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Chiesa

Paternò, conclusi i festeggiamenti di Santa Barbara, Mons. Renna invita la “città a interrogarsi”

Al termine del Pontificale il capo della Chiesa catanese, a differenza degli anni precedenti, ha letto l’atto d’affidamento alla Santa Patrona, affermando che da questo momento nell’arcidiocesi di Catania, le suppliche non saranno più lette dai sindaci dei singoli comuni. Saranno lette da Mons. Renna

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Con lo spettacolo pirotecnico dal Castello Normanno andando in scena intorno alla mezzanotte si sono chiuse a Paternò le manifestazioni esterne in onore della Santa Patrona Barbara. Ieri sera migliaia di cittadini hanno assistito in Piazza Indipendenza allo spettacolo piromusicale. Adesso i festeggiamenti proseguiranno, tutte interne alla Chiesa di Santa barbara, con la celebrazione delle Sante Messe fino al prossimo giovedì 11 dicembre in occasione dell’ottava, quando sarà svelato il Simulacro di Santa Barbara e le reliquie saranno esposte per l’intera giornata alla venerazione dei fedeli.

Sempre giovedì 11 è in programma alle ore 19 il Pontificale presieduto da Mons. Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina. Ed ieri mattina nella Chiesa di Santa Barbara l’Arcivescovo di Catania mons. Luigi Renna ha presieduto il solenne pontificale con la partecipazione del clero del XII vicariato, delle autorità civili e militari. Presenti la commissione prefettizia con in testa il presidente il prefetto Santi Giuffrè, il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno e il deputato nazionale Francesco Ciancitto.

Ad inizio celebrazione c’è da registrare prima l’intervento del vicario padre Salvatore Alì che parla di una Paternò smarriti in un momento particolare della comunità e si affida a Santa Barbara, successivamente quella di Mons. Renna che ha ringraziato i Commissari per il loro lavoro appena iniziato, nominati, ricordiamo, dopo lo scioglimento del consiglio comunale e della giunta per infiltrazioni mafiose.

Mons. Renna duro nel suo intervento ricorda come la città non abbia “fatto rete” invitandola a riflettere su ciò che a Paternò non ha funzionato, esortandola per il futuro a guardare in primis ai progetti. Al termine della cerimonia il capo della Chiesa catanese, a differenza degli anni precedenti, ha letto l’atto d’affidamento alla Santa Patrona affermando che da questo momento nell’arcidiocesi di Catania, le suppliche non saranno più lette dai sindaci dei singoli comuni ma da lui stesso, come atto religioso.

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