Connect with us

Cronaca

Misterbianco, marito ubriaco picchia la moglie, arrestato dai carabinieri

La donna è stata dimessa dal Pronto Soccorso con una prognosi di 30 giorni per una frattura al dito, per una lesione alla colonna vertebrale e per il trauma psichico causato dalle violenze fisiche patite

Pubblicato

il

A Misterbianco i carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato un 43enne originario di Paternò, ma residente in paese, per lesioni personali aggravate a carico della moglie. I fatti si sono verificati in tarda serata, a casa della coppia, dove la vittima, una 36enne misterbianchese, era appena rientrata dopo una giornata di lavoro.

Il marito, che in sua assenza aveva “alzato il gomito”, quando la donna è rincasata avrebbe iniziato ad insultarla e minacciarla per poi colpirla violentemente alla schiena non appena lei gli ha dato le spalle. L’aggressione sarebbe proseguita con schiaffi al volto e alla testa. Dolorante, la vittima è riuscita a scappare e chiamare il 112 per chiedere aiuto, uscendo in strada dove, nel giro di pochi minuti, è stata raggiunta da una pattuglia. I militari della Tenenza, che l’hanno trovata agitata e sofferente, dopo averla rassicurata e messa in una condizione di sicurezza, hanno immediatamente chiesto l’intervento del personale sanitario del “118”, che l’hanno subito medicata e accompagnata presso il pronto soccorso.

Subito dopo, gli investigatori si sono messi alla ricerca dell’aggressore e sono entrati nell’abitazione della coppia dove nel frattempo il marito si era nascosto. Quando i carabinieri sono entrati in casa, hanno trovato gli evidenti segni della violenza: oggetti distrutti e vestiti sparsi ovunque; poi, in una stanza, hanno scorto l’aggressore, che è stato subito bloccato e messo in sicurezza.

Dimessa dal Pronto Soccorso con una prognosi di 30 giorni per una frattura al dito, per una lesione alla colonna vertebrale e per il trauma psichico causato dalle violenze fisiche patite, la 36enne ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri che sono riusciti a farsi raccontare dalla donna tutte le condotte vessatorie che sarebbero andati avanti sin dal 2022, ovvero da quando il marito aveva cominciato ad abusare di alcolici, e che era davvero preoccupata per la sua incolumità, visto il crescendo di violenza, scatenato per motivi insignificanti.

Il marito violento è stato arrestato e il provvedimento convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto per l’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari in una abitazione diversa da dove vive la moglie

Cronaca

Bronte, sequestrati e sanzionati veicoli e motoveicoli fuoristrada non in regola

In via Generale Giovanni Ameglio i carabinieri hanno fermato due motociclisti con moto enduro, probabilmente di ritorno da un’escursione fuoristrada nelle campagne circostanti. I militari hanno accertato gravi violazioni alle norme del Codice della Strada

Pubblicato

il

A Bronte i militari della locale stazione hanno intensificato, in questi giorni, l’attività di controllo del territorio, concentrandosi sia sulle aree urbane che su quelle periferiche, rurali e montane del comprensorio etneo.  I  servizi dell’Arma mirano a garantire una fruizione sicura e ordinata delle aree naturalistiche dell’Etna, scoraggiando comportamenti illeciti e pericolosi, come l’uso irregolare di veicoli fuoristrada nei luoghi non consentiti.

La disciplina dell’enduro, praticata su percorsi naturali e spesso sterrati, rappresenta una forma di motociclismo profondamente legata al territorio, apprezzata da tanti appassionati per il contatto diretto con la natura, la sfida tecnica e il senso di libertà che offre. La stragrande maggioranza degli enduristi è composta da sportivi corretti, che scelgono di circolare utilizzando percorsi autorizzati.

Tuttavia, persistono ancora casi, fortunatamente sporadici, di comportamenti irregolari e pericolosi, con mezzi fuoristrada – non solo motocicli da enduro, ma anche autoveicoli come SUV, quad e 4×4 – che attraversano zone protette, aree paesaggisticamente vincolate o proprietà private, arrecando danni all’ecosistema e mettendo a rischio la sicurezza di altri frequentatori del territorio, come escursionisti, agricoltori o famiglie.

Tali condotte, oltre a violare le normative vigenti, comportano sanzioni pesanti, tra cui il sequestro dei veicoli, e contribuiscono a gettare discredito su un’intera comunità di sportivi rispettosi, che invece si impegnano quotidianamente a vivere e valorizzare il territorio nel pieno rispetto delle regole.

È proprio nell’ambito di questi servizi straordinari di controllo che, domenica sera, nel centro cittadino di Bronte – in via Generale Giovanni Ameglio – i carabinieri hanno fermato due motociclisti con moto enduro che, con tutta probabilità, erano di ritorno da un’escursione fuoristrada nelle campagne circostanti.

All’esito del controllo, i militari hanno accertato gravi violazioni alle norme del Codice della Strada, alle quali i conducenti devono attenersi rigorosamente anche quando i veicoli vengono utilizzati su sterrato o in ambienti naturali. I due centauri controllati sono risultati, infatti, privi di revisione, assicurazione e targa e, solo uno, condotto da persona sprovvista di patente di guida.

Le sanzioni elevate hanno raggiunto un importo complessivo di 6.400 euro. In particolare, in un caso è stato disposto il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi, mentre nell’altro caso è scattato, oltre al fermo per tre mesi, anche il sequestro del mezzo.

Nel corso dello stesso servizio, i Carabinieri hanno inoltre identificato 19 persone e controllato 9 veicoli, elevando ulteriori sanzioni per violazioni al Codice della Strada per un importo complessivo superiore a 1.000 euro.

 

Continua a leggere

Cronaca

Catania, scoperti e denunciati 30 condomini con allacci abusivi alla rete elettrica

Allacci realizzati tramite collegamenti diretti e fraudolenti, in grado di bypassare i contatori. Il danno economico subito dalla società elettrica sarà quantificato nei prossimi giorni

Pubblicato

il

Controllo del territorio da parte dei carabinieri del comando provinciale di Catania nel quartiere Librino.  Nel corso dell’attività svolta su viale Moncada dai militari della compagnia di Catania Fontanarossa, con il supporto del Nucleo Cinofili di Nicolosi, della Polizia Municipale e del personale tecnico di Enel Distribuzione S.p.A., sono emerse numerose irregolarità riconducibili all’indebito utilizzo di energia elettrica tramite allacci abusivi alla rete. Alla fine 30 soggetti, tutti residenti nello stesso complesso abitativo, sono stati denunciati per furto aggravato.

Le attività, in particolare, si sono sviluppate su più fronti, grazie all’impiego coordinato di diverse squadre: alcuni carabinieri hanno ispezionato garage, locali abbandonati e spazi comuni alla ricerca di armi e sostanze stupefacenti, altri militari dell’Arma, assieme ai tecnici Enel, hanno effettuato controlli mirati ai contatori elettrici presenti all’interno degli edifici. Decisivo anche il contributo degli agenti della Polizia Locale di Catania, impegnati nel supporto operativo e nella gestione del territorio.

All’esito dell’attività sono stati accertati numerosi allacci abusivi alla rete elettrica pubblica, realizzati tramite collegamenti diretti e fraudolenti, in grado di bypassare i contatori. Il danno economico subito dalla società elettrica sarà quantificato nei prossimi giorni.

Gli allacci, spesso improvvisati e privi di protezioni, rappresentano un grave pericolo per la sicurezza collettiva, potendo causare sovraccarichi, cortocircuiti e incendi, con conseguenze pericolose per gli occupanti delle abitazioni e l’intero stabile.

Nel corso dello stesso servizio, sono state inoltre effettuate due perquisizioni domiciliari per la ricerca di armi e droga, entrambe con esito negativo. Gli investigatori dell’Arma hanno, inoltre, identificato 13 soggetti e controllato 10 veicoli, contestando due infrazioni al Codice della Strada: una per mancata revisione del veicolo e una per mancato utilizzo del casco protettivo.

Nel prosieguo dell’operazione, i militari hanno poi dato esecuzione a un provvedimento di espiazione pena detentiva nei confronti di un uomo di 46 anni, domiciliato nel quartiere, destinatario di una condanna definitiva. L’uomo dovrà scontare una pena residua di un anno e 10 mesi di reclusione in regime di detenzione domiciliare.

 

Continua a leggere

Trending