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Cronaca

Omicidio Ada Rotini, ergastolo per il marito Filippo Asero

La sentenza, emessa dalla I sezione della Corte d’Assise di Catania, è arrivata al termine dell’udienza di oggi

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Sentenza di condanna all’ergastolo quella emessa, nel pomeriggio di oggi, dalla I sezione della Corte d’Assise di Catania, nei confronti di Filippo Asero, il 47enne che l’8 settembre del 2021 uccise a Bronte, la moglie, Ada Rotini, di 46 anni.

L’uomo si avventò sull’ex compagna, davanti la casa in cui avevano vissuto insieme, in via Boscia, al termine della prima udienza del procedimento di separazione.

Un’aggressione feroce, avvenuta sotto gli occhi della sorella e dell’anziano per cui Ada Rotini, lavorava come badante. Quest’ultimo aveva anche tentato di fermare l’assassino ma venne ferito ad un braccio. A bloccare Asero, che uccisa la donna tentò di togliersi la vita con quello stesso coltello, fu poi un carabiniere fuori servizio.

Un matrimonio breve quello tra Ada Rotini e Filippo Asero, celebrato nell’agosto del 2020 ma subito finito a causa della violenze di Asero contro la neo sposa.

Con la sentenza di condanna, i giudici, presidente Sebastiano Mignemi, hanno disposto per l’imputato un anno di isolamento diurno, oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la sospensione della responsabilità genitoriale durante l’esecuzione della pena.

«Questo efferato omicidio ha danneggiato anche l’immagine del Comune – ha affermato il sindaco di Bronte, Pino Firrarello –. L’omicidio di una donna non è solo un fatto delittuoso, ma un crimine contro l’umanità che mina la libertà e l’autodeterminazione. Le norme poi – conclude Firrarello – dovrebbero essere più dure e più chiare affinché sia impossibile per l’uomo avvicinarsi alla vittima dopo la denuncia.»

Asero, il 10 dicembre del 2001, venne arrestato dai carabinieri della Compagnia di Randazzo per l’omicidio di Sergio Gardani, 32 anni, avvenuto il 7 dicembre del 2001, a Bronte. Per l’imputato una condanna in primo grado all’ergastolo, emessa dalla Corte d’assise di Catania, ma in secondo grado venne assolto con formula piena, per non avere commesso il fatto.

Cronaca

Catania, incidente mortale in viale Ulisse

A perdere la vita, Valentina Barbagallo, 56anni, dipendente dell’Ateneo di Catania

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foto: gruppo Facebook lungomare liberato
foto Facebook

Drammatico incidente stradale nelle prime ore del mattino a Catania. Intorno alle 6.30, lungo la parte bassa di viale Ulisse in direzione Tondo Gioeni, si è verificato un violento scontro tra una Peugeot 207 e uno scooter Honda SH. Ad avere la peggio è stata Valentina Barbagallo, 56 anni, dipendente dell’Università di Catania,coordinatrice dell’Unità operativa Relazioni internazionali dell’Ateneo, che viaggiava a bordo del mezzo a due ruote.

Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118, per la donna non c’è stato nulla da fare: il decesso è stato constatato sul posto. Alla guida dell’auto, una donna, rimasta illesa ma sotto shock.

Sul luogo del sinistro sono intervenuti gli agenti della polizia municipale, che hanno effettuato i rilievi per ricostruire l’esatta dinamica dell’impatto. Secondo una prima ipotesi al vaglio degli investigatori, potrebbe trattarsi di un tamponamento, ma sono ancora in corso accertamenti per chiarire le responsabilità.

L’incidente ha provocato forti rallentamenti al traffico in un orario già critico per la circolazione. I mezzi coinvolti sono stati posti sotto sequestro, mentre la salma è stata trasferita all’obitorio per gli esami di rito.

«Ci stringiamo ai suoi familiari e ai suoi colleghi e amici – dichiara il rettore Francesco Priolo – desideriamo che sentano la vicinanza dell’intero Ateneo. Tutti noi abbiamo sinceramente apprezzato l’impegno che ha profuso quotidianamente nel suo lavoro, operando da anni con entusiasmo ed efficacia. Sentiremo molto la sua mancanza».

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Cronaca

Catania, Droga e proiettili a Monte Po: arrestato 37enne

Rinvenuti oltre 23 mila euro in contanti, materiale per il confezionamento delle dosi, 50 proiettili calibro 7.65

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Droga, soldi in contanti e proiettili: è quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa durante un’operazione nel quartiere Monte Po, che ha portato all’arresto di un uomo di 37 anni, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Il blitz è il frutto di una mirata attività investigativa avviata nei giorni precedenti, culminata con un’azione serale pianificata nei minimi dettagli. Dopo aver raccolto elementi rilevanti attraverso appostamenti e osservazioni in modalità discreta, i militari hanno deciso di intervenire in via Di Giovanni, bloccando il sospettato appena uscito di casa.

Nel corso della perquisizione personale, il 37enne è stato trovato in possesso di uno zaino contenente un barattolo con circa 200 grammi di marijuana. La successiva ispezione domiciliare ha consentito di rinvenire e sequestrare oltre 23 mila  euro in contanti –  presumibilmente provento dell’attività illecita – materiale per il confezionamento delle dosi, 50 proiettili calibro 7.65 e un impianto di videosorveglianza installato per controllare l’ingresso dello stabile.

L’uomo, arrestato in flagranza, è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria

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