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Cronaca

Linguaglossa, salvati a Piano Provenzana due giovani sorpresi da una bufera di neve

I due ragazzi di 22 e 23 anni manifestavano un principio di ipotermia quando sono stati raggiunti dai soccorritori a circa 2000 metri di altezza, mentre imperversava una forte nevicata

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Salvati nel tardo pomeriggio di ieri dai  tecnici del CNSAS Sicilia,  due escursionisti in difficoltà nella zona sovrastante gli impianti turistici di Piano
Provenzana, sul versante nord dell’Etna, a causa delle condizioni meteorologiche avverse che in questo momento stanno interessando le aree sommitali e medio sommitali del vulcano. Le squadre d’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, insieme ai militari del SAGF
della Guardia di Finanza, hanno individuato la zona impervia nella quale i due giovani erano rimasti bloccati, grazie alle indicazioni fornite dal compagno di escursione dei due, che nel frattempo era riuscito a rientrare verso il piazzale di Piano Provenzana e a dare l’allarme.

I due ragazzi, di 22 e 23 anni originari del comune di Paternò, raggiunti dai soccorritori nella zona di Monte Nero, a circa 2000 metri di altezza, mentre imperversava una forte nevicata, sono stati ritrovati coscienti, ma in estrema difficoltà a causa di un importante principio di ipotermia che, in particolare ad uno dei due, non permetteva di muoversi dal punto dove si erano separati dal terzo escursionista, sceso a valle per chiamare i soccorsi. I giovani sono stati trasportati dal luogo dove erano rimasti bloccati, fino allo sterrato che, da Monte Nero conduce alle zone sottostanti, e successivamente a bordo dei mezzi fuoristrada di soccorso fino al piazzale di Piano Provenzana, ed essere affidati al personale sanitario del 118, per le opportune valutazioni del loro stato complessivo di salute, per il quale è stato necessaria l’ospedalizzazione presso il pronto soccorso di Giarre.

I tre escursionisti si erano avventurati nelle zone delle aree sommitali del vulcano, senza adeguate attrezzature e privi di abbigliamento invernale tecnico, fondamentale per affrontare la montagna in questo periodo, con temperature che nella seconda parte della giornata, fino a sera, scendono rapidamente sotto le zero e condizioni meteo che cambiano improvvisamente. Avventurarsi sull’Etna in questo momento, con repentini cambi di temperatura che precipita nell’arco della giornata, possibilità di forti venti e bufere di neve, con formazione di lastroni di ghiaccio, è estremamente pericoloso per la sicurezza degli escursionisti e dei soccorritori, che intervengono nelle situazioni di emergenza.

“Raccomandiamo a tutti i frequentatori della montagna, nel programmare attività di tipo escursionistico- sostengono quelli del SASS-  di valutare sempre con estrema attenzione le previsioni meteorologiche, gli sbalzi termici previsti, i rischi di nevicate, e di attrezzarsi con adeguate ed opportune attrezzature tecniche, abbigliamento specifico ed idoneo, per evitare incidenti, scivolamenti ed ipotermia”.

ambiente

Catania, la CIA Sicilia Orientale su crisi idrica chiede intervento della prefettura

La convocazione di un un tavolo di confronto per affrontare le criticità in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico che in quello relativo alle produzioni agricole

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“Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che invoca gli interventi da approntare con urgenza, stante le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.

 

“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto,  sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”.

 

“Sono tanti gli interrogativi e i dubbi che attendono risposta, mentre le campagne muoiono di sete:  Bisognerebbe velocizzare l’intervento provvisorio per dotare l’invaso di Lentini di un impianto di sollevamento pur parziale; la possibilità di utilizzare le acque reflue in alcune realtà territoriali che una volta depurate potrebbero essere immesse nelle conduttore; gli interventi di pulizia dei fondali dell’invaso Pozzillo come incidano sull’attuale momento e quali i tempi di realizzo. E ancora, a che punto si trova l’annunciato piano di ricerca delle acque dal sottosuolo e l’utilizzo dei pozzi oltre il piano di manutenzione delle condotte? Come procede l’avvio dei lavori dell’invaso Pietrarossa dopo 26 anni di fermo? E la mancata Riforma della Bonifica, di cui si discute da 29 anni,  sarà l’ennesima fumata nera?”.“Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”.

 

Intanto l’Anbi (associazione dei consorzi di bacino) lancia un allarme definendo drammatica la situazione idrica in Sicilia. “Nonostante una timida ripresa (poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese) – spiega l’Anbi -, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017”.  “Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – prosegue l’Anbi -, da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri, con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm 620!” “Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali – spiega l’associazione -, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta”.

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Cronaca

Belpasso, incidente sulla Sp229/I

Sul posto i Vigili del Fuoco, un’ambulanza e i Carabinieri

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Un incidente autonomo si è verificato intorno alle 15:00 di oggi sulla Sp229/I in territorio di Belpasso, nei pressi di una curva in passato teatro di altri sinistri. Secondo le prime ricostruzioni, una Fiat Panda con alla guida una ragazza di 26 anni e che procedeva da Etnapolis verso Paternò avrebbe perso il controllo del veicolo finendo la propria corsa cappottata fuori strada. La ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 per essere poi trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale di Paternò. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Paternò e i Carabinieri del Nucleo Radiomobile.

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