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Cronaca

Misterbianco, inchiesta “Mercurio”, il comune si costituirà parte civile

“Non ci ha fatto piacere vedere la città di Misterbianco accostata, ancora una volta, a fatti che non ci appartengono. A vicende che non rispecchiano ciò che invece è la nostra comunità” ha detto il sindaco Marco Corsaro

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“Non è questa la sede per dare giudizi o fare processi, ma certo non ci ha fatto piacere vedere la città di Misterbianco accostata, ancora una volta, a fatti che non ci appartengono. A vicende che non rispecchiano ciò che invece è la nostra comunità. Proprio per questo il Comune di Misterbianco si costituirà parte civile nei procedimenti che prenderanno il via dall’inchiesta “Mercurio” della Procura di Catania, per il pregiudizio che l’attività della criminalità organizzata emersa dalle indagini ha recato all’immagine e alla credibilità dell’ente. Riponiamo la nostra fiducia nella magistratura, confidando che tutto si risolva in una affermazione chiara dei principi di legalità e giustizia”.

Così il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, intervenendo alla seduta urgente del Consiglio comunale per la surroga del consigliere Matteo Marchese, coinvolto nell’inchiesta “Mercurio” della Procura etnea.

“Purtroppo, in questi giorni – ha aggiunto il sindaco Corsaro – la nostra città viene lambita da vicende che riguardano un passato politicamente prossimo, ma al tempo stesso già lontano da Misterbianco. Dai tempi bui dell’ultimo scioglimento per mafia, infatti, siamo andati avanti. La città di Misterbianco si è rimboccata le maniche, ha voltato pagina e lavora per avanzare ancora in questa direzione. Ci siamo messi alle spalle un passato doloroso, amministrativamente fragile, politicamente fallimentare. Un passato che – ha sottolineato Corsaro – per fortuna non tornerà. La nostra comunità ha agito nel solo modo che in questi casi è richiesto: con le regole e con il lavoro. Questo è l’impegno che abbiamo assunto e così continueremo a fare. A breve voteremo il bilancio nei termini Anci e, fra le altre cose, avvieremo i lavori per la Casa di comunità, solo per fare due esempi. La migliore risposta per noi è il buongoverno di Misterbianco e la crescita della nostra città” ha concluso il sindaco Corsaro.

 

Cronaca

Catania, aggredito infermiere al prornto soccorso “Garibaldi Centro”

Una paziente di 45 anni, contraria alle sue dimissioni, avrebbe lanciato contro il sanitario una bottiglia piena d’acqua, colpendolo al volto e procurandogli un trauma allo zigomo sinistro

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“Gli episodi di violenza ai danni di personale sanitario sono intollerabili. Abbiamo già avviato le procedure necessarie per denunciare l’aggressore. La tutela di tutto il personale, ma anche dei pazienti, è per noi una priorità”.

A parlare è il direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Giuseppe Giammanco, all’indomani dell’ennesima aggressione nei confronti di un infermiere del pronto soccorso dell’ospedale “Garibaldi Centro”. Il fatto è accaduto ieri pomeriggio lunedì pomeriggio. Dopo aver avuto l’assistenza necessaria, una donna di 45 anni, contraria alle sue dimissioni, avrebbe aggredito prima verbalmente e poi attraverso il lancio di vari oggetti uno degli infermieri presenti all’accettazione. Il sanitario è stato colpito in pieno volto con una bottiglia piena d’acqua procurandogli un trauma al volto con un evidente ematoma allo zigomo sinistro. Per lui una prognosi di 10 giorni.

“E’ intollerabile- dice Giammanco- assistere a questi episodi di violenza nei confronti di chi ogni giorno cerca di svolgere al meglio la propria professione. Le manifestazioni aggressive non fanno altro che aumentare il livello di tensione cui tutti gli operatori sono sottoposti quotidianamente. E la questione non riguarda solo i sanitari. Chi si reca al pronto soccorso deve potersi sentire al sicuro. E noi faremo di tutto per garantire sicurezza, obiettivo comune di tutte le aziende sanitarie”.

La CGIL di Catania esprime piena solidarietà all’infermiere aggredito presso il pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro, colpito al volto con una bottiglia da una paziente appena dimessa. “Si tratta di un gesto che condanniamo con fermezza, e che purtroppo rappresenta l’ennesimo caso di aggressione ai danni del personale sanitario nella nostra città. L’episodio avvenuto ieri è gravissimo e non può passare sotto silenzio- dichiara Carmelo De Caudo, segretario generale della CGIL di Catania- Chi lavora nei pronto soccorso, spesso in condizioni di forte pressione, garantisce ogni giorno assistenza e professionalità nonostante le carenze strutturali e la cronica carenza di organico. Subire anche la violenza fisica è inaccettabile. Continueremo a stare al fianco di questi lavoratori”.

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Cronaca

Catania, Rimuove i sigilli a sei slot machine, sanzioni per 76mila euro

L’operazione si inserisce nel quadro di una più ampia strategia della Questura di Catania finalizzata al contrasto del gioco d’azzardo illegale

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Prosegue l’attività di contrasto al gioco illegale da parte della Polizia di Stato. Siamo nel quartiere San Cristoforo dove gli agenti hanno effettuato un controllo all’interno di una sala giochi nel già da tempo sotto osservazione per episodi di diffusa illegalità. Durante l’ispezione hanno accertato che il titolare dell’esercizio aveva arbitrariamente rimosso i sigilli apposti, in occasione di un precedente controllo, su 6 slot machine sottoposte a sequestro amministrativo per violazioni alla normativa vigente. Le apparecchiature, che avrebbero dovuto restare inattive, sono state invece trovate nuovamente in funzione e liberamente accessibili alla clientela, in evidente violazione delle disposizioni del sequestro.

Alla luce delle gravi irregolarità riscontrate, gli agenti hanno comminato sanzioni amministrative per un totale di 76mila euro. Il titolare dell’attività è stato inoltre denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di violazione di sigilli.

L’operazione si inserisce nel quadro di una più ampia strategia della Questura di Catania finalizzata al contrasto del gioco d’azzardo illegale e al rafforzamento dei controlli nelle aree cittadine maggiormente esposte a fenomeni di degrado e infiltrazione criminale.

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