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Laboratori analisi chiusi per quattro giorni in Sicilia, scatta il piano “Volo”

L’assessore regionale, Giovanna Volo spinge sulla sanità pubblica per limitare i disagi, per il Cimest si tratta di “un ricatto”.

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Laboratori analisi privati convenzionati chiusi in Sicilia per quattro giorni. La protesta partita oggi ha già determinato non pochi disagi. Quattro i giorni di stop previsti fino a venerdì prossimo, quando la protesta culminerà con una grossa manifestazione a Palermo.

Per far fronte ai disagi per l’utenza l’assessore alla Salute Giovanna Volo, insieme al dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Requirez, ha elaborato un piano operativo per le aziende e gli enti del servizio sanitario pubblico regionale.

In particolare, l’assessorato ha aperto alla possibilità di “prestazioni aggiuntive”, disponendo “una rimodulazione delle attività di laboratorio, ampliando le agende e garantendo dalle ore 8 alle 20, le attività di accettazione, pagamento, prelievo, analisi e refertazione”.

Inoltre, ha invitato le strutture a massimizzare gli spazi destinati all’accoglienza dei cittadini “per far fronte all’inevitabile incremento di afflusso che interesserà tutte le strutture pubbliche”.

Sull’intervento della Regione interviene il Cimest (Coordinamento intersindacale di medicina specialistica ambulatoriale di territorio) che in una lunga nota a firma dei coordinatori Salvatore Gibiino del sindacato SBV e di Salvatore Calvaruso (Ardiss-FKT) evidenziano: «Quello dell’assessore Volo non è un piano operativo per fronteggiare la sospensione dell’attività ambulatoriale della specialistica accreditata ma un ricatto bello e buono a spese dei contribuenti siciliani al quale noi non vogliamo e non possiamo sottostare”.

“Rimodulare le attività del servizio pubblico prevedendo prestazioni aggiuntive secondo le sue indicazioni – sottolineano i coordinatori del CIMEST -, comporterà un aggravio dei costi che la Regione non può sostenere. Ogni singola prestazione erogata dal pubblico costa alle casse della Regione il triplo di quanto viene corrisposto per la stessa prestazione al privato accreditato. Se, come sostiene da mesi, non esistono i fondi per consentirci di assistere tutti i cittadini che ce lo chiedono, dove li prenderà questi soldi l’assessore? È proprio di oggi la notizia di un altro buco di 400 milioni nei conti della sanità pubblica siciliana a causa di manovre messe in atto nell’ultima parte della scorsa legislatura – si legge ancora nella nota -. A causa del meschino ricatto, figlio di una gestione personalistica del problema – proseguono Gibiino e Calvaruso – ora la Volo ha intenzione di allargare ancora quel buco ben sapendo che la Regione potrebbe risparmiare e garantire a tutti l’assistenza richiesta accogliendo le nostre richieste. Vigileremo sulla vicenda e informeremo la Corte dei Conti affinché verifichi se l’azione dell’assessore è passibile di produrre danno erariale”.

Intanto i sanitari che operano nei laboratori analisi della sanità privata si stanno preparando per la manifestazione a Palermo venerdì 24 prossimo. “A Palermo – dicono ancora Gibiino e Calvaruso -, non consegneremo simbolicamente soltanto le chiavi dei nostri studi, ma chiederemo a gran voce le dimissioni dell’assessore che in pochissimo tempo ha già dimostrato tutta la sua incapacità nella gestione della sanità regionale”.

Cronaca

Paternò, accoltellamento zona ex Velodromo Salinelle, ferito uno straniero

Sempre in città, alle 19.15 circa, in via G.B. Nicolosi, è stata messa a segno una rapina ai danni di una attività commerciale gestita da un cittadino cinese. I due fatti non sono collegati tra di loro. Ad indagare i carabinieri della locale compagnia

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Serata movimentata, quella di oggi a Paternò, dove nel giro di un due ore si sono verificati due fatti di “cronaca nera”, i quali, comunque, da quanto si apprende, non sarebbero collegati tra di loro.

Intorno alle ore 21 di stasera, nei pressi dell’ex velodromo Salinelle in via Fonte Maimonide, si è registrato il ferimento di un cittadino straniero. L’uomo sarebbe stato colpito alla schiena, probabilmente da un coltello o da un oggetto “appuntito”.

Sarebbe rimasto ferito a seguito di una lite avvenuta proprio nella zona esterna all ex velodromo. Ricordiamo che all’interno della struttura sportiva abbandonata da tempo, trovano ospitalità diversi cittadini stranieri, accampati all’interno di alcune tende.

Lanciato l’allarme sul posto dapprima è arrivata un’ambulanza della Misericordia di Santa Maria di Licodia in eccedenza al 118 che ha prestato le prime cure del caso all’uomo. Successivamente sono giunti in va Fonte Maimonide personale medico del 118 e i carabinieri della compagnia di Paternò. Il ferito è stato trasportato in uno degli ospedali della zona. Non si conoscono al momento le condizioni. I militari dell’Arma hanno avviato da subito le indagini. La zona dove è avvenuto  il ferimento è da anni al buio, con la pubblica illuminazione  assente: furono rubati anni addietro i cavi in rame e non più sostituiti.

Altro fatto di “cronaca nera” intorno alle ore 19.15, quando uno o più soggetti hanno fatto irruzione dentro un esercizio commerciale di abbigliamento, sito in via Ronsisvalle ad angolo con via G.B. Nicolosi. Non è chiaro se il colpo sia andato in porto. Sul posto i carabinieri del comando stazione di Paternò che hanno avviato le indagini, visionando le immagini registrate del sistema di video sorveglianza presente nella zona della rapina.  Ascoltato il proprietario dell’attività commerciale, un cittadino di nazionalità cinese.

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In Primo Piano

PNRR, Barbagallo: “In Sicilia speso solo 8% di 1,6 miliardi, Schifani si sveglia sempre troppo tardi”

Il segretario regionale Anthony Barbagallo e Cleo Li Calzi, responsabile PNRR del Pd Sicilia, intervengono sullo stallo della spesa dei fondi del PNRR da parte della Regione Siciliana

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“A 15 mesi dal termine del programma, la Sicilia ha speso solo l’8% delle risorse assegnate dal PNRR. Non è un pesce d’aprile, ma l’esito della riunione convocata da Schifani con dirigenti ed assessori per fare il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.” Esordisce cosi una nota stampa a firma del segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo e Cleo Li Calzi, responsabile PNRR del Pd Sicilia, i quali in maniera congiunta, intervengono sullo stallo della spesa dei fondi del PNRR da parte della Regione Siciliana, che a fronte di circa 1,6 miliardi di euro disponibili ne ha speso poco più di una decina di milioni.

“ Un incontro – prosegue la nota – che Schifani ha sentito di fare solo dopo avere letto che, a livello nazionale, vi erano criticità tali da avanzare richiesta di proroga di 1 anno per terminare i 20.634 progetti, distribuiti su diversi settori strategici necessari per lo sviluppo dell’Isola: dalla sanità, alla formazione professionale, dai beni culturali, alle infrastrutture, all’acqua e ai rifiuti”.

“Il dossier giunto sul tavolo del governatore della Sicilia, alla luce di questi dati, fotografa una situazione gravemente compromessa su cui, con colpevole ritardo, oggi il presidente della Regione pretende che in un solo mese risolvano ciò che non è stato fatto negli ultimi 3 anni” continuano Barbagallo e Li Calzi.

Un quadro  allarmante come ribadiscono i due firmatari della nota che concludono:  “C’è un dato che più di tutti allarma e che ci lascia profondamente perplessi: se resta da spendere il 92% della dotazione complessiva di 1,6 miliardi entro il 30 giugno 2026 significa che restano da spendere 1,47 miliardi ovvero quasi 100 milioni al mese. Dato impossibile per qualsiasi amministrazione. Questo dimostra, ancora una volta  al di là degli annunci, delle fanfare e delle passerelle che il PNRR, il più importante programma di investimento per recuperare i ritardi infrastrutturali e per il rilancio sociale ed economico della Sicilia, non è mai stata una vera priorità per Schifani e il centrodestra”.

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