisire un importante quadro indiziario nei confronti dell’arrestato per tali episodi avvenuti nel corso dell’anno scolastico, aggravati dalla minore età delle persone offese, nonché dall’aver agito quale pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni di dirigente all’interno di un istituto di istruzione. In sede di interrogatorio di garanzia dinnanzi al GIP di Caltagirone, l’indagato si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, rilasciando delle spontanee dichiarazioni.

 

AGGIORNAMENTO ORE 15

Il preside arrestato avrebbe detto al GIP del Tribunale di Caltagirone, nel corso della sue dichiarazioni spontaneo, che  il suo atteggiamento sarebbe stato travisato dalle studentesse: “Capisco che il mio modo, molto confidenziale che ho da 40 anni a scuola, si possa essere prestato a interpretazioni diverse da quello che ero il mio intento: stare accanto ai ragazzi”.  Il dirigente scolastico è accusato di  violenza e tentata violenza sessuale nei confronti di sette sue studentesse minorenni. L’indagato è assistito dall’avvocato Pia Giardinelli. La penalista non ha rilasciato dichiarazione ma si sarebbe solo limitata ad “auspicare che su questa vicenda cali presto l’assoluto silenzio mediatico per potere studiare il caso con l’attenzione che merita e fare le necessarie scelte processuali”.

ambiente

Paternò, lavori per canalizzare acque del Simeto a valle della traversa di Ponte Barca

Lo ha stabilito la cabina di regia per l’emergenza idrica in attesa delle riparazioni definitive delle paratoie già finanziate dalla Protezione civile regionale

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A Paternò inizieranno lunedì prossimo e dureranno tre giorni i lavori ad opera del Consorzio di bonifica di Catania per canalizzare provvisoriamente le acque del fiume Simeto a valle della traversa di Ponte Barca, dove si registrano perdite dalle paratoie. Lo ha stabilito la cabina di regia per l’emergenza idrica, guidata dal presidente della Regione Siciliana,  in attesa delle riparazioni definitive già finanziate dalla Protezione civile regionale e per le quali occorrerà un intervento che durerà circa due mesi.  La deviazione temporanea non richiede opere ad impatto ambientale e consentirà di poter immettere su alcune zone del territorio della Piana di Catania, attraverso i canali del Consorzio di bonifica, circa 600 litri di acqua al secondo, una fornitura che sarà disponibile anche nei mesi estivi. Questa operazione consentirà agli agricoltori della zona di sopperire parzialmente ai gravi problemi di irrigazione di cui soffre il territorio, dove gli invasi sono quasi vuoti e dove in condizioni stabili l’approvvigionamento è di circa 3000 litri di acqua al secondo.  Il piano per effettuare i lavori ha già ottenuto l’autorizzazione del Genio civile e dell’Autorità di bacino che, nei giorni scorsi, hanno effettuato i sopralluoghi e prevede un movimento di terra a valle nell’alveo per poter incanalare le acque all’interno di un adduttore che porterà l’acqua nella zona di irrigazione.
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Cronaca

Paternò, 235 mila euro dalla Regione per i cantieri di lavoro per i disoccupati

Il comune paternese figura tra i 68 enti destinatari della somma per realizzare i cantieri per coloro che si trovano senza lavoro, mentre il sindaco Nino Naso si è detto soddisfatto

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La Regione Siciliana ha approvato il piano di riparto delle somme  disponibili  sia per il finanziamento
dei cantieri di lavoro per disoccupati  sia per i cantieri di servizi. Con Decreto di approvazione piano di riparto per il finanziamento dei  cantieri di lavoro in favore dei Comuni dell’Isola di cui all’Avviso 2/2018 e al Comunicato prot. n. 25669/2023, il comune di Paternò figura tra i 68 destinatari per la realizzazione di un cantiere di lavoro per disoccupati. L’importo assegnato al Comune di Paternò è di € 235.155,79.  Il sindaco Nino Naso si è detto soddisfatto : ” Si tratta di un finanziamento importante che permette alla nostra città di ampliare lavoro e servizi oltre ad investire sul futuro del nostro territorio”.
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