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Cronaca

Palermo, omicidio Sara Campanella, lunedì i funerali della 22enne universitaria

L’esame autoptico eseguito sulla salma di Sara ha accertato che la ragazza ha ricevuto 5 coltellate tra schiena e collo, una delle quali, letale, alla giugulare e una che ha perforato il polmone. E’ durata qualche minuto la sua agonia.

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Sarà riportata oggi a Portella di Mare, frazione di Misilmeri (Palermo) in cui viveva, la salma di Sara Campanella, uccisa lunedì a Messina da un collega di università. Domani a partire dalle 10.30, per tutto il giorno e la notte, sarà allestita la camera ardente aperta ai cittadini nella chiesa delle Anime Sante in piazza Comitato. Lunedì alle 10.30 nella chiesa San Giovanni Battista di Misilmeri sarà celebrato il funerale di Sara presieduto dall’arcivescovo Corrado Lorefice. Per lunedì il sindaco Rosario Rizzolo ha proclamato il lutto cittadino con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali.

L’esame autoptico eseguito sulla salma di Sara ha accertato che la ragazza ha ricevuto 5 coltellate tra schiena e collo, una delle quali, letale, alla giugulare e una che ha perforato il polmone. E’ durata qualche minuto la sua agonia. Sul fronte delle indagini c’è una novità. Daniela Santoro, madre di Stefano Argentino, in dichiarazioni spontanee ai carabinieri ha ammesso di avere dato una mano al figlio che al telefono non le aveva però confessato di avere ammazzato Sara Campanella. In quella telefonata alla madre fatta lunedì pomeriggio Argentino le dice “di essere disperato, di avere fallito” e para della sua “incapacità di provare sentimenti”.

Una conversazione avvenuta quando la 22enne era già morta, uccisa con cinque coltellate, alla schiena e al collo. Daniela Santoro riceve la chiamata del figlio mentre “stavo andando ad Avola in auto”. “Ho deciso di partire per Messina per andarlo a prendere. Del delitto, al telefono, non mi ha detto nulla”, ha dichiarato ai carabinieri sottolineando che il figlio era disperato e minacciava di uccidersi. “Sono rimasta sconvolta e gli ho chiesto il perchè, lui mi ha parlato di un fallimento della sua vita”, ha aggiunto. Gli inquirenti da subito hanno avuto la certezza che il ragazzo sia stato aiutato. Ed il gip si era spinto ad ipotizzare un ruolo della madre nel tentativo dell’assassino di fare perdere le proprie tracce. Ora, con le dichiarazioni della donna, sarà più facile ricostruire le 6 ore trascorse tra il delitto e la cattura dello studente che, dopo la fuga è scappato con l’arma e ha provato a nascondersi nella casa vacanza dei genitori a Noto.

Il femminicidio è accaduto alle 17.15 e Stefano è stato preso dai carabinieri dopo le 23. Da subito gli accertamenti avevano puntato sul ruolo di una persona che Stefano aveva chiamato per chiedere aiuto e farsi aiutare ad allontanarsi dal luogo del delitto. Anche perchè il ragazzo a Messina non aveva un’auto. Difficile ipotizzare che Argentino con gli abiti sporchi di sangue e pochi minuti dopo aver ucciso la ragazza, avesse avuto il sangue freddo per salire su un pullman. Di questo femminicidio si cerca ancora l’arma. I carabinieri di Messina hanno trovato un coltello non molto distante dal luogo in cui è stata sgozzata Sara ma dubitano che possa essere stata l’arma del delitto. Sembra, invece, più probabile che l’assassino abbia usato un taglierino o un bisturi, oggetti che gli investigatori stanno ancora cercando.

Cronaca

Paternò, ragazzine molestate e arresto tunisino, i dettagli nella nota dei CC

In un primo episodio l’aggressore avrebbe sorpreso tre minorenni, costringendole a ricevere un bacio sulle labbra; in un secondo caso altre 2 giovani e la madre di una di esse sarebbero state avvicinate dall’uomo costringendole a baciarlo

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Nella giornata di oggi il comando provinciale dei carabinieri di Catania ha divulgato una nota in cui viene descritto, in dettaglio, cosa sia successo venerdì scorso a Paternò, quando un tunisino irregolare ha molestato delle minorenni, nel centro cittadino, per poi essere linciato dalla folla e salvato dai carabinieri.

Si tratta di un 25enne (non un ventenne come diffuso in precedenza dalle forze dell’ordine) di nazionalità tunisina arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e lesioni personali. Il fermo dell’uomo è stato convalidato nelle scorse ore dal GIP. Era il pomeriggio del 16 maggio quando, tra le 19:00 e le 19:30 circa, la Centrale Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Paternò ha ricevuto numerose segnalazioni, tramite il Numero Unico di Emergenza 112, relative alla presenza di un soggetto che avrebbe molestato alcuni i passanti nel centro cittadino.

Nell’immediato è stata allertata una pattuglia della Sezione Radiomobile, che ha subito raccolto le prime dichiarazioni di vittime e testimoni, secondo le quali un individuo aveva appena aggredito alcune giovani ragazze che stavano passeggiando, fuggendo poi per le strade circostanti.

Carabinieri che hanno iniziato la ricerca dell’uomo. Proprio durante l’attività di localizzazione una pattuglia ha individuato il sospetto all’incrocio tra via Emanuele Bellia e via Nazario Sauro, mentre era accerchiato da un gruppo di cittadini, che lo stava linciando.

I carabinieri sono riusciti a strapparlo dalle mani di alcuni cittadini mettendolo in sicurezza per condurlo in caserma. Nel frattempo, diversi residenti si sono recati presso la compagnia carabinieri  per sporgere denuncia, proprio in relazione alle molestie patite ad opera del cittadino straniero.

Le indagini  hanno consentito di ricostruire l’accaduto.  In due episodi distinti, avvenuti a breve distanza di tempo l’uno dall’altro, l’aggressore avrebbe quindi sorpreso tre minorenni tra i 15 e i 17 anni che passeggiavano in via Tripi, zona Via Poggio, costringendole a ricevere un bacio sulle labbra; anche nel secondo caso, in via Nazario Sauro, altre 2 giovani e la madre di una di esse sarebbero state avvicinate dal fermato, che avrebbe utilizzato lo stesso precedente modus operandi, afferrandole il volto per costringerle a baciarlo.

Durante la prima aggressione, inoltre, mentre il 25enne cercava di schiaffeggiare le ragazze, una di esse, cercando di difendersi, ha riportato una leggera escoriazione sul viso, come refertato dai medici del pronto soccorso dell’ospedale del posto.

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Cronaca

Paternò, scontro auto scooter tra via Circumvallazione e via Coniglio

Sul posto un’ambulanza di eccedenza della Misericordia di Santa Maria di Licodia

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Uno scontro auto-scooter si è verificato intorno alle 14:30 di oggi a Paternò tra via Circumvallazione e via Coniglio. Sul posto è tempestivamente intervenuta un’ambulanza di Eccedenza della Misericordia di Santa Maria di Licodia che ha soccorso lo scooterista, un ragazzo minorenne, il quale ha riportato diverse ferite. Al momento non è nota la dinamica del sinistro. Il giovane è stato condotto in codice giallo al vicino Pronto Soccorso di Paternò. In corso gli accertamenti del caso.

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