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Associazionismo

Paternò, domani raccolta vestiti e coperte promossa dal direttivo della “Misericordia”

Si possono donare coperte, sacchi a pelo, indumenti pesanti uomo, jeans, intimo, scarpe e calzini.

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Il Direttivo della locale Misericordia di Paternò, unitamente al gruppo G.EMMe (Giovani delle Misericordie) e tutti i volontari, hanno accolto l’appello di Don Salvatore Mazzamuto, responsabile della Mensa Sociale ‘La Bisaccia del Pellegrino” di Paternò, a promuovere una raccolta di indumenti maschili e coperte a causa dell’emergenza freddo. Nello specifico, la raccolta è finalizzata solo ed esclusivamente a coperte, sacchi a pelo, indumenti pesanti uomo, jeans, intimo, scarpe e calzini.

Tutto ciò che verrà donato dovrà essere preventivamente lavato ed in buone condizioni. “Attraverso questa seconda raccolta di abiti usati- spiegano i volontari della Confraternita- vogliamo mettere in pratica una delle sette opere di Misericordia: vestire gli ignudi. Con quest’imminente raccolta, resa necessaria durante quest’emergenza freddo, speriamo di poter alleviare le difficoltà delle persone meno fortunate che vivono all’interno della nostra città.

I volontari della Misericordia si ritroveranno in Piazza Umberto a Paternò, domenica 26 Gennaio, dalle 09:00 alle 12:00.  In caso di maltempo la raccolta si svolgerà presso la sede legale ed operativa della locale Misericordia in Via Alcide de Gasperi n. 32 a Paternò (Centro Diurno per Anziani “Un Nonno per Amico”.

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Paternò, Trionfo per il concerto inaugurale dell’Organo Mascioni Opus 518

Applausi ed emozioni per l’inizio di una stagione all’insegna della musica

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Il 25 gennaio 2025, la Chiesa del Monastero della Santissima Annunziata di Paternò è stata teatro di un evento straordinario: il concerto inaugurale dell’organo monumentale Mascioni Opus 518, restaurato dopo decenni di silenzio. Questo capolavoro di arte organaria, costruito nel 1939 dalla prestigiosa ditta Vincenzo Mascioni, è tornato a risplendere grazie a un restauro minuzioso, realizzato con il contributo dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica e della Fondazione Opera Michelangelo Virgillito di Paternò.

La serata è stata presentata dalla giornalista Mary Sottile e ha visto la partecipazione del sindaco di Paternò, Nino Naso, e dei rappresentanti comunali, trasformandosi in una celebrazione collettiva. Un ringraziamento particolare va al parroco Salvatore Patané, figura instancabile e sempre attiva nel promuovere iniziative culturali e spirituali; grazie alla sua intraprendenza, la comunità di Paternò ha potuto vivere un evento di rara bellezza e importanza. Il direttore artistico Alfredo Marino e il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania hanno ulteriormente impreziosito la serata, dimostrando il grande valore dei talenti siciliani attraverso l’esibizione dell’Orchestra Barocca.

Un viaggio musicale tra Barocco e Romanticismo

A concludere il concerto è stata l’esibizione della talentuosa organista Elena Guglielmino, che ha eseguito l’ “Étude Symphonique, Op. 78” di Marco Enrico Bossi, una composizione romantica di straordinaria complessità tecnica. La Guglielmino ha impressionato il pubblico con la sua maestria nell’uso di mani e piedi, necessaria per dominare la tastiera e i pedali dell’organo, evidenziando la coordinazione e la precisione richieste da uno strumento pneumatico come il Mascioni.

In un’intervista, la musicista ha spiegato che uno degli aspetti più impegnativi del suonare questo organo è la latenza tra i registri superiori e inferiori, una caratteristica tipica degli strumenti pneumatici, ma che in questo caso è stata magistralmente bilanciata grazie al restauro. La Guglielmino ha anche sottolineato come il Mascioni Opus 518, con il suo timbro caldo e avvolgente, si presti perfettamente al repertorio romantico e del Novecento, pur avendo osato proporre anche brani barocchi di Johann Sebastian Bach. La scelta è stata premiata dagli applausi entusiasti del pubblico.

Un simbolo di rinascita culturale

L’organo Mascioni, dotato di 2 manuali, pedaliera, 34 registri e ben 2096 canne, rappresenta non solo un gioiello musicale, ma anche un simbolo di rinascita per la comunità di Paternò. Il restauro, avviato nel gennaio 2023 e concluso nel giugno 2024, è stato supervisionato dall’architetto Antonio Caruso con la collaborazione dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali.

Questo strumento, costruito originariamente per arricchire le liturgie e celebrare la bellezza della musica sacra, torna ora a essere il cuore pulsante di eventi culturali e artistici. Il parroco Salvatore Patanè ha sottolineato come l’inaugurazione dell’organo sia il preludio a una stagione ricca di iniziative volte a promuovere il patrimonio artistico locale, con il coinvolgimento di istituzioni e associazioni, come l’Associazione Insieme per Sofonisba.

Un messaggio per il futuro

Con la restituzione di questo organo alla comunità cittadina, Paternò riafferma il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico e musicale, offrendo alle nuove generazioni un’eredità culturale di grande valore. La serata del 25 gennaio, con il suo intreccio di storia, arte e musica, ha costituito un momento di orgoglio e speranza per tutta la comunità.

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Catania, In Prefettura si delineano nuovi interventi di sostegno

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Si è tenuta lunedì 20 gennaio, presso la Prefettura di Catania, una riunione presieduta dal Prefetto Maria Carmela Librizzi, volta ad affrontare la crescente emergenza legata alle persone senza fissa dimora nella provincia etnea. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni locali, la Curia di Catania e di Acireale, le Associazioni del Terzo Settore, il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria, il Direttore della Caritas e la Croce Rossa Italiana. L’obiettivo comune è stato quello di monitorare l’attuale situazione e definire azioni di intervento mirate al fine di garantire inclusione sociale e sostegno.

Il monitoraggio aggiornato ha evidenziato un aumento significativo delle persone senza fissa dimora, da circa 100 a oltre 200, includendo nuclei familiari sfollati e padri separati in difficoltà. Al momento, i posti letto disponibili (circa 100) sono insufficienti a soddisfare le crescenti necessità. Durante l’incontro, il Prefetto ha sottolineato l’urgenza di effettuare una nuova ricognizione degli immobili presenti nel territorio provinciale, compresi quelli confiscati alla criminalità organizzata e quelli messi a disposizione dalla Curia, per individuare spazi da destinare a dormitori o alloggi temporanei. Tra le soluzioni emergenziali proposte, l’apertura della Metropolitana e della Stazione ferroviaria di Catania in caso di condizioni climatiche avverse.

Il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) ha avanzato l’idea di istituire un servizio mobile di assistenza sanitaria con un pulmino dedicato, per offrire supporto medico, e di individuare percorsi personalizzati di reinserimento sociale. Parallelamente, sono previsti bandi per la creazione di ambulatori dedicati alla povertà, gestiti da personale medico e pensati per chi ha difficoltà ad accedere al sistema sanitario.

Le associazioni del Terzo Settore e la Croce Rossa Italiana hanno evidenziato la necessità di spazi alloggiativi centrali, per favorire un reinserimento sociale efficace, e di implementare percorsi lavorativi per le persone senza fissa dimora. Un esempio concreto è rappresentato dall’associazione “Mai più soli” della diocesi di Acireale, che attraverso l’impiego lavorativo e la concessione di immobili cerca di rendere economicamente autonomi i soggetti più fragili.

Contestualmente, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Catania ha manifestato la disponibilità a censire gli immobili comunali per creare nuovi spazi alloggiativi, con un’attenzione particolare ai servizi dedicati a persone con dipendenze o problemi psichiatrici. Intanto, il Prefetto ha richiesto l’integrazione della Carta dei Servizi del 2023, che rappresenta il riferimento per il contrasto alla marginalità estrema.

Un nuovo incontro sarà programmato al termine delle attività di ricognizione degli immobili e revisione della Carta dei Servizi, per valutare i risultati e definire le soluzioni più efficaci. La collaborazione tra istituzioni, associazioni e operatori sanitari rappresenta un passo cruciale per affrontare una sfida complessa, ma imprescindibile per garantire dignità e inclusione a chi vive in condizioni di estrema fragilità.

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