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Cronaca

Paternò, aiuti per le famiglie in difficoltà: per la CGIL sono misure insufficienti

Il sindacalista Stefano Materia avrebbe dubbi anche sulle procedura di assegnazione: “priorità alle famiglie con reddito zero” dice il sindaco

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Le misure adottate dal comune di Paternò per dare sostegno alle famiglie bisognose, secondo la CGIL, non sarebbero sufficienti; lo stesso sindacato nutrirebbe dei dubbi sulla corretta procedura di assegnazione delle misure sociali anti Covid, tra tutti i buoni spesa. A tal proposito Stefano Materia della CGIL di Paternò  auspica “che vengano chiarite presto le circostanze che avrebbero portato alla distribuzione dei buoni già dallo stesso giorno di scadenza per la presentazione delle domande, immagino quindi senza aver avuto la possibilità di verificarne una graduatoria sulla base delle urgenze definite nella delibera di giunta n.71 dell’8 aprile. Se dovessero essere riscontrate ulteriori situazioni di necessità, ci si attrezzi per affrontarle in modo netto e tempestivo”.

Inoltre lo stesso sindacalista ritiene che il personale comunale utilizzato per la distribuzione dei buoni spesa per “2000 famiglie”, ossia “pochissimi messi comunali con l’aiuto di qualche vigile urbano, non sono a nostro avviso sufficienti a svolgere un servizio di recapito in tempi rapidi. Per questo riteniamo si possa intervenire velocemente per la soluzione anche sperimentando software, applicazioni o comunque sistemi informatici che consentano di essere veloci e di svolgere le operazioni nella sicurezza più totale.”

E’ sulla vicenda ha replicato il primo  cittadino di Paternò Nino Naso, il quale ha specificato che i fondi statali assegnati al comune di Paternò dalla Protezione Civile Nazionale sono oltre 477 mila euro:  “ L’amministrazione comunale, preso atto, ha proceduto alla predisposizione di due atti di indirizzo: il n.68 del 2/4/2020 ed il n.71 del 8/4/2020 –ha detto Naso- con i quali sono stati stabiliti i criteri di assegnazione degli aiuti in beni di prima necessità e la relativa modulistica. Contemporaneamente, è stato stabilito che gli aiuti venissero elargiti per primi alle famiglie senza reddito, successivamente alle partite IVA in difficoltà date dalle restrizioni stabilite dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e le ordinanze del Presidente della Regione Siciliana, ed infine di tutti i percettori di somme da cassa integrazione o da reddito di cittadinanza  inferiori ad 600 euro”.  Inoltre l’amministrazione comunale ha evidenziato che il personale dipendente che lavora presso gli uffici dei servizi sociali ha evaso 7.056 buoni per 1093 nuclei familiari. Le istanze ricevute, da quanto comunicato dal portavoce politico – istituzionale del sindaco, sono complessivamente circa 3000.

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Cronaca

Catania, convalidato arresto di John Obama, accusato dell’omicidio del 30enne Santo Re

Il 37enne extracomunitario, irregolare sul territorio nazionale, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi

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John Obama, il 37enne posteggiare abusivo, originario dello Zimbabwe, accusato dell’omicidio di Santo Re, il pasticciere trentenne del bar “Quaranta”, ucciso a coltellate il 30 maggio scorso, nel lungomare Ognina di Catania, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi nella mattinata di oggi.

Il GIP ha convalidato il provvedimento e ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone, che coordina le indagini delle volanti e della squadra mobile della Questura di Catania, ha conferito l’incarico per l’autopsia che sarà eseguita domani. Ad accusare il 37enne sono due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.  L’indagato, che è fuggito dal luogo del delitto a piedi, quando è stato bloccato da agenti delle volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. L’analisi delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire le fasi dell’omicidio: Santo Re, terminata la giornata lavorativa, si è avviato verso la macchina parcheggiata nella discesa che conduce al porticciolo di Ognina.

Non appena è arrivato a metà della rampa, l’arrestato, che il pasticciere conosceva come posteggiatore abusivo che operava illegalmente in quella zona, gli si è parato davanti. Dopo qualche secondo, il 37enne ha sferrato alcuni fendenti in direzione del giovane che ha provato invano a difendersi indietreggiando.

La vittima, nonostante le gravissime ferite, è fuggita in direzione del bar Quaranta dove lavorava per chiedere aiuto, mentre il presunto assassino è fuggito. Proprio davanti al bar sostava in quei minuti un’ambulanza, che ha soccorso il pasticcere, accompagnandolo al vicino ospedale Cannizzaro dove poco dopo è morto nonostante tutti i tentativi dei medici per salvarlo. I colleghi di lavoro di Santo Re hanno riferito che la vittima conosceva bene l’indagato, al quale spesso tutti loro offrivano da mangiare.

 

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Cronaca

Valverde, schiaffi, minacce di morte e insulti alla ex: Arrestato 47enne

Nonostante fosse già sottoposto a un divieto di avvicinamento, si è presentato sotto casa della ex

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violenza genere

Nonostante fosse già sottoposto a un divieto di avvicinamento, si è presentato sotto casa della ex e ha iniziato a insultarla e minacciarla. È finito in manette un 47enne di Valverde, arrestato in flagranza dai Carabinieri di Aci Sant’Antonio.

Erano circa le 9:45 quando la donna, 38 anni, ha riconosciuto l’ex compagno dalla finestra e ha chiamato i militari. L’uomo, incurante delle misure cautelari, avrebbe inveito contro di lei con atteggiamenti aggressivi ed insulti. Così, una pattuglia, già in zona, è intervenuta rapidamente e lo ha trovato ancora sul posto, mentre tentava inutilmente di nascondersi dietro l’auto della donna.

Durante la denuncia, la vittima ha raccontato anche un’aggressione avvenuta due giorni prima: l’uomo l’aveva raggiunta sul lavoro, schiaffeggiata e minacciata di morte. Poi le aveva danneggiato l’auto. Per proteggere i figli, aveva scelto di non denunciare subito, ma l’escalation è proseguita.

L’arresto è stato convalidato. Il giudice ha disposto per l’uomo i domiciliari con braccialetto elettronico, resta salva la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.

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