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Cronaca

Linguaglossa, truffatori in trasferta da Napoli fermati dai carabinieri con denaro e gioielli

I malviventi, spacciandosi per carabinieri, avevano contattato telefonicamente l’anziana, raccontandole che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui aveva investito e ucciso una ragazzina, sinistro mai successo

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Truffe ai danni di anziani all’ordine del giorno purtroppo. Questa volta nel mirino di una coppia di malviventi c’è finita una 94enne ipovedente di Linguaglossa.

I malviventi, spacciandosi per carabinieri, avevano contattato telefonicamente l’anziana, raccontandole che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui aveva investito e ucciso una ragazzina e per evitare che il figlio venisse arrestato, avevano richiesto il pagamento immediato di una cauzione in denaro e gioielli, sostenendo che questa somma avrebbe risolto la pratica giudiziaria. sotto shock e preoccupata per il figlio, la donna si è convinta della necessità di consegnare quanto richiesto.

L’anziana si era fidata e aveva consegnato 350 euro in contanti e gioielli di grande valore, tra cui un orologio pregiato e le fedi nuziali. Il figlio della vittima, venuto a conoscenza dell’accaduto, ha immediatamente contattato il 112, così una pattuglia si è recata presso l’abitazione dell’anziana e ha avviato subito gli accertamenti, che hanno consentito di risalire al numero di targa dell’auto utilizzata dai truffatori.

Le verifiche effettuate hanno rivelato come i malviventi fossero di origine campana e come, molto probabilmente, intendessero rientrare nella loro città utilizzando un traghetto da Messina per Villa San Giovanni.

Ad intervenire a questo punto sono stati i carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Messina i quali hanno raggiunto il molo imbarchi dei traghetti ed hanno individuato e bloccato i truffatori. A seguito di una perquisizione sono stati trovati in possesso di oltre 11 mila euro in contanti e numerosi gioielli, tra cui quelli sottratti all’anziana vittima di Linguaglossa.

La refurtiva è stata recuperata e restituita alla donna dai militari dell’Arma.

Cronaca

Zafferana Etnea, 19enne arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio

I cani antidroga, all’interno di una tracolla, hanno permesso di rinvenire 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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A seguito di un’indagine certosina i Carabinieri hanno arrestato un 19enne di Zafferana Etnea per detenzione di droga ai fini di spaccio.  Il giovane è stato individuato dai militari dell’arma incuriositi dal continuo via vai dalla sua abitazione situata in via Cassone.

A seguito di servizi di appostamento e verifiche atte ad approfondire il profilo del ragazzo, i carabinieri con l’ausilio dei colleghi del nucleo cinofili di Nicolosi e dei cani antidroga “King” e “Ciro” hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione. Alla vista dei militari e, ancor di più, dei cani, il giovane ha da subito manifestato un evidente stato di agitazione e nervosismo, tanto da non riuscire quasi a proferire parola.

I cani, entrati immediatamente in azione, si sono diretti verso la cucina, dove hanno puntato con insistenza un marsupio poggiato sul tavolo, che è stato recuperato dal conduttore cinofilo. Aperta la tracolla, al suo interno sono state rinvenute 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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Cronaca

Paternò, indagato imprenditore di 44 anni per omessa dichiarazione e autoriciclaggio

Disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di euro 2.362.900,52, ossia denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale

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A Paternò Finanzieri della locale compagnia hanno sequestrato beni per 2,3 milioni di euro nei confronti del titolare di una ditta individuale attiva nel settore della vendita di contratti energetici e telefonici per presunti ricavi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro e una conseguente evasione d’imposta per oltre 5,5 milioni di euro.

L’imprenditore di 44 anni è indagato per omessa dichiarazione e autoriciclaggio. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip su richiesta della Procura su indagini della compagnia della guardia di finanza di Paternò basate anche sull’analisi di documenti acquisiti tramite le amministrazioni finanziarie lituane e tedesche. Secondo l’accusa, l’indagato avrebbe “predisposto un complicato sistema di autoriciclaggio, anche attraverso piattaforme di cambio valuta virtuale (exchange di criptovalute), con una banca con sede in Lituania, per un controvalore di circa un milione di euro”.

L’istituto di credito in questione, ricostruisce la Procura di Catania, è stato poi “chiuso dalle autorità locali per violazioni in tema di antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento al terrorismo”. Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo anche per equivalente, di somme, beni, disponibilità finanziarie e altre utilità in uso all’indagato e sino alla concorrenza della somma di 2.362.900,52 euro, valore corrispondente all’evasione al netto degli importi derivanti da accertamento induttivo valevoli esclusivamente in ambito amministrativo-tributario.

L’attività di polizia giudiziaria, eseguita dai finanzieri della compagnia di Paternò col personale del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche, ha permesso di sottoporre a sequestro penale denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale.

 

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