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In Primo Piano

Paternò, domani sit-in della CGIL Sicilia dinanzi asilo nido di Corso Marco Polo

ll presidio punta ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media al caso degli asili nido pubblici, strutture fondamentali per i più piccoli e per le madri lavoratrici, che però risultano ancora insufficienti

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Domani alle ore 10 iniziativa della Cgil Sicilia a Paternò all’asilo nido ultimato e mai inaugurato di Corso Marco Polo. In particolare la Cgil di Sicilia, insieme alla Cgil di Catania, al Coordinamento donne e alle categorie, organizzeranno un “presidio simbolo” di fronte all’asilo nido ultimato ma mai inaugurato per mancanza di allacciamento ai servizi, e purtroppo vandalizzato, al Corso Marco Polo di Paternó.

Saranno presenti, tra gli altri, il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo e la segretaria confederale della Cgil e responsabile del Coordinamento donne, Rosaria Leonardi. Il presidio punta ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media sul caso degli asili nido pubblici, strutture fondamentali per i più piccoli e per le madri lavoratrici, che però risultano ancora insufficienti sia in termini di posti disponibili sia in termini di strutture.

Le famiglie siciliane sono spesso costrette a ricorrere agli asili nido privati affrontando costi altissimi che non possono permettersi. Con l’avvio dell’autonomia differenziata la situazione rischia concretamente di peggiorare e proprio per questo la Cgil sostiene il referendum di abrogazione della legge che si voterà nel 2025. L’asilo nido di Paternó è il simbolo di una struttura necessaria al welfare del territorio ma bloccata per intoppi burocratici e successivamente esposta a vandalismi e ruberie. Al momento l’asilo non è ancora agibile e la comunità spera che i lavori riavviati da poco, stavolta siano terminati in tempi brevi.

In Primo Piano

Calcio serie D, Paternò sconfitto in trasferta dall’Akragas per 2 a 0

Partita indigesta per i ragazzi di Mister Catalano, i quali ad Agrigento, nel recupero della 13esima giornata di campionato, perdono contro l’ultima in classifica

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foto pagina ufficiale "Facebook" Paternò calcio

Un Paternò irriconoscibile e deconcentrato perde per 2 a 0 ad Agrigento contro l’Akragas. All’Esseneto si recuperava la partita valida per la 13esima giornata di campionato di Serie D, che è stata rinviata a data da destinarsi a causa di un malore accusato dall’arbitro designato, Lorenzo Montefiori di Ravenna, poco prima dell’inizio del match. Un goal per tempo manda al tappeto i rossoazzurri, giunti ad Agrigento con l’obiettivo di tornare a casa con un risultato positivo; ed invece ritornano a Paternò con un pugno di mosche tre le mani. Akragas che crede alla vittoria e che getta il cuore oltre l’ostacolo conquistando tre punti che gli consentono di alimentare il sogno  salvezza. Il Paternò,invece, sembra che sia rimasto negli spogliatoi, non è sceso in campo. Quella all’Esseneto era un partita da vincere visto che adesso inizia un trittico di gare difficili: domenica in casa conto la capolista Siracusa, poi in trasferta con la Sambiase e infine nell’ultima giornata del girone di andata in casa contro la Vibonese. La cronaca.

Al 17’ Paternò pericoloso con Viglianisi, che raccoglie una corta respinta della difesa ospite e calcia un tiro a giro che finisce fuori di poco. Il Paternò preme alla ricerca della rete del vantaggio ma al 26’ tra la sorpresa generale sono i padroni di casa a passare in vantaggio: angolo battuto da  Ferrigno, di testa stacca Da Silva che insacca con la palla che si insacca alle spalle di Mileto rimasto in questa circostanza immobile. Il Paterno prova a reagire e in 5 minuti a tre occasioni per pareggiare: al 40’ tiro dalla distanza di Panarello ma para Dregan; quest’ultimo si ripete allo scadere della prima frazione quando devia in corner un tiro pericoloso di Guida; sul successivo angolo colpo di testa di Panarello para l’estremo difensore ospite.

Nella ripresa il Paternò spinge alla ricerca del pareggio: al 14’ ancora Guida calcia da buona posizione ma la sfera finisce fuori di poco; due minuti dopo Asero di testa manda fuori. Catalano si gioca la carte Retucci che prende il posto di uno spaesato Pinotti. Il neo entrato è autore di una conclusione che finisce fuori. Il Paternò nella parte finale della gara tenta il tutto per tutto, esponendosi al contropiede dell’Akragas. Al 37’ punizione di Asero ma para Dregan; tre minuti dopo i padroni di casa in contropiede cercano il raddoppio con Violante ma la palla è bloccata da Mileto. Al 45’ errore in difesa del Paternò con retropassaggio sbagliato. Ne approfitta Christopoulos, che si presenta solo davanti a Mileto e ne esce fuori un contrasto che secondo il direttore di gara è rigore, fischiato tra l’incredulità generale dei rosso azzurri. Dal dischetto Tuccio che realizza il raddoppio anche se Mileto aveva intuito la traiettoria.

TABELLINO

Akragas 2

Paternò 0

 

Marcatori : Pt 26’ Da Silva, st 45’ Tuccio su rigore

 

Akragas (3-5-1-1): Dregan 6; De Marino7, Da Silva 7, Prestigiacomo 6,5; Grillo 6 (39’st Violante sv), Palazzolo 6,5, Ferrigno 7, Meola 7, Distefano 6,5; Tuccio 6; Leveh 6 (37’ st Christopoulos sv). A disp.: Gerlero, Galliano, Riggio, Bevilacqua, Centorbi, Risso, Di Franco. All.: Favarin

 

Paternò (3-5-2): Mileto 6; Panarello 6 (1’ st Marin 5,5), Porcaro 5,5, Marino 6;  Sinatra 5,5 (42’ st Di Francesco sv), Viglianisi 5,5, Sanseverino 5,5 (1’st Papito De Jesus 5,5), Bertella 5,5 (1’st Pappalardo 5,5), Asero 6; Guida 6, Pinotti 5,5 ( 7’ st Retucci 5,5).  A disp.: Tosoni, Carmelo Greco, Marco Greco, Puglisi. All.: Catalano 5,5

 

Arbitro: Anna Franza di Schio 5,5 (Fiore di Roma 1- Panella di Ciampino)

 

Note: Ammoniti: Sanseverino e Panarello per il Paternò, Palazzolo, Tuccio, Christopulos e Grillo per l’Akragas. Angoli: 3-2 per il Paternò. Recuperi: PT 2′,ST 4′.

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Cronaca

Fiumefreddo di Sicilia, arrestato 34enne per maltrattamenti e lesioni personali

L’uomo ha sfondato il portone e prende a calci la porta di casa della fidanzata perché lei si è rifiutata di restare al telefono

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foto Repertorio

La scorsa notte, una “Gazzella” della radiomobile della compagnia di Giarre è intervenuta a Fiumefreddo presso l’abitazione di una 37enne, aggredita dal fidanzato, un 34enne, che è stato successivamente arrestato per “maltrattamenti contro familiari” e “lesioni personali”.

Al riguardo, erano circa le 02:00 quando la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Giarre ha ricevuto una telefonata al numero d’emergenza 112, da parte di un condomino che, preoccupato per le urla che provenivano dall’abitazione della sua vicina, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri. I militari sono giunti nell’abitazione in poco tempo e hanno individuato velocemente il compagno della donna che, già sulla strada, stava per allontanarsi a bordo di una bicicletta.

I carabinieri o hanno subito fermato, chiedendogli cosa ci facesse in giro a quell’ora. Lui, tuttavia, ha candidamente ammesso, agli investigatori, di avere appena terminato di litigare con la sua ragazza, cercando di sminuire l’accaduto, ma la sua versione dei fatti non ha convinto l’equipaggio che, dopo averlo messo in sicurezza, ha voluto subito sentire la versione della donna. La vittima, ha raccontato che quella sera, mentre tornava a casa dal lavoro, il suo fidanzato ha preteso che lei restasse sempre in collegamento telefonico con lui, fino all’arrivo nel suo appartamento, in modo che lui fosse certo che non incontrasse nessuno.

Questo atteggiamento, chiaramente possessivo e prevaricatore, però, non è stato tollerato dalla ragazza che, così, ha deciso di interrompere la conversazione, per dirigersi a casa serenamente, senza costrizioni di sorta. Il fidanzato ha aspettato che fosse notte fonda, quindi l’ha raggiunta a casa dove, con calci e pugni, ha rotto il cancello del palazzo per poi sfogare la sua rabbia anche contro la porta di ingresso dell’alloggio della ragazza. Quest’ultima convinta di riuscire a calmarlo ha aperto la porta, venendo in quel momento aggredita dal fidanzato che, dopo averla insultata, l’ha afferrata per un braccio, strattonandola.

Solo grazie all’aiuto di una dirimpettaia il 34enne ha “mollato la presa”. La vittima si è recata in caserma per denunciarlo, raccontando che la sua storia con l’uomo è iniziata circa un anno prima e che in questo breve periodo si sono più volte allontanati e riavvicinati proprio a causa della gelosia di lui e del suo carattere violento.

Tuttavia, ad ogni ritorno insieme, l’uomo è sempre stato più risentito e sospettoso e, temendo che lei potesse frequentare altre persone, è diventato sempre più aggressivo. Raccolte le dichiarazioni della donna e anche quelle dei testimoni che, nel corso dei mesi, hanno più volte assistito alle loro liti, l’uomo è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

 

 

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