E’ senza sosta l’attività di contrasto posta in essere dai Carabinieri di Licodia Eubea contro i “razziatori d’uva” che, soprattutto in questo periodo, affliggono con le loro scorribande i coltivatori del comprensorio licodiese. I Carabinieri hanno denunciato due catanesi di 33 e 54 anni, ritenuti responsabili di porto di oggetti atti ad offendere.
Intorno alle ore 15.00 in Contrada Sciri Sotto, nel corso di uno dei tanti pattugliamenti svolti nelle aree rurali, i militari, percorrendo una strada interpoderale, hanno scorto in lontananza due autovetture in movimento, ciascuna con due persone a bordo.
I conducenti delle auto, una Fiat Stilo ed un’Alfa Romeo 146, già in passato segnalate come autovetture verosimilmente utilizzate per compiere furti, avvedutisi della presenza dei Carabinieri hanno immediatamente inserito la retromarcia nel tentativo di scappare, ma sono stati prontamente inseguiti dai militari.
Ad un certo punto, il conducente della Stilo, favorito dall’involontaria copertura offertagli dai suoi stessi complici, è riuscito ad invertire il proprio senso di marcia ed a fuggire, mentre i Carabinieri, con una manovra a tenaglia, hanno sbarrato la strada all’Alfa Romeo 146 i cui due occupanti hanno comunque invano tentato di dileguarsi a piedi, venendo però bloccati dopo qualche metro.
Il più anziano dei due catanesi, pregiudicato, è risultato essere uno “specialista in trasferta” delle razzie nelle campagne, come testimoniato dai suoi specifici precedenti proprio nel furto di uva ed agrumi, mentre l’autovettura, condotta dal più giovane, che non aveva tra l’altro mai conseguito la patente di guida, risultava essere priva di revisione e copertura assicurativa, con una targa romena non corrispondente al telaio.
I Carabinieri hanno inoltre constatato che l’Alfa Romeo 146, era stata modificata nelle sospensioni per consentire di sopportare un maggiore peso di carico, ed era rialzata nell’assetto per poter accedere a terreni impervi nonché privata dei sedili posteriori per aumentarne la capienza.
Nell’abitacolo, infine, i Carabinieri hanno rinvenuto varie tronchesi utilizzate per l’abbattimento di reti di recinzione, forbici per la potatura dell’uva ed alcuni teli, solitamente utilizzati dai malviventi per il trasporto veloce della refurtiva e per celarla alla vista durante il trasporto in macchina.