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Cultura

Nicolosi, “La Sicilia nella Divina Commedia”: in mostra arte, mito e materia

Si tratta di un progetto voluto dal comune nicolosita con la Scuola Museo della ceramica su pietra lavica dell’Etna. Un viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso con la guida degli artisti e del maestro Barbaro Messina

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Un viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso con la guida degli artisti e del maestro della pietra lavica, Barbaro Messina. Opus Aetna la lava si veste di colore. Non una semplice mostra, ma un invito alla connessione autentica, alla riflessione e alla celebrazione dell’arte come linguaggio universale. È questo lo spirito che anima l’esposizione “La Sicilia nella Divina Commedia”, un progetto artistico corale che intreccia la forza evocativa della poesia dantesca con il fascino eterno della terra siciliana. Progetto voluto dal Comune di Nicolosi con la Scuola Museo della ceramica su pietra lavica dell’Etna.

Ogni artista in mostra ha scelto di interpretare e raccontare la Sicilia all’interno del poema dantesco, attraverso opere uniche, dense di simbolismi, citazioni mitologiche e riferimenti alla cultura isolana. Non “fuliginosa” ma ricca di colori. Pezzi che spaziano dal moderno al classico, accomunati dalla figura inconfondibile di Dante – con il suo profilo aquilino e il berretto da poeta – e da una tensione narrativa che attraversa le tre cantiche.

All’interno della scuola museo, a fare da “damigelle” a queste creazioni inedite sono le opere provenienti da precedenti mostre, che accompagnano il visitatore in un percorso continuo tra memoria e innovazione.

“Grazie per la vostra attività – dice il vice sindaco e assessora allo sviluppo e Economia Pina Gemmellaro – questa scuola, prima un laboratorio, oggi una galleria di pezzi artistici unici”.

Il cuore pulsante della rassegna è rappresentato dal lavoro di Barbaro Messina, artista che da sempre si identifica con un materiale primordiale e potente: la pietra lavica. Per Messina, quella per la pietra non è una semplice scelta estetica, ma una vera filosofia artistica. “Madre Terra” – così lui stesso la definisce – diventa materia viva da cui trarre ispirazione. Le sue creazioni celebrano l’imperfezione e l’unicità, trasformando il difetto in cifra poetica, e costruendo un’idea di serialità fatta di pezzi irripetibili, proprio come gli esseri umani.

La mostra è divisa in due sezioni: la prima, dedicata agli studi e agli appunti visivi degli artisti; la seconda, più strutturata, propone moduli composti da nove pezzi ciascuno, in cui il decoro e il nucleo centrale ruotano attorno a una rappresentazione dantesca intensa e raffinata. Barbaro Messina, da tempo affiancato dal figlio Filippo, guida una squadra di artisti con mano sapiente, favorendo un dialogo fertile tra generazioni e linguaggi.

Un peccato non citarli tutti; Amata Tina, Barbagallo Angela, Basone Maria, Benfatto Maria Carmela, Bonaccorsi Orsola, Bongiorno Erica, Bongiorno Graziella, Catania Mariella, Cocco Alvaro, Coco Rosanna, Consoli Mariuccia, Consoli Mimma, Contraffatto Carmelo, Contrafatto Vittorio, Corrao Elvira, Cunsolo Anna Maria, D’arrigo Tiziana, Di Grande Romeo, Di Mare Ester, Di Salvo Gaetano, Distefano Dalila, Fazzio Chiara, Fragalà Loredana, Calvagno Nacy, Giuffrida Antonio, Giunta Enza, Guardo Anastasia, Gulisano Antonella, Mazzaglia Maria, Milici Miria, Navarria Lucia, Pane Laura, Panebianco Anna, Peritore Pietro, Pisale Biagio, Privitera Francesca, Rapisarda Cettina, Rapisarda Cinzia, Ruggeri Asia, Ruvolo Stefania, Santonocito Alfio, Sciacca Connie, Scuderi Salvatrice, Scuderi Santa, Spidaleri Rosa, Tarso Melita, Tassiu Dimitra, Tomaselli Salvo, Urzì Maria Luisa, Valenti Lucia, Virgillito Carmelo.  Alcuni di questi artisti, prima pittori maestri di olio su tela, oggi sperimentano la pittura su pietra, rinnovando la propria poetica attraverso un contatto diretto con la materia.

L’evento espositivo, inaugurato il 17 maggio, ha avuto un momento speciale sabato pomeriggio, con una conferenza riservata agli allievi del corso d’arte, tenuta dallo storico Pasquale Almirante. Almirante ha catturato l’attenzione dei presenti con un intervento appassionato e ricco di spunti.

Centrando la sua analisi sulla fisicità enigmatica di Dante, ha anche elogiato gli allievi per aver saputo cogliere e reinterpretare in chiave siciliana il tema proposto. Miti e simboli dell’isola si intrecciano così alla narrazione dantesca, in un’ideale convergenza tra la Scuola Siciliana voluta da Federico II e il dolce stil novo, in un dialogo continuo tra poesia, arte e identità.

In anteprima, l’incontro ha anche offerto una finestra sul tema della prossima edizione: Federico II, figura cardine della storia siciliana e già al centro di lavori precedenti del maestro Messina, in occasione dell’ottavo centenario della sua nascita.

Cultura

Catania, dall’Etna al Gran Sasso: Città Sant’Angelo e Nicolosi sempre più vicini

L’anima di questo ponte tra le due regioni resta il maestro Barbaro Messina, autentico ambasciatore culturale tra Abruzzo e Sicilia. Si tratta di un evento che celebra sapori, musiche, costumi popolari e soprattutto il calore umano di due popoli fieri delle proprie radici

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foto Barbaro Messina

Non poteva che essere un nuovo successo la sagra di Città Sant’Angelo, in Abruzzo, gemellata ormai da 24 anni con il comune siciliano di Nicolosi. L’edizione 2025 dell’evento, tenutasi in questi  giorni, ha rinnovato ancora una volta quel legame che unisce due territori apparentemente lontani, ma uniti da valori, tradizioni e persino dalla pietra: quella lavica e nera dell’Etna, e quella calcarea e chiara del Gran Sasso.

Un gemellaggio storico, alimentato ogni anno dallo scambio culturale tra le due comunità montane, alla presenza di autorità civili e istituzionali. Il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, ha ufficialmente inaugurato la manifestazione con il classico taglio del nastro, affiancato dal primo cittadino di Nicolosi Angelo Pulvirenti,  dall’assessore comunale nicolositi Pina Gemmellaro, dal presidente del Consiglio regionale abruzzese Lorenzo Sospiri, dal dott. Antonio Belcuore (già commissario della Camera di Commercio di Catania), dal dott. Gennaro Strever (presidente della Camera di Commercio di Pescara) e dal parlamentare On. Guarino Testa.

Ma l’anima più profonda di questo ponte tra le due regioni resta il maestro Barbaro Messina, autentico ambasciatore culturale tra Abruzzo e Sicilia.

Anche quest’anno la sagra “Dall’Etna al Gran Sasso” ha attratto migliaia di visitatori da tutta Italia. Un evento che non è solo folclore, ma un momento identitario che celebra sapori, musiche, costumi popolari e soprattutto il calore umano di due popoli fieri delle proprie radici. Non sono mancati i suggestivi carretti siciliani, adornati con bardature e i tradizionali “friscalitti”, che hanno colorato le vie del borgo angolano.

La novità quest’anno che ha impreziosito i portici dell’antico borgo, è stata la selezione dei lavori più recenti. Fulcro della mostra, l’esposizione “La Sicilia nella Divina Commedia”, progetto artistico corale che intreccia l’immaginario dantesco con l’identità profonda della terra siciliana. Un’iniziativa voluta dal Comune di Nicolosi e realizzata dalla Scuola Museo della Ceramica su pietra lavica, che ha trasformato versi immortali in opere visive, in un viaggio simbolico tra Inferno, Purgatorio e Paradiso.

“La Sicilia, l’isola intravista nelle commosse fantasie degli antichi poeti, centro attivo di mitiche creazioni e di colonie elleniche fiorenti, poscia suolo contrastato di popoli conquistatori, ha prestato in ogni tempo alla letteratura materia feconda, or lusingando le menti colle sue bellezze naturali, or percuotendolo coi fenomeni di quel vulcano, che rende la terra più caratteristica non solo del Mediterraneo, ma di tutti i mari”. Così recita il testo che accompagna la mostra, pensata non come semplice esposizione, ma come invito alla riflessione, alla connessione autentica tra popoli e alla celebrazione dell’arte come linguaggio universale.

Alle parole di stima non sono mancati i ringraziamenti a chi ha creduto, lavorato e continua a investire in questo gemellaggio. Il futuro si costruisce proprio così: attraverso relazioni autentiche che, anno dopo anno, diventano patrimonio condiviso.

 

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Cultura

Belpasso, al via la IV edizione del Mechané Festival

Dal 24 luglio al 6 agosto un programma ricco di eventi tra spettacoli, mostre e cultura popolare. Protagonisti i Carri di Santa Lucia e le nuove generazioni.

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Dal 24 luglio al 6 agosto 2025 torna a Belpasso il Mechané Festival, giunto alla sua quarta edizione. Una rassegna che intreccia arte, musica, teatro e memoria collettiva, con l’obiettivo di valorizzare la cultura popolare e il patrimonio immateriale del territorio. Promosso dalla Fondazione Carri di Santa Lucia e dalla Pro Loco Belpasso, con la direzione artistica di Gianni De Luca, il festival è patrocinato dal Comune di Belpasso, dall’Assemblea Regionale Siciliana e dall’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo.

Il sindaco Carlo Caputo definisce il festival «un’opportunità preziosa per rafforzare i legami della comunità e promuovere la crescita culturale e sociale», mentre Gianni De Luca sottolinea l’intenzione di portare le tradizioni locali anche al pubblico estivo, solitamente meno coinvolto rispetto agli eventi di dicembre. Al centro della manifestazione ci sono infatti i celebri Carri di Santa Lucia, insieme a concerti, mostre, spettacoli teatrali e incontri letterari.

Si comincia il 24 luglio all’Arena Caudullo con l’inaugurazione della mostra “HeArt of Gaza”, che raccoglie disegni dei bambini palestinesi, e della collettiva “Un segno dell’arte”, a cura della Pro Loco. La serata si chiude con il concerto dell’Orchestra popolare del festival, che proporrà musiche della tradizione siciliana e mediterranea. Tra gli appuntamenti più attesi anche lo spettacolo teatrale “Efesto – cascu da’ celi”, scritto e diretto da Salvo Drago con musica dal vivo di Fabio Abate, in scena il 25 luglio al Cortile Russo Giusti, e il suggestivo Spettacolo tra i Carri di Santa Lucia dei quartieri Purgatorio e S. Rocco, previsto per il 26 luglio.

Il programma prosegue con la presentazione del libro “Il seppellimento di S. Lucia del Caravaggio” di Francesca Saraceno (28 luglio), un itinerario storico-artistico ai Ruderi di Malpasso (29 luglio), il Gran Galà delle Cantate con l’assegnazione del Premio Mechané alla cultura (30 luglio), e una serata di teatro e musica il 31 luglio con la commedia “Tanto è l’amore che va via”, seguita dallo spettacolo musicale “Canzoni di ieri e di oggi” con la band “Senza Fretta”.

Gran finale il 6 agosto in Piazza Sant’Antonio con la Spettacolazione del Carro di Santa Lucia del quartiere S. Antonio, uno degli eventi più identitari e partecipati dell’intera rassegna. Con questa edizione, il Mechané Festival continua a costruire un ponte tra passato e presente, con uno sguardo rivolto al futuro e alle nuove generazioni.

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