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Cronaca

Gravina di Catania, in manette un 33enne che avrebbe minacciato di morte i genitori

I carabinieri sono intervenuti dopo una telefonata fatta al 112 da un passante che avrebbe visto un uomo aggredire i familiari

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Maltrattamenti in famiglia e minacce sono i reati contestati ad un uomo di 33 anni che è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Gravina di Catania e rinchiuso, dopo la convalida dell’arresto, nel carcere di Catania Piazza Lanza.  A seguito di una chiamata fatta da un passante alla centrale operativa, i militari dell’Arma sono intervenuti in una zona residenziale di Gravina di Catania: nella telefonata colui che ha chiamato riferiva all’operatore che un uomo stava aggredendo i familiari.

I carabinieri, sopraggiunti presso l’abitazione indicata, hanno trovato davanti al portone dell’edificio alcune persone che discutevano animatamente tra loro; dopo aver calmato gli animi i militari hanno identificato tra i presenti il 33enne e i suoi genitori, invitandoli a rientrare a casa. Qui l’arrestato, in presenza dei carabinieri che cercavano di ricostruire l’accaduto, avrebbe iniziato ad inveire contro i genitori minacciandoli di morte e contestualmente si sarebbe scagliato contro di loro. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri, i quali sono stati informati dalle vittime che spesso il figlio sarebbe colto da crisi diventando violento ed intrattabile.

Inoltre i malcapitati hanno riferito che pochi minuti prima dell’intervento dei carabinieri, mentre si trovavano a tavola per il pranzo, improvvisamente il figlio, imprecando, avrebbe  lanciato un piatto verso la madre.  Il 33enne sarebbe stato redarguito dal padre; l’arrestato sarebbe andato in  escandescenza e, dopo aver afferrato un coltello da cucina, avrebbe minacciato di morte i genitori puntandogli contro l’arma, rinvenuta successivamente all’interno di un vaso con terriccio e sequestrata dai carabinieri.

Cronaca

Catania, arrestato 22enne reo di aver aggredito e minacciato la sua ex

L’aggressore avrebbe chiesto alla vittima un ultimo incontro per dirle addio, ma avrebbe preso delle forbici e ferendo alla testa la ex compagna

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Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate  sono i reati contestati dai carabinieri del comando provinciale di Catania a un uomo di 22 anni, il quale avrebbe vessato  per mesi la ex compagna sempre di 22 anni. Una relazione difficile che ha spinto la vittima a farle interrompere la relazione; l’uomo avrebbe aggredito la ex e nel tentativo di “tagliarle i capelli” le ha procurato con le forbici una ferita all’altezza della tempia medicata in ospedale con numerosi punti di sutura. Un’ultima violenza che la donna è stata costretta a subire dal suo ex suo coetaneo che peraltro si trovava ai domiciliari.  La vittima ha raccontato ai carabinieri le pesanti minacce telefoniche ricevute qualche minuto prima dell’arrivo dei militari dell’Arma dall’ex che le aveva preannunciato che voleva tagliare la gola e la testa a lei e ai suoi familiari.

Il 22enne è accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate ed è stato anche denunciato per evasione. Era stato accolto in casa della giovane anche in un periodo in cui era stato sottoposto agli arresti domiciliari per droga ma la ragazza, stremata, lo aveva ‘rispedito’ in casa della madre senza tuttavia riuscire comunque a evitare che la tenesse sotto controllo tramite i social costringendola anche a condividere continuamente con lui la posizione sul cellulare.  Il 22enne avrebbe poi chiesto alla vittima di incontrarlo vicino al cimitero. Lì l’avrebbe fatta salire sulla sua auto costringendola ad andare a casa sua per l’ultima sigaretta e l’ultimo bacio. Sui gradini dell’abitazione il 22enne avrebbe tirato fuori un paio di grosse forbici e aggredito la vittima.

Accortosi poi che dalla ferita usciva sangue ha fermato un motociclista ordinandogli di accompagnare la ragazza al Pronto soccorso. Il gip ha convalidato il suo arresto ed emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il comando provinciale dei carabinieri ha ricordata attraverso una nota stampa l’iniziativa “noi Carabinieri possiamo aiutarti”. Infatti i vetrici dell’Arma scrivono “se sei vittima di maltrattamenti, puoi chiedere aiuto e supporto tramite i numeri 112 NUE o 1522 entrambi disponibili h24, oppure puoi recarti presso un qualsiasi presidio dell’Arma dei Carabinieri presente sul territorio nazionale. “Non restare in silenzio … chiedi aiuto!”.

 

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Cronaca

S.M. di Licodia, chiusa per 7 giorni sala giochi frequentata da pregiudicati

A portare avanti le indagini i Carabinieri della locale stazione

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Nell’ambito dell’intensificarsi delle attività di controllo del territorio, come disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, al fine di aumentare la sicurezza, reale e percepita, da parte dei cittadini, i Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia hanno notificato oggi al gestore di un esercizio pubblico dedito ad attività d’intrattenimento, ubicata in una centralissima via del paese, un provvedimento di sospensione di 7 giorni poiché il locale era frequentato da pregiudicati.
I militari dell’Arma, infatti, attraverso la profonda conoscenza del tessuto sociale e criminale del territorio e nel proseguo dei mirati controlli agli esercizi pubblici attivi in quel Comune, così come già fatto nel mese di marzo, quando hanno notificato un medesimo provvedimento di sospensione ad un bar del centro, si sono accorti che anche quell’attività commerciale era divenuta anche uno luogo di intrattenimento e incontro per diversi pregiudicati del posto.
Al fine di monitorare e documentare la situazione, i Carabinieri hanno perciò predisposto, nel corso degli ultimi mesi, molteplici controlli presso il locale, soprattutto in arco serale, rilevando appunto la costante presenza di soggetti che avevano avuto problemi con la Giustizia.
In particolare, all’interno dell’esercizio e nelle sue immediate vicinanze, è stata registrata la presenza di individui con a carico anche gravi vicende giudiziarie, come associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio stradale, minaccia, violenza sessuale, danneggiamento, evasione, spaccio e rissa.
Per tale motivo, i Carabinieri hanno chiesto e ottenuto, da parte della competente Autorità amministrativa, il provvedimento di sospensione e chiusura per 7 giorni della sala giochi.

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