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Cronaca

Paternò, altra proroga per la consegna delle 310 tombe di famiglia, il PD critica la giunta

Il circolo paternese del Partito Democratico incalza l’amministrazione comunale guidata da Nino Naso, accusandola di “inefficienza politica”.

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A Paternò si allungano i tempi di conseguenza ai proprietari delle  310 tombe di famiglia in corso di realizzazione all’interno del cimitero di via Balatelle. Tombe che dovevano essere consegnate agli acquirenti lo scorso 2 gennaio . A seguito di una specifica richiesta di una ulteriore proroga,  accompagnata da una relazione tecnica, inoltrata dall’impresa che sta eseguendo i lavori al comune di Paternò, quest’ultimo lo scorso 21 dicembre ha concesso all’azienda una terza proroga di altri 45 giorni per completare i  lavori. Nel verbale  redatto dall’azienda sono stati indicati i lavori a finire e stabilite le date di consegna in lotti funzionali e completi di terrazze con le seguenti scadenze: Terrazza “A” il 15/01/2024; Terrazza “B” il 31/01/2024 e Terrazze “C” e “D” il 16/02/2024. Pertanto le tombe, a meno di imprevisti dell’ultima ora, saranno consegnate entro il prossimo 16 febbraio.

E sui ritardi nella consegna delle tombe agli aventi diritto c’è da registrare l’intervento dei Dem di Paternò, i quali attraverso una nota stampa chiedono un confronto con l’amministrazione comunale “affinché si metta la parola fine a una lunga e vergognosa storia di errori, ritardi e promesse non mantenute.  Sono trascorsi esattamente due mesi da quando il sindaco Naso, sollecitato da un nostro intervento, ha rassicurato pubblicamente gli aventi diritto sull’imminente consegna dei lavori, fissandone la data ultima entro la fine dell’anno in corso o, tutt’al più, al 02/01/2024, come da determina n. 225 del 16/11/2023- dicono quelli del Partito Democratico- Tuttavia c’è un’ulteriore proroga di 45 gg naturali e consecutivi, concessa dal Comune alla ditta appaltatrice, spostando al 16/02/2024 il termine dei lavori.  Una terza proroga che si aggiunge alle prime due, rispettivamente di 60 e 45 giorni, e che lascia, ancora una volta, con l’amaro in bocca le 310 famiglie interessate che, anche a fronte di considerevoli sacrifici economici, hanno partecipato al bando pubblico nel lontano 2017 e versato, nell’anno successivo, la somma di 7.500 euro in un’unica soluzione per ogni utente”.

I Dem sentono il “dovere dare voce a quei cittadini, stanchi ed esasperati, a cui l’amministrazione ha chiesto versamenti anticipati, pazienza e silenzio, senza mai preoccuparsi di dare le dovute spiegazioni in merito ai tanti ed estenuanti ritardi rispetto alla realizzazione di lavori che avrebbero dovuto vedere la luce nell’agosto del 2023.  Pertanto, alle ultime dichiarazioni del Sindaco sulla necessità di collaborare per il bene della città, rispondiamo che l’azione del PD paternese, esente da ogni tipo di distrazione riguardante logiche di potere e di equilibri, è unicamente ed esclusivamente protesa verso il bene comune e che, all’occorrenza, sapremo anche essere collaborativi e propositivi, purché l’amministrazione guidata dal sindaco Naso sia disposta ad abbandonare i tratti distintivi dell’autoreferenzialità e dell’autocelebrazione e a non cedere a quel pericolosissimo gioco dello scaricabarile per imputare responsabilità e inefficienze politiche ad amministrazioni precedenti che, tra l’altro, poco o nulla hanno a che fare con l’attuale PD, una realtà viva, in continua evoluzione ed espansione” si chiude cosi la nota stampa del Partito Democratico di Paternò.

Cronaca

Zafferana Etnea, 19enne arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio

I cani antidroga, all’interno di una tracolla, hanno permesso di rinvenire 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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A seguito di un’indagine certosina i Carabinieri hanno arrestato un 19enne di Zafferana Etnea per detenzione di droga ai fini di spaccio.  Il giovane è stato individuato dai militari dell’arma incuriositi dal continuo via vai dalla sua abitazione situata in via Cassone.

A seguito di servizi di appostamento e verifiche atte ad approfondire il profilo del ragazzo, i carabinieri con l’ausilio dei colleghi del nucleo cinofili di Nicolosi e dei cani antidroga “King” e “Ciro” hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione. Alla vista dei militari e, ancor di più, dei cani, il giovane ha da subito manifestato un evidente stato di agitazione e nervosismo, tanto da non riuscire quasi a proferire parola.

I cani, entrati immediatamente in azione, si sono diretti verso la cucina, dove hanno puntato con insistenza un marsupio poggiato sul tavolo, che è stato recuperato dal conduttore cinofilo. Aperta la tracolla, al suo interno sono state rinvenute 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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Cronaca

Paternò, indagato imprenditore di 44 anni per omessa dichiarazione e autoriciclaggio

Disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di euro 2.362.900,52, ossia denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale

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A Paternò Finanzieri della locale compagnia hanno sequestrato beni per 2,3 milioni di euro nei confronti del titolare di una ditta individuale attiva nel settore della vendita di contratti energetici e telefonici per presunti ricavi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro e una conseguente evasione d’imposta per oltre 5,5 milioni di euro.

L’imprenditore di 44 anni è indagato per omessa dichiarazione e autoriciclaggio. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip su richiesta della Procura su indagini della compagnia della guardia di finanza di Paternò basate anche sull’analisi di documenti acquisiti tramite le amministrazioni finanziarie lituane e tedesche. Secondo l’accusa, l’indagato avrebbe “predisposto un complicato sistema di autoriciclaggio, anche attraverso piattaforme di cambio valuta virtuale (exchange di criptovalute), con una banca con sede in Lituania, per un controvalore di circa un milione di euro”.

L’istituto di credito in questione, ricostruisce la Procura di Catania, è stato poi “chiuso dalle autorità locali per violazioni in tema di antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento al terrorismo”. Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo anche per equivalente, di somme, beni, disponibilità finanziarie e altre utilità in uso all’indagato e sino alla concorrenza della somma di 2.362.900,52 euro, valore corrispondente all’evasione al netto degli importi derivanti da accertamento induttivo valevoli esclusivamente in ambito amministrativo-tributario.

L’attività di polizia giudiziaria, eseguita dai finanzieri della compagnia di Paternò col personale del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche, ha permesso di sottoporre a sequestro penale denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale.

 

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