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Cronaca

Maltempo, sopralluoghi nella zona ionica colpita dal nubifragio, danni ingenti

“Danni sono ingenti, ma non ci sono state vittime. Questo significa che il sistema di preavviso con le allerte meteo sta funzionando sempre di più”, a dirlo Salvo Cocina capo protezione civile regionale

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Con la riunione di debriefing tenutasi nella mattina odierna in collegamento remoto con la Sala situazioni del Dipartimento nazionale della Protezione civile, si sono concluse le attività del Centro coordinamento soccorsi, istituito dal Prefetto di Catania a partire dal pomeriggio dell’11 novembre, in considerazione dei violenti fenomeni meteorologici che hanno duramente colpito, in particolare, i territori di Acireale, Mascali, Giarre e Riposto.  Il CCS, in stretto raccordo con i COC costituiti dai Sindaci dei comuni interessati, ha costantemente seguito l’evoluzione della situazione, coordinando gli interventi di soccorso.

I Vigili del Fuoco, che si mantengono ancora operativi con un posto avanzato a Riposto, hanno espletato oltre 150 interventi, riguardanti attività di soccorso a persone, fra cui una famiglia di quattro persone di cui due in condizioni di disabilità, e prosciugamenti.  Nel complesso, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ha dispiegato un significativo dispositivo di soccorso urgente, impegnando tutti i distaccamenti e le squadre volontarie della provincia di Catania e inviando risorse umane e tecniche, fra cui i reparti specializzati dei sommozzatori e delle squadre fluviali, nonché un mezzo anfibio, provenienti dai Comandi provinciali di Palermo, Ragusa, Enna, Agrigento, Trapani e Reggio Calabria, con l’impiego complessivo di 150 uomini. La  Protezione civile regionale ha, invece, impiegato 19 squadre, per complessivi 65 uomini, e 19 idrovore.  Importante anche l’impegno delle Forze di polizia, dislocate nelle zone maggiormente colpite dai fenomeni meteo avversi, anche in funzione anti – sciacallaggio, con l’impiego di pattuglie della Polizia di Stato – fra cui anche quelle del Reparto Prevenzione Crimine – Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. La Polizia Stradale ha costantemente presidiato l’autostrada A18, rimasta chiusa per diverse ore, fornendo supporto agli automobilisti con l’ausilio della Croce Rossa e del Consorzio Autostrade Siciliane.

Il Prefetto Maria Carmela Librizzi, ha rivolto un pensiero di ringraziamento a tutti gli uomini e le donne intervenuti, senza sosta, in soccorso della popolazione: “Desidero ringraziare i Sindaci, le Forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e tutte le componenti del sistema di protezione civile perché, solo grazie al loro tempestivo e qualificato impegno, i violenti fenomeni meteorologici abbattutisi sulla provincia di Catania non sono giunti a conseguenze più gravi”.

Intanto il dirigente generale della Protezione civile regionale Salvo Cocina ha effettuato, nelle scorse ore, un sopralluogo nei territori di Acireale, Riposto, Giarre e Mascali, quelli maggiormente colpiti dalla violenta ondata di maltempo : “Danni sono ingenti, ma non ci sono state vittime. Questo significa che il sistema di preavviso con le allerte meteo sta funzionando sempre di più. Grazie agli avvisi e alle comunicazioni diramati dal dipartimento regionale e diffusi dagli organi di stampa e da tutti gli enti di competenza, le persone che si espongono ai pericoli sono sempre meno, le scuole chiuse e la gente che durante le allerte resta in casa sono segnali tangibili di una presa di coscienza che fa salva la vita dei cittadini”.

Il sopralluogo effettuato da Cocina assieme ai tecnici del Dipartimento di protezione civile è servito a capire se ci sono elementi di pericolo persistenti, eliminare rischi residui ed attuare interventi immediati.  Una prima valutazione dei danni ha evidenziato la gravità della situazione: numerose frane hanno interessato il territorio, centinaia di abitazioni risultano allagate e prontamente drenate dai volontari e dai vigili del fuoco, un centinaio di autovetture sono state distrutte. Il dirigente regionale ha incontrato i sindaci dei Comuni colpiti e le forze impegnate nelle operazioni di soccorso e ripristino della viabilità, assicurando il massimo supporto da parte della Protezione civile.

“Al presidente della Regione Renato Schifani, con cui siamo in costante contatto – ha aggiunto Cocina –  faremo avere una relazione dettagliata con la ricognizione dei danni e la stima delle risorse necessarie sia per i primi interventi di ripristino, messa in sicurezza ed eliminazione dei pericoli, che elaboreremo nei prossimi giorni con il nostro staff tecnico. Si tratta del documento necessario affinché il governo regionale possa deliberare la richiesta dello stato di emergenza nazionale e quindi si possano attivare i meccanismi di Protezione civile che comprendono le somme da destinare agli interventi urgenti e i rimborsi per i danni subiti”.

 

Cronaca

S.M.di Licodia, morto Carabiniere investito un anno fa in incidente su Ss121

Il Carabiniere era stato travolto nei pressi di Etnapolis insieme ad un collega nel mese di ottobre 2023

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Non ce l’ha fatta il Carabiniere in forza presso la Stazione di Santa Maria di Licodia che l’8 ottobre 2023 era stato travolto insieme ad un altro collega mentre stavano eseguendo i rilievi in un incidente stradale sulla Ss121 dove erano state coinvolte 7 auto. Il Carabiniere era stato ricoverato all’ospedale San Marco di Catania dove è rimasto  in terapia intensiva in gravissime condizioni fino alla giornata di ieri, quando è sopraggiunto il decesso. I due uomini dell’Arma erano stati travolti, mentre svolgevano il loro servizio, da un 80enne che probabilmente non si era accorto di quanto stesse accadendo sulla statale.

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Cronaca

Catania, la Finanza ha sequestrato in città e in provincia 58 mila articoli contraffatti

Gli articoli sono stati rinvenuti in tredici esercizi commerciali situati in vari comuni etnei e alla fine sono stati denunciati 4 cittadini cinesi e 6 cittadini italiani

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A Catania, nel corso dell’ultimo mese, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza hanno sequestrato circa 58.000 articoli contraffatti e non conformi agli standard di sicurezza, nell’ambito di un’operazione volta alla repressione della contraffazione e al controllo della sicurezza prodotti. Gli articoli sono stati rinvenuti in tredici esercizi commerciali situati in vari comuni della provincia etnea.

Il Gruppo di Catania e la Compagnia di Acireale hanno avviato una serie di interventi in negozi gestiti da soggetti di nazionalità cinese, concentrandosi nelle località di Trecastagni, Gravina e Misterbianco, che hanno portato alla scoperta di quasi 40.000 articoli contraffatti e non conformi alle normative di sicurezza: nello specifico oltre 5.000 giocattoli e 34.000 articoli di cancelleria. Tra i marchi noti figurano Pokémon e diversi personaggi Disney, insieme a un aumento del fenomeno della contraffazione di prodotti del panorama digitale, sempre più di interesse per i giovani consumatori, fra cui diversi tablet perfettamente funzionanti con relativi caricabatterie.

Nel settore dell’abbigliamento, la Compagnia Pronto Impiego, attraverso tipiche attività esplorative, ha sequestrato oltre 800 capi e accessori recanti noti marchi contraffatti, tra cui i prestigiosi Hugo Boss, Hermès e Louis Vuitton. Nel dettaglio numerosi i portafogli di ottima fattura rinvenuti all’interno di buste di plastica ben occultate all’interno di un’auto non efficiente e abbandonata nelle vie del centro storico della città.

La Compagnia di Riposto ha invece cautelato circa 16.000 articoli di bigiotteria privi delle informazioni minime in materia di sicurezza, come il marchio CE, l’importatore e il fabbricante, mentre i finanzieri della Compagnia di Paternò hanno portato a termine una peculiare operazione, sequestrando 142 cuscini – guanciali con una mendace riproduzione del marchio IRGE, privi delle opportune caratteristiche anallergiche e di sicurezza.

Nel calatino le fiamme gialle di Caltagirone hanno individuato oltre 1.500 prodotti non sicuri, in particolare con gravi violazioni delle norme in materia di sicurezza di materiali elettrici. Lampade al Led, solar charger, casse-amplificatori tutti esposti per la vendita al pubblico senza le prescritte garanzie previste dal codice del consumo.  I prodotti contraffatti sono stati tutti sottoposti a sequestro penale, con contestuale denuncia dei responsabili, 4 cittadini cinesi e 6 cittadini italiani, che rischiano multe fino a 25.000 euro.

 

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