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Cronaca

Paternò, aggressione 15enni: Arrestato tunisino senza permesso di soggiorno

Nella notte, ignoti, hanno danneggiato un furgone alla tendopoli di Ciappe Bianche.Le reazioni delle istituzioni e dei cittadini

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Emergono nuovi inquietanti sviluppi sul caso delle aggressioni avvenute ieri pomeriggio a Paternò. L’uomo responsabile dei fatti è un giovane di 20 anni, di origine tunisina e irregolare sul territorio italiano. Dopo l’arresto, nella notte è stato danneggiato un furgone parcheggiato nei pressi della tendopoli di Ciappe Bianche, dove si ritiene fossero presenti persone legate all’aggressore. L’episodio ha acceso ulteriormente il clima di tensione nella città etnea, già profondamente scossa dai fatti accaduti.

La ricostruzione: un pomeriggio da incubo per alcune minorenni

Il pomeriggio di ieri, 16 maggio, si è trasformato in un incubo per diverse adolescenti. Tre gruppi distinti di ragazze, tutte quindicenni, sono stati presi di mira da un uomo che le ha seguite per strada, ha rivolto loro attenzioni non richieste e in alcuni casi è arrivato a baciarle con la forza.

Uno degli episodi è avvenuto in via G.B. Nicolosi, dove due atlete della Paternò Volley sono state aggredite senza che nessuno intervenisse. Le ragazze si sono rifugiate in un negozio, soccorse soltanto dal titolare. In un altro caso, una ragazza è stata colpita al volto.

La notizia delle aggressioni si è rapidamente diffusa, scatenando una reazione rabbiosa da parte di alcuni cittadini, culminata in una spedizione punitiva. Il giovane è stato rintracciato poco dopo, malmenato da una folla inferocita e infine bloccato dai carabinieri. Nella concitazione, uno dei militari è stato colpito con violenza all’addome mentre cercava di riportare la calma. Entrambi – l’aggressore e il carabiniere ferito – sono stati trasportati in ospedale.

Il ventenne tunisino è stato poi condotto in carcere con l’accusa di violenza sessuale. L’aggressione al mezzo nei pressi della tendopoli solleva ora timori di ulteriori episodi di ritorsione e tensioni sociali.

Le reazioni istituzionali e civili

La gravità dell’episodio ha suscitato una valanga di reazioni da parte del mondo politico e della società civile. Se da un lato si esprime solidarietà alle vittime e alle forze dell’ordine, dall’altro emerge con forza la richiesta di maggiore sicurezza, controllo del territorio e una riflessione più ampia sulle condizioni sociali della città.

Il deputato Ciancitto ha parlato di “fatto gravissimo” e ha lanciato un appello alla fermezza:

“Non possiamo limitarci alla sola indignazione. Serve una risposta concreta. Chiediamo tolleranza zero verso chi delinque, a prescindere dalla sua origine, e un maggiore presidio del territorio. L’Italia è terra accogliente, ma chi arriva deve rispettare le regole. Basta con il buonismo cieco che mette a rischio le nostre comunità”.

Il sindaco Nino Naso, profondamente scosso, ha espresso la posizione dell’amministrazione comunale:

“Condanniamo ogni forma di violenza, da chiunque provenga. Ringraziamo le forze dell’ordine per il loro impegno, a cui offriamo piena collaborazione. Siamo vicini ai carabinieri feriti nell’esercizio del loro dovere”.

L’associazione APAS Paternò ha invitato alla calma e alla responsabilità, condannando qualsiasi rigurgito xenofobo:

“Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto. Esprimiamo solidarietà alle ragazze e alle loro famiglie. Invitiamo tutti a evitare qualsiasi forma di rancore e razzismo. Viviamo in uno Stato di diritto”.

L’associazione Andiamo Avanti ha invece espresso preoccupazione per un clima di crescente insicurezza:

Quanto accaduto è la goccia che fa traboccare il vaso. La situazione dell’ordine pubblico in città è da tempo rovente. Non si tratta di intolleranza verso gli stranieri, ma è giunto il momento di regolamentare la loro presenza. Chiediamo la convocazione immediata del Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico”.

Il circolo locale di Fratelli d’Italia ha duramente criticato l’assenza di sicurezza in città:

“È l’ennesima violenza da parte di un nordafricano. Chiediamo la presenza di un gruppo interforze e un controllo rafforzato. Paternò non è sicura e non possiamo più restare in silenzio. Ora servono fatti, non parole”.

Il Movimento 5 Stelle ha parlato di “degrado e abbandono” e chiesto l’intervento della Prefettura:

“Le molestie alle ragazze e le ferite ai carabinieri sono il sintomo di un problema più ampio. La città è lasciata a sé stessa, serve un presidio interforze e politiche concrete contro il disagio sociale. Invitiamo tutti a collaborare con le autorità e a evitare vendette personali”.

Il Circolo PD di Paternò ha denunciato un doppio allarme: da un lato le molestie, dall’altro la reazione violenta della folla.

“È inquietante che due ragazze vengano molestate in pieno centro e che i cittadini arrivino al linciaggio. La città è priva di governo, il centro storico è ormai un ghetto, la presenza degli immigrati è fuori controllo e la criminalità locale ne approfitta. Diciamo no sia al degrado che a chi si fa giustizia da sé. Serve il ritorno dello Stato”.

L’associazione Voce Paternò:

“Un simile gesto è vile, inaccettabile e penalmente rilevante, soprattutto se le vittime sono ragazze di appena 15 anni. Condanniamo senza alcuna ambiguità l’aggressore, a prescindere dalla sua nazionalità o condizione personale: la violenza sessuale è un crimine, sempre”

Comunità ecclesiale di Paternò

“Desideriamo esprimere la grande preoccupazione per quanto accaduto ieri nella nostra Città. La cosa ci indigna e ci preoccupa, soprattutto per la giovanissima età delle vittime coinvolte a cui vogliamo rivolgere il nostro pensiero e la nostra vicinanza a loro e alle loro famiglie. Siamo, altresì, vicini ai carabinieri intervenuti e che sono rimasti contusi.
Rinnoviamo ancora una volta l’appello alle istituzioni pubbliche a tutti i livelli.
Naturalmente stigmatizziamo ogni tentativo di giustizia “fai da te” che contrasta non solo con i principi di uno Stato liberale e di diritto come il nostro, ma anche con quelli del Vangelo.”

Clima teso e timori per nuove tensioni

Mentre le indagini proseguono e si attendono sviluppi giudiziari, a Paternò cresce la preoccupazione per una possibile escalation. L’aggressione al furgone durante la notte è un segnale allarmante che suggerisce la necessità di un intervento immediato da parte delle istituzioni, sia sul piano della sicurezza che su quello del dialogo sociale. Il rischio è che l’episodio degeneri in una spirale di odio e intolleranza difficile da controllare.

Sui social, intanto, incontenibile lo stato d’animo dei cittadini che da ieri, commentano senza mezzi termini quanto accaduto. Un episodio che, inevitabilmente, porta a riflettere su quanto sia oramai difficile vivere sicuri e senza paura di attraversare le vie della città.

“Sindaco, fai qualcosa, il centro storico è diventato il posto più pericoloso e brutto di Paternò”

“Signor sindaco chiediamo più sicurezza per il nostro paese è inaccettabile che una mamma deve avere paura a fare uscire i propri figli per una passeggiata perché in tutte le vie si trovano extra comunitari ubriachi oppure ancora peggio drogati. Io non sono razzista ma credo che adesso si sia superato il limite l’altra sera ai quattro canti c’era un gruppetto di loro che litigavano con le bottiglie di vetro ed erano tutti lavati di sangue. Chiediamo più sicurezza”

Cronaca

Biancavilla, fiamme all’istituto Salesiano di via Mongibello

Distrutta un’automobile parcheggiata in un cortile. In fiamme anche i cavi elettrici che costeggiano l’istituto

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Momenti di panico e fuggi fuggi, intorno alle 12:00 di questa mattina nell’istituto Salesiano di via Mongibello a Biancavilla. Ad essere avvolte dalle fiamme un’automobile che si trovava in un cortile adiacente l’Istituto e i cavi elettrici del prospetto esterno della struttura. Probabilmente, l’incendio, dopo essersi sviluppato dal veicolo, si è poi propagato ad un contatore dell’energia elettrica facendo andare in corto circuito ed in fiamme i fili esterni che costeggiano l’Istituto Salesiano. Sul posto, sono giunti i Vigili del Fuoco che hanno proceduto a domare le fiamme e alla messa in sicurezza del veicolo. Al momento non si registrano feriti.

+++NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO+++

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Cronaca

Catania, operazione “Alto Impatto” dei carabinieri del NIL, controllate diverse aziende

I militari del Nucleo Ispettorato Lavoro hanno ispezionato 14 aziende, trovandone 11 irregolari, scoperti 12 lavoratori in nero, effettuate 6 sospensioni di attività, denunciate 11 persone ed elevate sanzioni per oltre 55 mila euro

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I carabinieri del NIL, nell’ambito dell’attività di vigilanza “ad alto impatto” disposta in ambito nazionale dal Comando Carabinieri Tutela del lavoro ed in particolare nel territorio della provincia etnea, negli ultimi giorni hanno intensificato i controlli nei settori imprenditoriali più a rischio come il commercio, gli esercizi pubblici e l’edilizia.

All’esito dei controlli ispettivi presso 14 aziende ben 11 sono risultate irregolari e per 6 è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per “lavoro nero”, avendo superato il 10% dei lavoratori in nero rispetto ai presenti in azienda. In totale sono state verificate 44 posizioni lavorative ed individuati 12 lavoratori sommersi alla pubblica amministrazione.

Sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria competente, 11 soggetti responsabili in materia di sicurezza sul lavoro per omesse visite mediche preventive e formazione dei lavoratori, ponteggi inidonei, attrezzature di lavoro ed impianti elettrici non conformi, aree di cantiere non ben delimitate ed altro.

Sono state irrogate ammende e sanzioni amministrative pari ad euro 55.786 euro con il recupero contributivo previdenziale e assistenziale pari ad euro 10.000.

 

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