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Cultura

Paternò, appuntamento con la storia: “25 maggio 1965, un giorno da ricordare”

Alla vigilia della festa della Madonna della Consolazione, nel maggio di quell’anno, il Comm. Michelangelo Virgillito partecipò all’inaugurazione di importanti opere in città da lui finanziate

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Il 25 maggio di 60 anni fa fu  un momento di grande gioia per tutta la popolazione di Paternò, che visse con emozione la presenza del Comm. Michelangelo Virgillito per le innumerevole iniziative di carità svolte in città.  In particolare, alla vigilia della festa della Madonna della Consolazione, nel maggio di quell’anno, Virgillito partecipò all’inaugurazione di importanti opere da lui finanziate.

In quella occasione fu posta la prima pietra per la costruzione del circolo ricreativo per sordomuti, ciechi e artigiani in piazza Umberto, che in seguito divenne anche la sede della Polisportiva Paternò.

Lo stesso giorno, presenziò alla consacrazione della Chiesa di San Michele. Il commendatore nutriva una profonda stima per il parroco, padre Giuseppe Urso, apprezzandone l’onestà, l’oculatezza, e le doti organizzative e amministrative.

Fu proprio in quell’occasione che gli manifestò la volontà di istituire in città una “banca del povero”.  Padre Urso, sacerdote rigoroso sia con sé stesso che con i suoi parrocchiani, pur riconoscendo il valore dell’iniziativa, declinò l’invito a guidarla. Sebbene fosse solito chiedere donazioni per la parrocchia, non si sentiva adatto al ruolo di presidente di una banca: si considerava, prima di tutto, un uomo di chiesa.

La sera del 25 maggio 1965, dopo la consacrazione della chiesa, nell’aula consiliare di piazza della Regione, si tenne una cerimonia solenne alla presenza delle più alte autorità provinciali. In quell’occasione, il sindaco di Paternò, il prof. dott. Giuseppe Benfatto, consegnò a Michelangelo Virgillito, a nome dell’intera città, un’artistica chiave d’oro — disegnata da Bardamino Carmeni e realizzata dal prof. Vincenzo Strano — insieme a una pergamena decorata dal prof. Gaetano Palumbo, che attestava la gratitudine della comunità verso colui che aveva offerto costantemente segni concreti del suo affetto per la città.

Al termine della cerimonia, visibilmente commosso, Virgillito si rivolse alle autorità e ai cittadini leggendo una lettera aperta, diffusa in seguito in tutta Paternò, nella quale approfittò per togliersi anche qualche “sassolino dalle scarpe”.

Pochi giorni dopo, furono inaugurate altre due importanti opere: la Casa della Carità, dedicata a mamma Provvidenza, e la Casa del Fanciullo, dedicata a papà Domenico.

Come riportarono i giornali dell’epoca, il 27 maggio 1965 fu la nobildonna Nuccia Guido Torrisi, moglie del vicesindaco Antonio Torrisi, a tagliare il nastro inaugurale della Casa del Fanciullo. Tra i primi alunni a frequentare la scuola elementare annessa vi fu il figlio della coppia, Salvo Torrisi, stimato avvocato e futuro senatore della Repubblica.

 

 

Cultura

Zafferana Etnea, l’Etna svela un itinerario senza tempo

Tra le sue pendici si snoda “I Miti dell’Etna”, un percorso di Land Art unico dove leggende e bellezza prendono vita nel cuore del Parco dei Miti.

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Zafferana Etnea, alle pendici del maestoso Vulcano, si arricchisce di un’iniziativa culturale che promette di ridefinire il turismo esperienziale in Sicilia. Nel versante Est dell’Etna, a pochi minuti dal centro abitato, prende vita “I Miti dell’Etna”: un innovativo itinerario di Land Art che fonde armoniosamente arte, natura e mitologia, all’interno del già affermato Parco dei Miti.

Immerso in un paesaggio unico, modellato dalla colata lavica del 1992, il percorso si snoda tra le aspre rocce vulcaniche, offrendo scorci mozzafiato e ambientazioni naturali che si trasformano in un palcoscenico per circa 20 installazioni artistiche. Queste opere, firmate dai maestri catanesi Aldo Correnti e Marcello Sciuto, sono un omaggio visivo alle leggende e ai personaggi mitologici intrinsecamente legati all’Etna. Dalla Grotta di Polifemo alla Fucina di Efesto, dal tragico amore di Aci e Galatea alla figura del filosofo Empedocle, fino alla simbolica mano di Tifeo che emerge dalla lava, ogni installazione racconta un pezzo di storia epica.

Un viaggio interattivo tra passato e presente

Ogni tappa di questo affascinante itinerario è supportata da una mappa interattiva, arricchita da contenuti audio, video e testi curati da Ettore Barbagallo, l’ideatore del progetto e direttore del Parco. Questa esperienza immersiva rende la mitologia classica non solo viva, ma incredibilmente attuale, capace di affascinare un pubblico eterogeneo che include bambini, adulti, turisti, scuole e studiosi. L’Etna, da sempre icona di potenza naturale, trova così una nuova dimensione culturale e simbolica, celebrando un dialogo unico tra storia, contemporaneità, territorio e pura immaginazione. Quella che un tempo era considerata terra sacra, popolata da dei e creature leggendarie, oggi si rivela come teatro di un’iniziativa artistica senza eguali in Sicilia.

Il Parco dei Miti si conferma un vero e proprio centro culturale all’avanguardia. Oltre al nuovo percorso di Land Art, vanta un teatro coperto con tecnologia “Live-motion”, dove personaggi come Polifemo prendono vita, interagendo con il pubblico in spettacoli coinvolgenti e memorabili. Il parco offre anche attrazioni ludiche e didattiche come il Labirinto del Minotauro, il Cavallo di Troia, la nave di Ulisse e il Monte Olimpo, garantendo un’esperienza completa che unisce gioco, apprendimento e natura, immersi nella freschezza di un bosco accogliente. Le visite guidate, disponibili nei fine settimana, sono condotte da esperti che arricchiscono il percorso con racconti dettagliati delle storie mitologiche.

Un patrimonio immateriale da scoprire

“I Miti dell’Etna” segna una nuova frontiera per il turismo esperienziale e culturale sul vulcano. «Un’occasione unica – sottolinea Barbagallo, presidente dell’Associazione Amici della Terra Sicilia – per scoprire cosa si nasconde oltre i crateri: un patrimonio immateriale fatto di storie, simboli e leggende che raccontano le radici profonde della Sicilia. La mitologia classica, da Omero ai miti locali, non è solo un retaggio scolastico, ma un linguaggio universale che continua a parlare ai cuori e alle menti. L’Etna, con la sua forza primordiale e il suo paesaggio unico al mondo, ne è il custode ideale. Qui, i miti non si studiano: si attraversano, si vivono, si toccano con mano». Un invito a esplorare l’Etna con occhi nuovi, lasciandosi guidare dalla voce millenaria dei suoi miti.

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Cultura

Paternò, 15 Maggio: una festa da celebrare. Musica e memoria per lo Statuto Siciliano

A ricordarlo è stata, con la consueta passione, l’associazione “Città Viva”, guidata dalla presidente Grazia Scavo, che da quasi trent’anni “anima la vita culturale di Paternò con iniziative attente alla storia e all’anima della Sicilia”.

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Anche la città di Paternò ha ricordato il 15 maggio: una data che risuona nella memoria siciliana come simbolo di autonomia e identità, grazie alla promulgazione dello Statuto Speciale avvenuta nel 1946 per volontà del re Umberto II. In città l’anniversario dello Statuto Speciale è stato celebrato con forza e sentimento nella cornice suggestiva della chiesa di San Francesco alla Collina.

A ricordarlo è stata, con la consueta passione, l’associazione “Città Viva”, guidata dalla presidente Grazia Scavo, che da quasi trent’anni “anima la vita culturale di Paternò con iniziative attente alla storia e all’anima della Sicilia”.

A fare da filo conduttore tra la storia e la musica, Angela Rita Pistorio e Carmen Toscano amiche di vecchia data. Quest’ultima ha sottolineato il possibile legame tra la Sicilia e le origini del jazz, tracciando un ponte ideale tra Palermo e New Orleans, un filo “sottile ma tenace” che intreccia culture, suoni e migrazioni. Presente, all’evento, anche il sindaco di Paternò Nino Naso.

L’evento si è rivelato un’occasione preziosa non solo per celebrare il 79° anniversario dell’autonomia siciliana, ma per riflettere sul significato profondo dell’appartenenza e delle radici ma in un modo unico. A rendere ancora più speciale la serata è stata la presenza del Remember Jazz Trio, che ha riportato sulla storica collina di Paternò l’eco di un passato vibrante, quando la città era pioniera di festival musicali estivi come Roccanormanna, capace di ospitare persino Romano Mussolini.

Non è mancato un omaggio al cantautore Vincenzo Spampinato, autore dell’inno regionale “Madreterra”, che ha partecipato simbolicamente con un contributo video per impegni professionali. Durante la serata, una pergamena di riconoscimento è stata consegnata al produttore Pino Parisi per il suo impegno nel promuovere l’immagine della Sicilia nel mondo.

Un brindisi finale, accompagnato dai vini offerti dai coniugi Santangelo/Nicotra, ha suggellato “l’atmosfera calorosa e partecipata dell’evento, sostenuto come sempre dal lavoro autofinanziato delle socie di “Città Viva”. Una serata che ha dimostrato, ancora una volta, come la memoria storica e la cultura condivisa siano strumenti potenti per guardare al futuro senza dimenticare chi siamo”.

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