“A chi ci governa, chiediamo un gesto di responsabilità: preso atto dell’incontrovertibile fallimento dell’azione politico-amministrativa, liberino la città dalla loro ingombrante presenza e facilitino il dispiegarsi del giuoco democratico”. A dirlo è Giancarlo Ciatto, ex consigliere comunale ed attuale membro della Segreteria provinciale del PD, il quale con una nota inviata alle varie redazioni giornalistiche parla delle criticità emerse nell’ultimo periodo in città, ossia la questione aule della scuola Marconi e la delibera sulla riduzione dei costi del consiglio comunale.

“Entrambi i fatti ci suggeriscono che l’amministrazione e il consiglio comunale non rappresentano più la città- scrive Ciatto- Nel primo caso, l’arroganza e l’insipienza con le quali si sono mossi il sindaco e l’assessore alla pubblica istruzione, fanno rabbrividire. Totale assenza di programmazione, soluzioni tampone, invettive demagogiche. Costoro- da una posizione di assoluta “mancanza” – si rivolgono a chiunque li critica con la spocchia tipica di chi si sente intoccabile. Dall’altra parte, un consiglio comunale sempre più distonico rispetto al sentimento di indignazione dei cittadini, boccia una delibera che prevedeva la riduzione dei costi dell’organo consiliare. Delibera fortemente caldeggiata dalla Regione, prima con la nota del 10/07/2025, e successivamente con l’invito ad adempire del 03/10/2025”.
A votare la delibera per la riduzione dei costi sottolinea Ciatto sono stati i consiglieri Lauria, Gulisano, Benfatto, Faranda, Francesco Borzì. “È giusto ricordarli solo per dovere di verità” evidenza l’ex consigliere comunale. Giancarlo Ciatto rincara la dose delle critiche verso amministrazione e consiglio comunale specificando che di fronte “alle condizioni drammatiche che vive la nostra comunità, le istituzioni che la governano non rappresentano più nessuno”.

Sulla città pende “la spada di Damocle”, sottolinea Ciatto, sullo scioglimento consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. “Non ci appassiona il dibattito da piccolo cortile “scioglimento si-scioglimento no”- ma forse la fase richiederebbe maggiore equilibrio ed un atteggiamento più sobrio. Non serve, comunque, che il comune venga sciolto per accorgersi che la città è stata totalmente abbandonata. A chi ci governa chiediamo di consentire ai cittadini di scegliersi l’alternativa a questo stato di lenta e dolorosa agonia.
Non è più tempo di video autocelebrativi; non c’è più tempo da perdere. Bisogna elevare il livello, perché niente è perduto, ma servono coraggio, parole di verità, ed estrema concretezza. Occorre unire la città e ridarle speranza” si chiude cosi la nota dell’attuale membro della segreteria provinciale del PD Giancarlo Ciatto.