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Paternò, chiuso “Ponte Sferro” sulla SS192, Confagricoltura teme problemi per aziende agricole

Una nuova strada alternativa per gli agricoltori dopo la sua chiusura. A chiederlo il presidente di Confagricoltura Catania, il biancavillese Giosuè Arcoria che ha scritto una nota ad Anas

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Una nuova strada alternativa per gli agricoltori dopo la chiusura del “Ponte Sferro”, in territorio di Paternò. A chiederlo è il presidente di Confagricoltura Catania, il biancavillese Giosuè Arcoria che ha scritto una nota all’Anas per evitare confusione e incertezza per un’ampia fetta di agricoltori della Piana di Catania, a causa della chiusura del tratto della strada statale 192.

I lavori riguarderanno il consolidamento e il restauro conservativo del ponte Sferro e si svilupperanno in tre mesi, almeno fino al 17 maggio prossimo, come si legge nell’ordinanza n. 46/2025 inviata da Anas ai Comuni di Agira, Castel di Iudica, Catenanuova, Centuripe, Raddusa, Ramacca e Paternò.

Il problema rischia di avere ripercussioni non soltanto funzionali ma anche economiche per via del periodo cruciale legato alla vendita e alla commercializzazione degli agrumi.

Da qui la decisione del presidente Arcoria di chiedere la pianificazione di una strada alternativa per il passaggio dei trattori agricoli. La nota è stata inviata ad Anas e anche alle Prefetture di Catania e di Enna, oltre ai Sindaci dei Comuni interessati dalla chiusura della strada.

“Ci troviamo nel periodo di piena campagna agrumaria e numerose aziende hanno la necessità di transitare con i propri mezzi agricoli per semplificare le operazioni commerciali – scrive il presidente di Confagricoltura Catania, Giosuè Arcoria – molte aziende ci comunicano che il percorso alternativo suggerito per i ciclomotori non è idoneo per i mezzi agricoli ed è molto di più dei 10 minuti indicati da Anas. Inoltre, non è considerato sicuro percorrere determinate strade a scorrimento veloce. Attendiamo da Anas una risposta che permetta di eliminare le difficoltà che gli agricoltori della zona stanno vivendo”.

 

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SP 102/I, Confagricoltura Catania sollecita interventi: “Strada impraticabile”

Inviata nota formale al comune di Paternò ed alla Città Metropolitana di Catania dal presidente di Confagricoltura: “Intervenire al più presto per la sicurezza degli agricoltori”

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Il presidente di Confagricoltura Catania, Giosuè Arcoria, ha inviato una nota formale alla Città Metropolitana di Catania e al Comune di Paternò per denunciare le condizioni disastrose della strada provinciale 102/I, in contrada Sferro, nel territorio paternese. L’arteria, da tempo abbandonata, è diventata ormai impraticabile, con gravi ripercussioni per le aziende agricole locali.

“Nella zona operano numerose imprese associate – afferma Arcoria – che ogni giorno devono percorrere quel tratto stradale per raggiungere i propri terreni. Il manto stradale è completamente deteriorato, gli interventi di manutenzione sono assenti da anni e la sicurezza è azzerata. Non è più possibile attendere oltre: servono azioni immediate”.

La richiesta è chiara: un intervento urgente per ripristinare la viabilità e garantire la sicurezza degli agricoltori e degli operai che transitano quotidianamente sulla SP 102/I con mezzi agricoli e veicoli privati.

Ma il caso di contrada Sferro, come sottolinea il presidente di Confagricoltura, non è isolato. “La viabilità agricola è allo stremo – continua Arcoria – da mesi segnaliamo disagi e chiusure, come quella del ponte di Sferro, gestito da Anas, per cui non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Stessa sorte per la SP 69/I, in contrada Passo Martino, dove abbiamo chiesto alla Città Metropolitana il ripristino del ponte, restando ancora una volta inascoltati”.

A tutto questo si aggiunge, denuncia Confagricoltura, la delusione per il recente dirottamento di 900 milioni di euro di fondi per infrastrutture – inizialmente destinati alla Sicilia – verso il Nord Italia. “È inaccettabile – prosegue Arcoria – i fondi ci sono, ma mancano i progetti. E mentre l’Italia investe in intelligenza artificiale, qui siamo ancora costretti a percorrere trazzere”. 

Confagricoltura chiede quindi un incontro urgente con la Città Metropolitana per un aggiornamento sullo stato della SP 102/I e invita il Comune di Paternò a farsi portavoce delle istanze del comparto agricolo locale. “Vogliamo sapere se sono previsti interventi, quando partiranno e, soprattutto, che vi sia una vigilanza costante sulla qualità dei lavori”.

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Ramacca, tra gli agrumi della Piana nasce il progetto I.D.R.O.: l’acqua del futuro si coltiva oggi

Desalinizzare, depurare, ottimizzare: così l’innovazione salva gli agrumi siciliani dalla siccità

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Tra filari di arance e profumo di zagara, nella campagna di Ramacca, è nato un progetto destinato a cambiare il volto dell’agricoltura siciliana. Si chiama I.D.R.O. – Irrigazione, Depurazione, Recupero, Opportunità – ed è un concentrato di tecnologia, sostenibilità e visione a lungo termine. L’iniziativa, presentata nell’azienda agricola e fattoria didattica Fratelli Arena, è frutto della collaborazione tra il Distretto Agrumi di Sicilia, Coca-Cola e i dipartimenti Dicar e Di3A dell’Università di Catania.

Il cuore del progetto? L’acqua. Ma trattata con intelligenza

A spiegare l’urgenza del progetto è Federica Argentati, presidente del Distretto:
«La gestione idrica è da sempre una sfida per l’agrumicoltura siciliana, ma oggi, con la siccità che avanza, servono soluzioni concrete e replicabili. Con I.D.R.O. mostriamo agli imprenditori strumenti alternativi e sostenibili per affrontare il cambiamento climatico, guidati dalla scienza».

Tecnologia made in Sicily: la desalinizzazione delle acque di falda

L’idea non è fantascienza, ma innovazione applicata. Il professor Antonio Cancelliere, docente di Costruzioni Idrauliche all’Università di Catania, ha mostrato in campo un impianto di desalinizzazione perfettamente funzionante, pensato su misura per le aziende agricole:
«Questo tipo di impianto può trasformare l’acqua salmastra delle falde in risorsa preziosa, anche in condizioni di emergenza come quelle vissute lo scorso anno. Un sistema che, se affiancato a buone pratiche gestionali, può davvero fare la differenza».

La natura che depura: il papiro al servizio degli agrumi

Accanto all’alta tecnologia, trova spazio la forza silenziosa della natura. Il professor Giuseppe Cirelli, esperto di Idraulica Agraria, ha guidato i presenti alla scoperta del sistema di fitodepurazione realizzato presso l’azienda Arena:
«Abbiamo utilizzato piante come il papiro per depurare le acque di raccolta aziendali. Con un impianto semplice e poco costoso, oggi si può riutilizzare l’acqua per l’irrigazione o l’acquacoltura. Una soluzione concreta, replicabile e sostenibile».

Droni e dati per un’irrigazione scientifica

E se l’acqua va trattata con cura, anche l’irrigazione deve diventare un atto di precisione. Per questo, il progetto I.D.R.O. integra anche l’utilizzo dei droni per il monitoraggio dello stress idrico:
«Attraverso le immagini multispettrali – spiega Cancelliere – possiamo intervenire solo dove serve e quando serve, ottimizzando i consumi e proteggendo le colture. Il futuro dell’agricoltura passa anche da qui».

Un modello virtuoso che parte dalla Sicilia

Il progetto I.D.R.O. non è solo una risposta alle emergenze, ma un modello esportabile. Un esempio virtuoso di sinergia tra enti di ricerca, grandi aziende e imprese del territorio. Una dimostrazione concreta che la Sicilia può essere laboratorio di soluzioni per tutto il Mediterraneo.

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