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Mascalucia, Mosema: 13 indagati per bancarotta fraudolenta, fra questi sindaci ed ex amministratori

L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda

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La Procura della Repubblica di Catania ha notificato un avviso di conclusione delle indagini a 13 persone, accusate di bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della Mosema, la società che si occupava della gestione dei rifiuti nel Comune di Mascalucia, dichiarata fallita nel 2020. L’indagine, coordinata dai pubblici ministeri Fabio Saponara e Margherita Brianese, è nata da una relazione redatta dal curatore fallimentare nominato per la gestione della società. L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda.

Tra gli indagati, come riportato dal quotidiano La Sicilia, figurano nomi di rilievo delle istituzioni locali: l’attuale sindaco di Mascalucia Vincenzo Antonio Magra, l’ex primo cittadino Giovanni Leonardi, l’attuale presidente di Kalatambiente Concetta Italia, e il commercialista Fabio Sciuto.

Le accuse

Le ipotesi di reato si articolano in due distinti capi d’imputazione: la Manipolazione dei bilanci che riguarda -scrive ancora il quotidiano “La Sicilia”- gli ultimi presidenti del consiglio di amministrazione della Mosema: Concetta Italia, Gaetano Antonino Belfiore, Fabio Sciuto, Angelo Spina. Coinvolti anche il liquidatore Maurizio Verona, in carica dal maggio 2019, e i consiglieri delegati Maria LombardoGiuseppe Finocchiaro e Salvatore Fazio. Secondo l’accusa, avrebbero deliberatamente fornito dati falsi o omesso informazioni rilevanti sulla reale situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda, già in crisi dal 2013.

Il secondo capo d’imputazione- si legge ancora nel quotidiano “La Sicilia”- coinvolge gli amministratori e funzionari del Comune di Mascalucia, socio di maggioranza della Mosema. Oltre ai sindaci Leonardi (in carica dal 2013 al 2018) e Magra (dal 2018), risultano indagati: Danilo Ambra, ex responsabile dell’area finanziaria Alfio Raffaele Gibilisco, ex responsabile dell’area tecnico-urbanistica, Filippo Pesce.

Secondo i magistrati, le condotte dolose degli indagati avrebbero causato direttamente il dissesto finanziario della Mosema, compromettendo definitivamente l’operatività dell’azienda pubblica.

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Ragalna, disagi idrici in città, in corso interventi per ripristino servizio

“Gli impianti sono già attivi- si legge in una nota del comune-  ma sarà necessario attendere i tempi tecnici di riempimento serbatoi e condotte per la completa normalizzazione del servizio”

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Disagi idrici a Ragalna per residenti e turisti.  A causa di uno stacco Enel della fornitura elettrica, avvenuto la notte scorsa,  si è verificato un fermo della produzione idrica presso gli impianti di Adua e Mollacchina, con conseguenti disservizi sul territorio.

“Gli impianti sono già attivi- si legge in una nota del comune-  ma sarà necessario attendere i tempi tecnici di riempimento serbatoi e condotte per la completa normalizzazione del servizio. Per richiedere un’autobotte, è possibile: Chiamare il numero verde 800 910 148 da rete fissa; oppure 095 16957211 da rete mobile.  Orari: lun-ven 8:30-17:30 | sabato 8:30-12:30″.

Da ieri a Ragalna  è attivo anche il servizio di richiesta autobotte direttamente dal totem multimediale Acoset presente al Comune. Basta portare con sé la tessera sanitaria, una bolletta Acoset per avere numero di contratto o numero di contatore. Inserire il numero di cellulare nelle note per essere ricontattati in modo rapido e autonomo.

Intanto per combattere la crisi idrica che solitamente in estate colpisce il territorio pedemontano, dato che nel periodo estivo gli abitanti di Ragalna passano dagli abituali 4 mila a circa 20 mila, l’ente comunale  ha ottenuto un finanziamento dalla protezione civile regionale per acquisire il pozzo “Savuto” sito in contrada Mollacchina, all’interno di una proprietà privata.

Un pozzo romano scavato negli anni 60. Quest’ultimo è privo di attrezzatture, l’acqua è stata ritrovata a oltre 205 metri di profondità. Ma le condizioni in cui si trova non consentono il suo utilizzo  immediato e a breve termine, in quanto l’acquifero non è stato del tutto perforato.  La soluzione migliore, secondo i tecnici, sarebbe quella di creare un foro trivellato accanto al pozzo esistente che permetterebbe di avere l’opera direttamente fruibile in una tempistica non troppo lunga.

“Spero che questa sia l’ultima estate con disagi per i nostri cittadini. A breve avvieremo l’iter necessario perché si possa procedere in tempi piuttosto celeri alla trivellazione e alla messa in funzione del pozzo Savuto” ha detto il sindaco Nino Caruso.

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Catania, bonifiche e telecamere contro le discariche abusive in città

“Tutti questi interventi- ha dichiarato l’Assessore Pesce- comportano costi elevati, che dovranno essere sostenuti separatamente rispetto al canone ordinario”.

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A Catania l’amministrazione comunale, su impulso del Sindaco Enrico Trantino e dell’Assessore all’Ecologia Massimo Pesce, ha avviato un programma di interventi straordinari di bonifica in diversi siti cittadini, interessati da anni di abbandono illecito e incontrollato di rifiuti.

Le complesse operazioni di rimozione, affidate alla Gema S.p.A., sono già iniziate in via Ungaretti, divenuta nel tempo simbolo del degrado nella parte alta di via Palermo. Una situazione che si protrae da oltre un decennio, alimentata da continui conferimenti abusivi, con gravi ripercussioni ambientali, igienico-sanitarie e di sicurezza.

Nell’area, che include anche l’adiacente Istituto Comprensivo Statale “Giuseppe Ungaretti” – in parte già oggetto di sequestro – e dove in passato la Polizia Locale ha denunciato soggetti colti in flagranza di reato, il Sindaco Trantino e l’Assessore Pesce hanno disposto una bonifica approfondita, con la rimozione degli ingombranti che ostruivano le strade e impedivano l’accesso ai fondi privati, prevedendo contestualmente misure di protezione per evitare nuovi ingressi abusivi.

Le bonifiche, precedute da un’accurata ricognizione, interesseranno anche via Fondo Romeo, affidata alla ditta del lotto sud Eco.Car s.r.l., dove è prevista l’installazione di sistemi di videosorveglianza per scoraggiare ulteriori abbandoni. In programma anche la ripulitura di via Calliope, sempre a cura di Gema S.p.A., con l’installazione di telecamere a presidio del sito per contrastare il ripetersi di comportamenti illeciti.

La Eco.Car s.r.l. è stata infine incaricata di eseguire la bonifica dell’area circostante l’Istituto Comprensivo Statale “Vitaliano Brancati” e delle zone limitrofe a Librino, dove si procederà alla rimozione dei rifiuti e al ripristino delle condizioni minime di igiene e sicurezza, attualmente fortemente compromesse.

“Tutti questi interventi, che rappresentano una vera e propria svolta per il recupero di importanti aree urbane – ha dichiarato l’Assessore Pesce – comportano costi elevati, che dovranno essere sostenuti separatamente rispetto al canone ordinario. Si tratta delle conseguenze di anni di comportamenti irresponsabili da parte di chi ha considerato Catania alla stregua di una discarica.

Queste operazioni di bonifica – ha proseguito Pesce – si inseriscono in un piano più ampio che comprende i servizi di spazzamento, raccolta, smaltimento dei rifiuti e lavaggio delle strade, elementi fondamentali per garantire l’igiene pubblica della nostra città. Anche le altre discariche oggetto degli interventi versano in condizioni critiche, frutto di accumuli protratti nel tempo e, spesso, di segnalazioni rimaste inascoltate. Verrà assicurato un monitoraggio costante grazie all’ausilio delle telecamere, e in caso di nuovi abbandoni illeciti saranno applicate sanzioni severe”.

 

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