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Associazionismo

Motta S. Anastasia, associazione chiede al Prefetto convocazione comitato ordine pubblico

Si tratta dei componenti de “ll vento del cambiamento’ che hanno raccolto le preoccupazioni dei cittadini in merito alla sicurezza in città e attraverso una petizione popolare, dopo aver raccolto 552 firme, ne richiedono la convocazione “con estrema urgenza”

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“Incendi dolosi di automobili, comportamenti intimidatori; intimidazioni per l’espressione di opinioni, uso improprio dell’amministrazione pubblica, risse e disordini pubblici e appalti non trasparenti”.  Queste le segnalazioni fatte da diversi abitanti di Motta Sant’Anastasia  all’associazione “ll vento del cambiamento’, che ha raccolto 552 firme con la quale si chiede al Prefetto la convocazione “con estrema urgenza” del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

L’iniziativa è stata resa nota a nome dell’associazione da Salvatore Sambataro, Fabrizio Lanzafame e Irma Bonanno.  “Tutti noi cittadini – dicono i promotori – viviamo una situazione allarmante caratterizzata da episodi che minano gravemente la sicurezza pubblica e la fiducia nelle istituzioni. Da anni ormai la situazione sta divenendo ogni giorno più grave e pertanto un intervento tempestivo non è più rinviabile. Tanti cittadini ogni giorno, ed in svariate sedi, sollevano il dibattito sulla mancanza di sicurezza e di legalità sul nostro territorio. Molti di loro, con il patrocinio dell’avvocato Maria Patrizia Tropea, hanno già depositato denunce o querele per gravi reati di cui sono stati vittime. Mentre un’altra associazione, attiva da anni sul territorio, ha segnalato ulteriori episodi penalmente rilevanti alle autorità giudiziarie”.

 

Associazionismo

Paternò, 1 Maggio a Ciappe Bianche

Le associazioni di volontariato incontrano e dialogano con i migranti della tendopoli

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E’ stato un primo maggio, “Festa dei Lavoratori”, differente quello di ieri a Paternò, dove le associazioni Penelope, Voce, Caritas- Bisaccia del Pellegino, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto, hanno incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, alla tendopoli di Ciappe Bianche i braccianti agricoli (oltre una quarantina quelli presenti al suo interno) quasi tutti di nazionalità tunisina e marocchina.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si è rivolto ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

A spiegare, nel dettaglio, le finalità dell’iniziativa, Salvo Pappalardo (ANPAS), don Salvatore Mazzamuto (Caritas- Bisaccia del Pellegrino), Federico Scavo (Gruppo Voce), Marianna Nicolosi (Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto), Giuseppe Bucalo (Penelope)

L’incontro si è concluso con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

 

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Paternò, Primo Maggio a Ciappe Bianche: Lavoro, dignità, giustizia sociale

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia” è rivolta ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto

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In occasione della Festa dei Lavoratori, le realtà associative Penelope, Voce, Caritas, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto daranno vita, domani,  1° maggio, a partire dalle ore 18:00, ad un incontro speciale in contrada Ciappe Bianche, a Paternò.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si rivolge in particolare ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

Durante la giornata, i volontari forniranno materiali informativi e guide pratiche di autodifesa, nonché contatti utili attivi 24 ore su 24 per ricevere aiuto. Saranno presenti anche operatori pronti a raccogliere testimonianze e denunce da parte di chi è vittima di caporalato o condizioni lavorative inique.

Un’unità mobile sarà inoltre disponibile per effettuare controlli gratuiti dei parametri vitali, offrendo un servizio medico di base a chi ne ha più bisogno.

L’incontro si concluderà con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

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