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Cultura

Musica, Paternò canta ancora: Verna e Distefano nella scia di Crimi e dei Lo Giudice

Dopo una lunga tradizione di grandi voci paternesi nel mondo del bel canto, la scena lirica accoglie due nuovi protagonisti: il baritono Francesco Verna e il tenore Giuseppe Distefano

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Dopo una lunga tradizione di grandi voci paternesi nel mondo del bel canto, come Giulio Crimi e i fratelli Lo Giudice, la scena lirica accoglie due nuovi protagonisti: il baritono Francesco Verna e il tenore Giuseppe Distefano. Due percorsi distinti che si incrociano al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania per una serata speciale. Adelson e Salvini proprio del Cigno catanese.

Si parla tanto di paternesi famosi persino nello spazio.

Nato a Paternò, Francesco Verna si avvicina giovanissimo allo studio del canto lirico, perfezionandosi con Sara Pastorello. A soli diciannove anni riceve il Premio Speciale “Giovane Promessa” al Concorso Bellini di Caltanissetta e si distingue al Concorso “Ruggero Leoncavallo” di Montalto Uffugo.

Nel 2002 vince il primo premio al Concorso “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. La sua carriera lo porta ad esibirsi nei maggiori teatri italiani e internazionali: Maggio Musicale Fiorentino in Il cappello di paglia di Firenze (Emilio), Teatro Carlo Felice di Genova in Pagliacci, Turandot, Don Giovanni, La Bohème. Teatro La Fenice di Venezia in Le roi de Lahore e La Bohème. Rossini Opera Festival e Théâtre de la Monnaie di Bruxelles in Il viaggio a Reims. Teatro alla Scala di Milano in Le nozze di Figaro, Don Giovanni, La fanciulla del West. Teatro dell’Opera di Firenze, Petruzzelli di Bari, Festival di Torre del Lago, Festival di Glyndebourne, tra gli altri.

Tra i ruoli interpretati: Figaro, Marcello, Schaunard, Silvio, Ping, Mercutio, Enrico, Masetto, Sharpless, Dulcamara, Mustafà, Valentin, Ford, Alidoro, Morales. Ha cantato anche in produzioni moderne come Falcone e Borsellino e repertori sinfonici come i Carmina Burana.

Debutta all’estero ne La serva padrona (Uberto) al Teatro Municipal di Santiago de Cali (Colombia) e nel 2003 vince il Concorso Europeo per Giovani Cantanti Lirici di Spoleto, debuttando come Figaro (Le nozze di Figaro) e Dottor Grenvil (La Traviata), portati anche in tournée in Giappone.

Collabora con direttori di fama internazionale: Zubin Mehta, Fabio Luisi, Yuri Temirkanov, Gustavo Dudamel, Marcello Viotti, Kazushi Ono, Daniele Callegari, tra gli altri. Lavora con registi quali Giorgio Pressburger, Maurizio Scaparro, Jean-Louis Grinda, Andrea Cigni, Luca Ronconi.

Recentemente è stato impegnato in: Falstaff (Ford) a Sassari e Jesi. La vedova allegra (Barone Zeta) a Verona. Faust (Valentin) a Skopje. Carmen (Morales) all’Arena di Verona. La Cenerentola (Alidoro) a Savona. La Bohème (Schaunard) a Verona e Catania. La Rondine a Lucca, Modena e Livorno.

Giovedì sera Francesco Verna, con una prestazione poliedrica e scenica teatrale nel ruolo di Bonifacio a fianco di Distefano.

Giuseppe Distefano, tenore paternese, ha iniziato il suo percorso musicale studiando violino presso il Liceo musicale etneo, ma ben presto la sua vocazione per il canto lirico lo ha portato a intraprendere una nuova strada. Dopo la vittoria al concorso di Spoleto, la sua carriera ha preso slancio, affermandosi attraverso impegno costante e versatilità artistica.

Per tre anni consecutivi ha partecipato alle produzioni liriche al Teatro Antico di Taormina firmate dal regista e scenografo Enrico Castiglione, trasmesse in diretta via satellite dalla RAI in centinaia di sale cinematografiche nel mondo. Tra queste spicca il Rigoletto del 2013, in occasione del bicentenario verdiano, in cui Distefano ha interpretato il ruolo di Borsa. L’allestimento, di grande impatto visivo e scenico, è stato trasmesso in mondovisione e ha visto la partecipazione di artisti di fama internazionale come Carlos Almaguer, Gianluca Terranova e Rocio Ignacio, con l’Orchestra Sinfonica Bellini diretta da Gianluca Martinenghi.

Sempre nello stesso anno, è stato Arlecchino ne I Pagliacci di Leoncavallo, accanto a Piero Giuliacci (Canio), Rachele Stanisci (Nedda) e Giovanni Di Mare (Tonio). Lo spettacolo, ricco di elementi scenici spettacolari – giocolieri, mimi, effetti luce e fuoco – ha riscosso grande successo di pubblico e critica.

Distefano ha più volte espresso il profondo onore di esibirsi in un luogo ricco di storia come il Teatro Antico di Taormina, calcato da leggende della lirica come Maria Callas, Giuseppe Di Stefano e Franco Corelli, definendo queste esperienze come tra le più emozionanti della sua carriera.

Chiude un anno alla grande dopo la tournée in Cile e cumpare Turiddu nella Cavelleria Rusticana dove ancora è stampata la sua potente voce sulle pietre del teatro di Taormina. A tre giorni del debutto dell’Adelson e Salvini, Distefano viene chiamato a sostituire un collega e non a caso affascina il pubblico dell’auditorium belliniano.

Artista in costante crescita, Giuseppe Distefano (che potrebbe dare ancora molto tra le mura del Conservatorio belliniano)  si distingue per la sua voce luminosa e la presenza scenica, portando avanti con dedizione la grande tradizione lirica italiana.

 

 

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