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Il Liceo delle Scienze Umane “Mario Rapisardi” si trasferisce a S. M. di Licodia

Si aggiunge all’ Istituto Alberghiero facendo salire a due gli istituti di istruzione superiore nel Comune

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Dal prossimo anno scolastico, 2020-2021, crescerà l’offerta formativa di istruzione superiore a Santa Maria di Licodia, con l’apertura del liceo Scienze Umane.

L’edificio, nato in tempi record per ospitare l’Istituto, si trova lungo la strada provinciale 229/II di fronte lo svincolo per la statale 284, ovvero in un punto strategico per i collegamenti con i paesi limitrofi, sia con i mezzi pubblici che privati.

Il percorso liceale di scienze umane fa parte del polo di licei classico, artistico e dell’istituto tecnico tecnologico, “Mario Rapisardi” di Paternò. A darne notizia sono stati, il preside Luciano Maria Sambataro e la responsabile del liceo scienze umane, prof. Piera D’Agate.

«Siamo felici e orgogliosi – ha dichiarato il preside Sambataro – di inaugurare il prossimo 1° settembre l’edificio scolastico più nuovo e all’avanguardia della Sicilia, come ci ha comunicato la Città Metropolitana di Catania. Per la sicurezza dei nostri studenti abbiamo anche richiesto un passaggio pedonale di collegamento con la vicinissima stazione metro fce».

Per essere precisi si tratta di un trasferimento del liceo dai locali di Biancavilla a Licodia. «Il liceo Scienze Umane è cresciuto esponenzialmente in questi anni a Biancavilla, – sottolinea la responsabile D’Agate -, ma adesso a Licodia avremo locali idonei e grandi spazi per le nostre attività curriculari ed extra. Chi vorrà scegliere questa scuola e farà la preiscrizione entro il 31 gennaio, dovrà già indicare nella domanda la sede di Santa Maria di Licodia».

A Biancavilla resterà l’istituto tecnico tecnologico con i tre indirizzi in: chimica e materiali; chimica e biotecnologie ambientali e chimica e biotecnologie sanitarie. Mentre a Paternò il Liceo classico si innova con il potenziamento in una sezione delle discipline di fisica e biologia, volti alla preparazione dei test universitari nelle facoltà di medicina e sanitarie e il liceo artistico offre l’indirizzo architettura e ambiente.

Tornando, invece, alle competenze e alle abilità acquisite con il percorso di studi delle “scienze umane”, queste si collocano nell’ambito del vasto campo di conoscenze che afferiscono a diverse professionalità quali: la ricerca applicata alle scienze della mente, la formazione e selezione del personale, la clinica in ambito psicologico, la consulenza in ambito giuridico, la formazione nei contesti educativi e aziendali.

Un percorso che trova, dunque, le sue radici nella tradizione culturale, in primo luogo classica, ma si apre indubbiamente all’attualità e alle necessità sociali del territorio. Una realtà che gli studenti riescono a sperimentare già dai banchi di scuola con i progetti di alternanza scuola – lavoro. «L’Amministrazione considera un arricchimento la presenza di un altro istituto superiore nel nostro Comune – sottolinea il vice sindaco, Mirella Rizzo, – che pone le basi per la formazione di professionisti consapevoli e capaci di diventare classe dirigente».

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Cronaca

Catania, controlli in una casa di riposo: sequestrati 72 kg di carne in pessimo stato di conservazione

Titolare denunciato per frode in commercio. Accertata la presenza di un lavoratore in nero. Non riscontrata alcuna anomalia e criticità per quanto riguarda l’aspetto delle condizioni igieniche degli ambienti e delle stanze, così come la pulizia dell’immobile e delle cucine

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Proseguono senza sosta i controlli della task force coordinata dalla Polizia di Stato, secondo un modulo operativo collaudato, disciplinato con ordinanza del Questore, che questa volta ha effettuato un approfondito controllo presso una casa di riposo privata, ubicata nel quartiere di Nesima. La Collaudata sinergia tra i vari enti coordinati dalla Polizia di Stato ha permesso di rilevare alcuni aspetti particolarmente critici legati soprattutto alla conservazione degli alimenti.

Infatti, durante i controlli negli spazi adibiti a cucina, il Corpo Forestale e il servizio Veterinari hanno riscontrato nei congelatori la presenza di 72 chili di carne mista congelata in modo non conforme alla normativa vigente. La carne è stata sequestrata a scopo preventivo evitando che potesse finire in qualche pietanza servita agli anziani ospitati dalla struttura.

Per tale motivo, il titolare della casa di riposo è stato denunciato in stato di libertà per frode in commercio ed è stata elevata nei suoi confronti la sanzione amministrativa di 1500 euro per la mancanza del necessario requisito della tracciabilità degli alimenti, utile a determinare l’esatta provenienza dei prodotti. La carne è stata, quindi, destinata alla distruzione.

Le verifiche hanno riguardato anche la sicurezza della struttura, Al riguardo, i tecnici dello Spresal hanno controllato l’intero edificio, riscontrando la mancata revisione degli estintori che ha determinato la contestazione di una sanzione amministrativa di 1700 euro.

Per quanto riguarda gli accertamenti sulle posizioni contrattuali dei dipendenti della casa di riposo, l’Ispettorato Territoriale del lavoro ha accertato la presenza di un lavoratore “in nero” che prestava servizio per la struttura senza essere stato assunto. Per tale ragione è stata elevata un’ulteriore sanzione di 1950 euro. Altri lavoratori hanno dichiarato di lavorare di più rispetto a quanto previsto nel contratto di lavoro e, per tale ragione, verranno effettuati ulteriori approfondimenti.

La task force coordinata dalla Polizia di Stato non ha eccepito alcuna anomalia e criticità per quanto riguarda l’aspetto delle condizioni igieniche degli ambienti e delle stanze, così come la pulizia dell’immobile e delle cucine.

 

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etna

Catania, INGV e UNICT insieme per studiare il cuore dell’Etna

Pubblicato un nuovo studio sulla rete di faglie attive sottostanti all’Etna: passo avanti anche nella valutazione del rischio vulcanico.

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Un nuovo studio dell’INGV e dell’Università di Catania ha analizzato la struttura profonda dell’Etna e il legame tra l’attività sismica e la risalita del magma, svelando nuovi dettagli sulla dinamica interna del vulcano. Il lavoro è frutto di un’attività congiunta dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università di Catania. L’analisi del cuore nascosto dell’Etna ha evidenziato la rete di faglie che interagisce con il magma all’interno del vulcano.

I ricercatori, partendo dall’analisi degli oltre 15.000 terremoti avvenuti nell’arco di circa vent’anni, hanno riscostruito la fitta rete di faglie attive presenti sotto il vulcano e hanno tracciato le strutture che guidano la deformazione della crosta e la loro interazione con i movimenti del magma.
Pubblicato sulla rivista internazionale Scientific Reports, lo studio dal titolo “Earthquake clustering and structural modelling unravel volcano-tectonic complexity beneath Mount Etna” evidenzia come le eruzioni più intense, come quelle del 2018 e del 2021, siano precedute da un significativo rilascio di energia sismica che interessa l’intera architettura geologica dell’area fino a profondità di circa 30 km. In occasione di eventi eruttivi, la pressione esercitata dal magma negli strati della crosta può attivare faglie anche a distanza e profondità considerevoli rispetto ai crateri sommitali.


Abbiamo osservato che il magma, risalendo verso la superficie, esercita una pressione che interferisce con il sistema di faglie, modificando in modo significativo l’equilibrio della crosta terrestre”, spiega Luciano Scarfì, primo autore dello studio e ricercatore dell’INGV. “Non si tratta solo di un fenomeno localizzato all’area dei crateri, ma di un meccanismo che coinvolge l’intero sistema vulcanico”.
Particolarmente interessante è la dinamica del fianco orientale dell’Etna, noto per il suo lento e costante scivolamento verso il Mar Ionio. La ricerca mostra che questo movimento non è uniforme, ma avviene lungo strutture diverse, innescato da una combinazione di antiche faglie, pressioni magmatiche e cedimenti superficiali.

Ci troviamo davanti a un sistema complesso”, aggiunge Giovanni Barreca, co-autore dello studio e ricercatore dell’Università di Catania. “La sismotettonica del vulcano nel breve termine è governata dalla riattivazione di strutture ereditate dalla lunga storia geologica e tettonica dell’area. Molte di queste non corrispondono alle faglie già note in superficie”.
Secondo il team di ricerca, composto anche da Carmelo Cassisi e Horst Langer, ricercatori dell’INGV, le nuove evidenze della struttura interna dell’Etna rappresentano un importante passo avanti anche nella valutazione del rischio vulcanico.
La nostra metodologia, che combina modelli tridimensionali, tecniche sismologiche avanzate e l’impiego di algoritmi di data mining può essere applicata ad altri vulcani attivi situati in contesti geologici complessi”, concludono gli autori.
Lo studio non solo migliora la capacità di interpretare il comportamento dell’Etna, ma offre anche uno strumento scientifico replicabile per l’analisi di altri sistemi vulcanici nel mondo

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